Trump: il bastone militare e la carota mariana

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Gli osservatori del ruolo internazionale della Casa Bianca, probabilmente concentrati sul documento della National Security Strategy, datato novembre 2025 e pubblicato il 4 dicembre, hanno prestato scarsa attenzione al Presidential Message on the Feast of the Immaculate Conception, che è stato diffuso l’otto dicembre scorso (cf. qui sul sito della Casa Bianca).

Continua a leggere

Un cattolicesimo postpapale?

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

C’è chi vorrebbe una parola più chiara di Leone XIV sulla Palestina, una più dura condanna della guerra, un interessamento maggiore verso Gaza; c’è chi lo vorrebbe a Kiev o a nella sua Chicago, dove la situazione si va via via facendo incandescente. C’è chi vorrebbe un intervento per affossare il sinodo, oppure per rilanciarlo. Insomma, su tanti temi, anche di stretta e tragica attualità, non pochi avrebbero il desiderio di un Leone XIV più incisivo. E pure io, lo confesso, a volte mi trovo in questa situazione…

Continua a leggere

Sulla tavola dei populisti

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

«Siamo quello che mangiamo» è un’affermazione del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach. L’affermazione non solo sottolinea come la nostra alimentazione influenzi profondamente la salute fisica e mentale, ma potrebbe essere estesa a idee e principi etici che ispirano mente, cuore e prassi di tutti noi.

Detto questo, la domanda è: cosa «mangiano» i leader politici e istituzionali che stanno determinando questa fase delicata e pericolosa della nostra storia? Scelgo di non fare nomi, non solo perché sarebbero diversi, ma anche perché il menù è condiviso, in quantità e modi diversi, a destra come a sinistra. Lungi da me l’affermare che i menù sono identici, ma solo il ricordare che i duri e puri esistono solo nella fantapolitica e ognuno ha colpe personali per cui non può scagliare pietre contro l’altro.

Continua a leggere

Dichiarazione congiunta del Patriarcato Greco Ortodosso di Gerusalemme e del Patriarcato Latino di Gerusalemme

Sui sentieri della giustizia si trova la vita, la sua strada non va mai alla morte” (Proverbi 12,28).

Qualche settimana fa, il governo israeliano ha annunciato la sua decisione di prendere il pieno controllo della città di Gaza. Negli ultimi giorni, i media hanno ripetutamente riferito di una massiccia mobilitazione militare e dei preparativi per un’imminente offensiva. Le stesse notizie indicano che la popolazione della città di Gaza, dove vivono centinaia di migliaia di civili – e dove si trova la nostra comunità cristiana – sarà evacuata e trasferita a sud della Striscia. Al momento della presente dichiarazione, sono già stati emessi ordini di evacuazione per diversi quartieri della città di Gaza. Continuano ad arrivare notizie di pesanti bombardamenti. Si registrano ulteriori distruzioni e morti in una situazione già drammatica prima dell’inizio dell’operazione. Sembra che l’annuncio del governo israeliano secondo cui «si apriranno le porte dell’inferno» stia effettivamente assumendo contorni tragici. L’esperienza delle passate campagne a Gaza, le intenzioni dichiarate dal governo israeliano riguardo all’operazione in corso e le notizie che ci giungono dal terreno dimostrano che l’operazione non è solo una minaccia, ma una realtà che è già in fase di attuazione.

Continua a leggere

«Se non per Dio, fatelo per ciò che d’umano resta nell’umanità…». Intervento sulla pace di don Mimmo Battaglia

Il pianeta risuona tamburi di guerra da ogni direzione dell’orizzonte. In Ucraina tredicimila civili cancellati dal fuoco; a Gaza cinquantasette mila vite spente come candele nella corrente in ventuno mesi d’assedio; dal Sudan quattro milioni di corpi in marcia alla ricerca di un fazzoletto d’ombra; in Myanmar tre milioni e mezzo di volti dispersi fra cenere e giungla; e, sopra tutti, una città invisibile che non smette di crescere: centoventidue milioni di profughi lanciati nel vento come semi. Questi numeri — li sentite pulsare? — dovrebbero gelare il sangue, ma sfumeranno come bruma se non accostiamo l’orecchio al battito che custodiscono. Ogni cifra è una fronte che scotta, una fotografia sbiadita stretta in un pugno, una voce che domanda solo un minuto senza sirene.

Continua a leggere

L’incontro Trump-Putin: cosa possiamo aspettarci? Un’articolo di Maria Rătescu

Tudor Petcu ci invia un articolo di Maria Rătescu, una brillante allieva della dodicesima classe presso il Liceo Internazionale King George di Bucarest, Romania, sul recente vertice di Anchorage, in Alaska.

