«Non nominatemi invano». Un testo di p. David Maria Turoldo

Non invocate più il mio nome quando assumete le cariche del governo del mondo, o quando celebrate i vostri processi. E poi non siete capaci di trasformare una spada in vomero, e una lancia in falce, o gente fomentatrice di guerre, uomini perennemente in guerra contro i vostri fratelli: gente divisa in mille religioni. Continua a leggere

Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace

1 gennaio 2023, messaggio di Sua Santità Francesco per la cinquantaseiesima Giornata mondiale della Pace

Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte.

 Prima Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi 5,1-2

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Farsi carico, oggi, del bene possibile

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

Mi sono chiesto: su cosa si può fissare lo sguardo nell’attuale panorama sociale, politico, ecclesiale? In questi giorni c’è l’imbarazzo della scelta.

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Acli: oltre i muri del carcere

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Un’apprezzata ricerca curata dall’Iref, Istituto di ricerca delle Acli nazionali, sul ruolo del Terzo settore nelle carceri, è stata presentata recentemente presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio. È un’analisi approfondita che documenta l’impegno del “non profit” con le persone detenute: un lavoro che mira prima di tutto al reinserimento nella società.

Nel report sono descritte le attività che il Terzo settore – e in particolare le Acli – ha avviato per rendere più umano il carcere e accompagnare i detenuti durante il periodo di reclusione e nel postcarcere.

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Le chiese ortodosse oggi, tra memoria, politica e riconciliazione. Una conferenza di Adalberto Mainardi

da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.

Nell’ambito del ciclo su Forme del vivere, alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano si è svolta una conferenza con Adalberto Mainardi sul tema “Le chiese ortodosse oggi, tra memoria, politica e riconciliazione”. L’incontro, introdotto da Fernando Lepori, martedì 25 ottobre 2022.

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“Lettera a chi manifesta per la pace. Liberi insieme dalla guerra”. Card. Matteo Maria Zuppi

da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.

Cara amica e caro amico,

sono contento che ti metti in marcia per la pace. Qualunque sia la tua età e condizione, permettimi di darti del “tu”. Le guerre iniziano sempre perché non si riesce più a parlarsi in modo amichevole tra le persone, come accadde ai fratelli di Giuseppe che provavano invidia verso uno di loro, Giuseppe, invece di gustare la gioia di averlo come fratello. Così Caino vide nel fratello Abele solo un nemico.

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Esprit, novant’anni dalla «parte giusta»

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Fondata nel 1932 dal filosofo cattolico Emmanuel Mounier, la rivista francese Esprit festeggia i suoi novant’anni. (…). Non sono tante le riviste che arrivano a tagliare un simile traguardo e sono ancora di meno quelle che lo fanno essendo state per gran parte della loro esistenza dal «lato giusto» della storia.

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Le religioni: speranza per un mondo in bilico

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Alcune personalità hanno firmato un appello alle religioni perché diventino protagoniste di un processo di pace a cui tutti aneliamo.

Un mondo in bilico

Viviamo in un mondo in bilico. Le sfide che l’umanità deve affrontare sono enormi:

  • In molte parti del mondo si stanno combattendo guerre barbare; la minaccia di un eccesso di armi atomiche (ABC) e di disastri nucleari nelle zone di guerra è acuta.
  • Il delicato sistema climatico ha raggiunto molti punti critici; se questi vengono superati, lo spazio vitale sulla terra è minacciato.
  • Le guerre, la disperazione dovuta alla povertà e le catastrofi climatiche hanno già spinto più di 100 milioni di persone a fuggire; crescono le tensioni politiche nei paesi che ricevono i profughi.
  • Nei paesi ricchi è in atto un processo di informatizzazione che sta cambiando la struttura sociale in modo simile all’industrializzazione.
  • La pandemia ha messo in ombra questi processi, facendoli passare in secondo piano. Nel frattempo hanno raggiunto la politica.

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«Quando la casa comune va a fuoco». Una lettera di mons. Corrado Lorefice

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Lettera aperta dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice a chi vive a Pantelleria e in tutte le altre zone colpite dal fuoco appiccato nelle ultime ore.

