Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Poche altre figure, nella storia ebraica, hanno esercitato il fascino di Israel ben Eli‘ezer, più noto come il Ba‘al Shem Tov (1700ca-1760) o Besht, il ‘fondatore’ del movimento chassidico. Di suo pugno non abbiamo nulla di scritto, se non un paio di epistole; la via obbligata per esplorarne la carismatica personalità e le idee resta dunque l’esame delle principali raccolte di storie e di insegnamenti tramandati in yiddish e in ebraico nello stile dell’aneddotica agiografica. A queste raccolte hanno attinto tutti i maggiori divulgatori contemporanei della sua figura: da Martin Buber a Louis Newman, da Shmuel Yoseph Agnon ad Abraham Joshua Heschel ed Elie Wiesel. Non sorprende poi che esistano diverse prospettive o interpretazioni del Besht, così come esistono molteplici declinazioni del suo carisma nelle diverse correnti o dinastie in cui si rifrange il chassidismo stesso.
Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.
“Simchà rabbà, simchà rabbà aviv higghi’a pesach bah – Una grande gioia, una grande gioia arriva la primavera sta arrivando Pesach”
È questo l’inizio di una canzoncina per bambini che ricorda il collegamento fra la stagione primaverile – e la gioia che essa porta con sé – e la festa di Pesach, chiamata dalla Torà “chag aviv – festa della primavera”.
Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Per la festa di Purim ci viene comandato di bere. Non di bere giusto un bicchiere, ma proprio di ubriacarci. Ubriacarci come? In che senso? Qual è l’origine di tutto ciò? Una bella stranezza, per una religione il cui libro sacro insegna: “Il vino è schernitore, la bevanda alcolica è turbolenta, chiunque se ne lascia sopraffare non è saggio”. (Proverbi 20:1).
Pubblichiamo l’intervista a cura di Tudor Petcu all’imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini sui fondamenti teologici dell’Islam. Yahya Sergio Yahe Pallavicini è un cittadino italiano nato musulmano, da madre giapponese e padre italiano, nel 1965 ed è Vice Presidente e imam della CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) Italiana, oltre che l’imam della Moschea al-Wahid di Milano in via Meda. Dal 2006 è consigliere del Ministero dell’Interno nella Consulta per l’Islam italiano e presidente del Consiglio ISESCO per l ‘educazione e la cultura in Occidente.
da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.
Quando il cristianesimo è emerso per la prima volta nell’Impero Romano circa 2000 anni fa, non è stato accolto dalla maggioranza degli ebrei, anche se il cristianesimo affermava di essere un adempimento delle promesse e delle profezie di Dio a Israele. E una volta che l’Impero Romano si accorse del cristianesimo, anch’esso cercò di bandire la nascente religione in quanto pericolosa, immorale e sediziosa.
Così la Chiesa è nata in un mondo in cui i poteri costituiti le erano ostili. Tuttavia, dopo alcuni secoli di denigrazione e persecuzione, il cristianesimo conquistò l’Impero e divenne la religione della istituzioni e ciò costrinse i cristiani a ripensare quale fosse il loro rapporto con il potere e il governo.
Proponiamo le lezioni di rav Alfonso Arbib sul libro di Bereshit (Genesi) a cura del Rabbinato Centrale di Milano.
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Si potrebbe dire che la ragione per cui il Signore benedetto ha creato il maiale è perché gli ebrei non lo mangiassero. Ovviamente è soltanto una battuta, come quella della seconda sinagoga, costruita per non mettervi mai piede; tuttavia potrebbe non essere così sciocca come sembra. Quando la Torà (Waiqrà/Lv 11,7) mette il suino nella lista degli animali proibiti al consumo alimentare dei figli di Israele, dà semplicemente i criteri per fare la distinzione tra animali puri e animali impuri, kasher i primi e non kasher i secondi: dei quadrupedi, solo quelli che hanno lo zoccolo spaccato e che ruminano sono ‘adatti’ al consumo; ma tali criteri non ci dicono affatto il perché alcuni siano kasher e altri no. Questa non-spiegazione ha offerto nel corso dei secoli il destro per le più diverse ipotesi, interpretazioni ed esplicazioni, da quelle più scientifiche, connesse all’igiene o all’ecologia, a quelle più simbolico-rituali.
da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.
“La storia è scritta dai vincitori” è un luogo comune molto diffuso ma pericoloso, spesso citato a sostegno di tesi negazioniste o per rivalutare il fascismo, oppure, nel migliore dei casi, utilizzato per mettere in dubbio a priori qualunque genere di ricerca storica. Ma tendenzialmente, a parte il fastidio che proviamo per l’uso distorto che ne viene fatto, tendiamo a prenderlo per buono. A mio parere, invece, oltre ad essere fastidioso e pericoloso è anche frequentemente falso.
Dal Canale Youtube di Mimma Russo.
1 – Hashem comanda … AMA E CREA IL MONDO, Rav Moshe Lazar.
D-o ha affidato all’uomo il compito di continuare l’opera creatrice del mondo iniziata da Lui.
L’annientamento della popolazione ebraica sul posto, al di fuori dei campi di sterminio, che i nazisti perpetrarono nella loro avanzata verso est dal mar Baltico al mar Nero, copre numericamente quasi la metà della Shoah. Babij Jar è un burrone non lontano da Kiev che, quando i tedeschi occuparono la città ucraina nel settembre del 1941, divenne la tomba della popolazione ebraica residente. E di intellettuali, partigiani ucraini, soldati prigionieri, addirittura calciatori della Dinamo che non si erano voluti far battere dalla squadra delle Forze Armate tedesche, ladri comuni, decine di migliaia di rom. A questo luogo, o meglio a ciò che rappresenta, Evgenij A. Evtušenko dedicò un poema, i cui versi sono stati immortalati dalla loro inclusione nella sinfonia n° 13 di Dmitrij D. Šostakovič. Poiché la sua intenzione era di rendere omaggio alle vittime innocenti non solo del nazismo, ma anche dello stalinismo, Šostakovič chiese poi a Evtušenko altri testi da introdurre nella sinfonia, che furono poi modificati su pressione di Nikita Chruščëv: “Vorrei scrivere una sinfonia per ciascuna delle vittime, ma è impossibile ed è per questo che dedico a tutte loro la mia musica”.
Tudor Petcu ci propone una intervista sulla necessità del dialogo ebraico-cristiano al professor Daniel J. Lasker. Daniel Judah Lasker è uno studioso israeliano di filosofia ebraica nato in America. A partire dal 2017, è professore emerito nel dipartimento del pensiero ebraico dell’Università Ben Gurion del Negev.