Continua a leggere

Perché la guerra? Il carteggio tra Einstein e Freud

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Caputh è una piccola cittadina della regione dei laghi nel Brandeburgo, a una manciata di chilometri da Potsdam, in posizione idilliaca sulle rive del Templiner-See e dello Schwielowsee. Per alcuni anni, tra il 1929 e il 1932, Albert Einstein e la moglie Elsa trascorsero a Caputh i mesi dalla primavera al tardo autunno, in una bella villetta in pino dell’Oregon, oggi di proprietà dell’Università ebraica di Gerusalemme e sede dell’Einstein Forum[1]. In questa tranquilla località, Einstein poteva trovare rifugio dalle ore frenetiche della vita berlinese, dedicandosi allo studio e alla riflessione.

Lo scienziato si era trasferito dalla Svizzera a Berlino nel 1914 quando, chiamato a far parte dell’Accademia Reale Prussiana delle Scienze, gli era stata assegnata la cattedra universitaria di Fisica teorica e la direzione dell’Istituto Kaiser Wilhelm per la Fisica. L’assegnazione del premio Nobel per la Fisica, nel 1921, contribuì notevolmente ad accrescerne la popolarità; da tutto il mondo gli giungevano inviti per partecipare ad incontri e tenere conferenze, non solo in ambito propriamente scientifico.

Nel 1932 l’Istituto internazionale di cooperazione intellettuale[2] prese contatti con Einstein per proporgli di invitare a uno scambio di opinioni, in merito a una questione a sua scelta, uno scienziato o uno studioso di suo gradimento. Einstein accolse l’invito e, il 30 luglio 1932, inviò da Caputh una lettera a Sigmund Freud, che gli rispose da Vienna a settembre.

Continua a leggere

Cosa ha da dire la Bibbia ebraica sui crimini di guerra?

da Sguardoasion.com, spazio virtuale dedicato alla riflessione libera sui temi legati alla Bibbia ebraica (Tanakh) e all’Ebraismo in generale.

Il rapporto tra l’Ebraismo, la guerra e l’etica militare è oggi più che mai al centro dell’attenzione mediatica, con i molti dibattiti infuocati relativi ai conflitti in cui è attualmente coinvolto lo Stato d’Israele.

Continua a leggere

La Parola è la mia casa: [06/07/2025] XIV dom TO anno C

da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale di Chiuro e Castionetto.

Il discepolo, missionario di pace in un mondo che predica il riarmo e la guerra

Dal vangelo secondo Luca (Lc 10, 1-12.17-20)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Continua a leggere

Monte Sole per Gaza

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Presentiamo il testo di uno dei discorsi pronunciati alla conclusione della Marcia nazionale per Gaza del 15 giugno scorso. Si tratta di una riflessione pronunciata da suor Mariam Dignatici (cf. qui) e frutto di una prolungata riflessione comunitaria della Piccola Famiglia dell’Annunziata, fondata e ispirata da Giuseppe Dossetti. Un testo che proviene da decenni di permanenza in terra santa, di conoscenza delle lingue, delle persone e dei contesti di quella terra con un radicamento in Cisgiordania e in Giordania cinquantennale. Con una frequentazione del mondo palestinese e israeliano, delle Chiese locali, delle tradizioni religiose mussulmana ed ebraica, che è stata costante, approfondita e costellata di legami, studi e molteplici relazioni. Una riflessione che è quindi frutto di una vita di amicizia e vigilanza e che chiama ad una mobilitazione delle coscienze, delle azioni – personali e collettive – e delle politiche in un senso più umano, responsabile e amante della vita.

Continua a leggere

«Sei tu, mio Signore, la mia speranza» (Sal 71,5). Il messaggio del papa per la IX giornata mondiale dei poveri

Nel suo Messaggio per la IX Giornata Mondiale dei Poveri, il prossimo 16 novembre, Leone XIV ricorda che i poveri sono “i fratelli e le sorelle più amati” della Chiesa e spera che questo Anno Giubilare “possa incentivare lo sviluppo di politiche di contrasto alle antiche e nuove forme di povertà” davanti alle disuguaglianze e i conflitti nel mondo. ”Lavoro, istruzione, casa, salute sono le condizioni di una sicurezza che non si affermerà mai con le armi”.

Continua a leggere

Antisemitismo o critica legittima?

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

L’accusa di antisemitismo mi è piovuta addosso all’istante, come previsto, da altri ebrei. Esprimendo sui social e nel romanzo La Metamorfosi dei Papaveri la mia totale disapprovazione della politica israeliana verso i palestinesi, ho chiamato la pioggia, che è divenuta burrasca, lo sapevo. Sono accusato di essere antisemita. Volendo continuare a camminare all’aperto, apro l’ombrello e… mi difendo.