Carissimo, carissima,

se sento muovere le mie viscere, penso alle tue, a quelle dei panteschi tutti! Panteschi tutti!

Non possiamo continuare ad abitare così la casa comune.

Occorre contribuire ad un pensiero altro, ad un’altra logica che spinga dal di dentro delle viscere dei cuori a relazioni altre con sé stessi, con gli altri, con l’ambiente. A cuori umani, di carne, che celebrano la vita che scorre dentro e attorno a noi.

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«Vedendo come sta andando questo mondo guidato da adulti e da anziani, sembra che forse dovreste essere voi giovani a educare gli adulti alla fraternità e alla convivenza pacifica!»

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARTECIPANTI ALLA CONFERENZA EUROPEA DEI GIOVANI [PRAGA, 11-13 LUGLIO 2022]

Cari giovani!

Sono molto contento di rivolgermi a voi che state partecipando alla Conferenza europea dei giovani. Vorrei dirvi qualcosa che mi sta molto a cuore. Anzitutto vorrei invitarvi a trasformare il “vecchio continente” in un “nuovo continente”, e questo è possibile solo con voi. So che la vostra generazione ha alcune buone carte da giocare: siete giovani attenti, meno ideologizzati, abituati a studiare in altri Paesi europei, aperti a esperienze di volontariato, sensibili ai temi dell’ambiente. Per questo sento che c’è speranza.

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Dugin e la Russia di Putin. I fondamenti dell’ideologia di Aleksandr Gel’evič Dugin

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

L’Europa occidentale è decadente, perde tutta l’identità e questa non è la conseguenza di processi naturali, ma ideologici. Le élites liberal vogliono che l’Europa perda la propria identità, con la politica dell’immigrazione e del gender. (…) L’Europa sarà sempre più contraddittoria, sempre più idiota. I russi devono salvare l’Europa dalle élites liberal che la stanno distruggendo (…). I paesi vicini alla Russia erano costruzioni artificiali dopo il crollo dell’Unione sovietica e non esistevano prima del comunismo. Sono il risultato del crollo comunista. Erano invece parte di una civiltà euroasiatica e dell’impero russo prerivoluzionario. Non c’è aggressione di Putin, ma restaurazione di una civiltà russa che si era dissolta.

Aleksandr Dugin, intervista rilasciata a Giulio Meotti, il Foglio, 2 marzo 2017

Questa non è una guerra con l’Ucraina. È un confronto con il globalismo come fenomeno planetario integrale. È un confronto a tutti i livelli, geopolitico e ideologico. La Russia rifiuta tutto nel globalismo, unipolarismo, atlantismo, da un lato, e liberalismo, anti-tradizione, tecnocrazia, Grande Reset, in una parola, dall’altro. È chiaro che tutti i leader europei fanno parte dell’élite liberale atlantista. E noi siamo in guerra esattamente con questo.

Aleksandr Dugin, Agenzia Stampa Italia, 4 marzo 2022

Aleksandr Gelevic Dugin è un ideologo russo, conosciuto in tutto il mondo come il principale esponente della corrente di pensiero definita “eurasiatismo”, in base alla quale esiste uno spazio geopolitico a cavallo fra l’Europa e l’Asia che rappresenta un unicum, alternativo – culturalmente e politicamente – all’Occidente atlantista e all’Oriente. Uno spazio caratterizzato da valori storicamente determinati e universali, irriducibile alle suggestioni della modernità e della mondializzazione.

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Liberare il nostro linguaggio dalla violenza. Commento a Proverbi 15, 1

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira

Proverbi 15, 1

Il sole non tramonti sopra la vostra ira e non fate posto al diavolo

Efesini 4, 26-27

Ci fa quasi sorridere questa frase. Quei sorrisetti un po’ ambigui, simili a una smorfia. Tra l’ironico e il sarcastico, con le labbra tirate su da un lato e in giù dall’altro. Come per dire: hai mai consultato uno dei tanti social network che vanno per la maggiore? Altro che dolci risposte che calmano il furore, le parole sono dure e non fanno che eccitare l’ira!  

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Collaboratori dell’opera creatrice di Dio – Il Lavoro nella Bibbia. Approfondimenti di don Claudio Doglio

Don Claudio Doglio approfondisce il tema del Lavoro nella Bibbia.

Prima parte: “L’uomo, immagine di Dio e custode del giardino”

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«Per una teologia della pace». Una lettera del prof. Sergio Tanzanella

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Sergio Tanzarella è ordinario di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli, dove dirige l’Istituto di Storia del cristianesimo. È inoltre professore invitato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Tra le sue pubblicazioni: La purificazione della memoria. Il compito della storia tra oblio e revisionismi (Edb, 2001), Gli anni difficili. Lorenzo Milani, Tommaso Fiore e le “Esperienze pastorali” (Il Pozzo di Giacobbe 20082). Ha collaborato a Cristiani d’Italia. Chiese. Società, Stato 1861-2011 (Treccani, 2011).

Ai Rettori delle Pontificie Università in Italia
Ai Presidi delle Pontificie Facoltà Teologiche in Italia
Ai Direttori degli Studi Teologici e degli Istituti Teologici
Ai Direttori degli Istituti Superiori di Scienze Religiose

Gentilissime Autorità Accademiche,
per molti anni la propaganda della bontà della guerra fredda fondata sul principio della deterrenza ha cercato di convincerci che con i lampi nucleari di Hiroshima e Nagasaki la guerra fosse stata archiviata e resa di fatto impossibile.

Era evidentemente una buona illusione ma anche una menzogna perché le guerre e le stragi in Indocina, in Corea, in Algeria, in Vietnam, in Cambogia, con i loro milioni di morti, l’uso frequente di armi chimiche, il ricorso sistematico alla tortura erano lì a smentire questa tesi ottimista e negazionista. Contemporaneamente in Africa era un continuo susseguirsi di altre guerre, spesso ignorate ma non meno letali, premesse per gravissime carestie ed epidemie. Tutte guerre dove i morti civili sopravanzavano di molto i morti militari.

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Le ACLI lombarde in dialogo con padre GIACOMO COSTA SJ

da Aclilombardia.it, ACLI Lombardia APS, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Lombardia.

Per la ricorrenza del 1° maggio le ACLI lombarde promuovono un’intervista / dialogo con Padre Giacomo Costa SJ, nuovo accompagnatore spirituale delle ACLI nazionali.

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La guerra giusta – 2

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

L’analisi storica dei dati del magistero sulla questione della guerra giusta ci ha condotti alla necessità di riformulare una teologia della difesa. Perché di questo si tratta. Come cristiani, la difesa di sé dall’aggressione di altri esseri umani, del proprio paese, del proprio mondo, come può essere compresa teologicamente? Fino a che punto è giusto spingersi?

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Per rendere migliore il mondo dobbiamo cominciare da noi stessi. Lettera di un partigiano

Caro papà, peccato che non ci sarò più il giorno della pace. Ho sempre sperato di contribuire allora con tutta la mia forza ed energia alla ricostruzione, non soltanto materiale, ma anche spirituale.

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La guerra giusta – 1

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

Tutti, forse, speravamo fosse una questione morale chiusa. Ma dal 25 febbraio di quest’anno la domanda è rimbalzata improvvisa: esiste una guerra giusta? In realtà una eco era già presente al tempo della guerra in Siria, ma l’Ucraina è molto più vicina della Siria, perciò oggi la questione torna alla ribalta. Soprattutto in ambito cattolico, l’acuta percezione del dramma Ucraino e l’inevitabilità delle difesa armata contro l’invasore russo ha portato molti teologi, filosofi e persone di fede a reinterrogarsi, lacerando spesso coscienze che hanno da sempre tentato di tenere insieme davvero fede e storia.

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«Perdonaci la guerra, Signore». Una preghiera di don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli

Perdonaci la guerra, Signore

Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori!

Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi!

Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi!

Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi!

Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all’ombra della tua croce, abbi pietà di noi!

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