Capita a chiunque osi tanto: governanti, giornalisti o persone comuni. A chi è solito analizzare i problemi con la ragione, può sembrare assurdo, ma su questo tema gli animi si accendono, il cuore parteggia e la mente si offusca.

Pur essendo ebreo nato in Israele, cerco di affrontare la questione fuori dalla mischia, nel modo più neutrale e sereno possibile.

Continua a leggere

Gli studenti delle Scuole Penny Wirton, fondate da Eraldo Affinati, scrivono a Papa Leone

Erano partiti il 5 maggio dalla stazione Centrale di Milano, sono arrivati a Roma il 14 maggio. In mezzo, un “Cammino della pace” che ha visto Eraldo Affinati, scrittore e fondatore della Scuola Penny Wirton e Piero Arganini, responsabile della Penny Wirton di Parma, percorrere l’Italia per incontrare i ragazzi delle varie sedi della scuola e raccogliere i loro pensieri sulla pace. L’obiettivo era quello di consegnare al nuovo pontefice – al momento della partenza non ancora eletto – una lettera ricca di idee, suggestioni e parole che vengono dal cuore di chi ha affrontato l’esperienza della migrazione. «In tempi come questi il pacifismo non può essere lasciato solo ai politici o agli opinionisti, ma serve una riflessione più ampia che riguardi tutti noi», dice Affinati. «La pace, quella vera, la si costruisce nell’incontro con l’altro, che è quello che facciamo tutti i giorni alla Penny Wirton. E il nostro “cammino” è stato proprio questo: abbiamo mostrato l’Italia agli studenti delle nostre scuole, mentre loro ci raccontavano la propria storia».

da Vita.it

Continua a leggere

«Preghiera per l’Europa e la pace». Un testo del del pastore riformato svizzero Martin Högger

La «Preghiera per l’Europa e la pace» è stata scritta dal pastore riformato svizzero Martin Högger nel 2020.

Dio di bontà, tu guardi all’Europa,
tu l’hai benedetta attraverso i secoli,
tu hai suscitato una cultura e dei testimoni di speranza;
ti rendiamo grazie per la tua presenza nella storia dell’Europa.

Continua a leggere

Chi griderà contro la guerra?

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Rumore sempre più intenso e diffuso, sempre più cupo e minaccioso, dello stoccaggio delle armi, da stipare fino a colmarne i magazzini e riempire di cifre iperboliche, nell’ufficio accanto, le fatture delle aziende che le producono e delle agenzie che organizzano il commercio delle armi.

Continua a leggere

Obiezione di coscienza e speranza

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

Sono addolorato per come il mondo stia vivendo una notevole involuzione, per come si stia lasciando avvitare in dinamiche di egoismo personale, corporativo e di interesse personale a discapito degli altri. Sono addolorato e… preoccupato! Ma non mi voglio rassegnare, ho deciso di reagire.

D’altra parte, non ho intenzione di condannare nessuno, di puntare il dito contro qualcuno, di gridare al complotto o, peggio ancora, al rancore interiore. No. Non è questo lo spirito del Vangelo; non è ciò che serve. La mia decisione è un’altra e ha una dinamica duplice: pensiero critico e azione diversa, personale, nelle scelte quotidiane. Il Regno di Dio, d’altronde, è una cosa piccola, nascosta, impercettibile, eppure potente.

Ecco quindi cosa ho deciso.

Continua a leggere

Obiettori di coscienza

da Altranarrazione.com, teologia dei poveri.

Qui,
su ordine,
sparano ai bambini
che stanno al di là del confine.

Suscita, Signore,
obiettori di coscienza.

Continua a leggere

Dire “pace” in un mondo in guerra

Che significato dare alla pace oggi in questo mondo pieno di guerre?

Nel mondo di oggi parlare e operare per la pace è un impegno complesso e profondo. Distinguerei due ambiti di significato e quindi di azione, partendo da due sollecitazioni che vengono dalla Tradizione e dal magistero cristiani.

Continua a leggere

Cristianesimo e potere

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

In questi giorni, riflettendo sulle sofferenze e le paure che il tempo presente ci riserva, mi sono sentito quasi obbligato a tornare al tempo della prima guerra giudaico-romana per visitare la memoria della decisione della comunità giudeo-cristiana di Gerusalemme di abbandonare Gerusalemme e rifugiarsi nella città di Pella, nella Decapoli, l’attuale Transgiordania. Un esodo così cruciale da sedurmi come se avesse un valore profetico e normativo per il nostro discernimento di fronte alle guerre devastanti che si abbattono su Ucraina e Palestina.

Continua a leggere