Fu Caterina Benincasa, popolana senese vissuta nel XIV secolo, a formulare per prima il concetto di “bene comune”, inteso come virtù sociale, che si fondi sulla “santa giustizia” e sull’amore per gli altri, renda a ciascuno il suo, vinca l’egoismo e produca una pace gioiosa. Una definizione rivoluzionaria, in contrasto con il pensiero e la pratica di quel tempo, in cui si riteneva che il bene da perseguire in politica e nella società fosse l’appropriazione e l’accrescimento di un potere personale e patrimoniale.
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Charles de Foucauld: un nuovo modo di vivere il Vangelo
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
All’approssimarsi del giorno della canonizzazione di Charles de Foucauld (Fratel Carlo di Gesù), il prossimo 15 maggio 2022 – era stato proclamato beato il 13 novembre 2005 da papa Benedetto XVI –, non possiamo non chiederci come mai e perché quest’uomo è diventato un santo così attraente e simpatico nell’universo della santità cristiana del nostro tempo.
Coltivare la cultura: stili di vita ebraici ecosostenibili
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Cos’è l’agricoltura? Tecnicamente, il termine racchiude i processi di produzione alimentare.
Eppure l’agricoltura è molto di più – in un certo senso, si può pensare alla storia umana a partire da 12mila anni fa come il progredire della relazione tra l’Uomo, il terreno e il mondo animale.
Come scienza, ha dunque un’enorme componente socio-antropologica: tutto il cibo è prodotto da umani. L’antropologia dell’agricoltura ne analizza la dinamica di scambio – l’agricoltura è dialogo quando i prodotti vengono scambiati in un mercato che a sua volta crea una comunità. L’agricoltura è infine interessante anche per gli architetti del paesaggio, che analizzano come il paesaggio agricolo cambi nelle epoche a seconda dei valori socioculturali.
La personalità spirituale di padre Placide Deseille. Intervista di Tudor Petcu con Jean-Claude Noye
Pubblichiamo l’intervista a cura di Tudor Petcu al giornalista Jean-Claude Noye sulla figura di padre Placide Deseille. L’archimandrita Placide , all’anagrafe René Jean Emile Deseille, nato il 16 aprile 1926 a Issy-les-Moulineaux (Hauts-de-Seine) e morto il 7 gennaio 2018 a Romans-sur-Isère (Drome), è stato un monaco e teologo ortodosso francese. È conosciuto come il fondatore delle dipendenze athonite (métochia) in Francia: il Monastero ortodosso Saint-Antoine-le-Grand nel 1978 a Saint-Laurent-en-Royans nella Drôme e il Monastero della Protezione della Madre di Dio (1985) che in seguito divenne noto come Monastero di Solan nel Gard. È il fondatore della collezione “Spirituality Orientale” dell’Abbaye Bellefontaine . È autore di diversi libri sulla storia del monachesimo e della spiritualità ortodossa, di cui era specialista.
Monsieur Chouchani
Dalla rubrica “Il Venerdì di Miriam Camerini”. Questa settimana parliamo di Monsieur Chouchani.
Monsieur Chouchani, o Shushani (9 gennaio 1895 – Montevideo, 26 gennaio 1968), è stato un rabbino, filosofo forse francese, ignoto ed enigmatico docente ebreo, che ha insegnato ad un ristretto numero di personaggi poi distintisi nell’Europa post bellica, tra cui Emmanuel Lévinas ed Elie Wiesel.
Le diaconesse nella Chiesa Ortodossa. Intervista di Tudor Petcu a padre Filippo Ortenzi
Tudor Petcu ci invia il testo della sua intervista a padre Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana, in riferimento alle diaconesse nella Chiesa Ortodossa.
Torah, claudicanza e responsabilità. Haim Baharier a #SOUL
Haim Baharier è pensatore, studioso di ermeneutica ed esegesi biblica e scrittore francese (n. Parigi 1947). Nato da genitori ebrei di origine polacca, reduci dal campo di sterminio di Auschwitz, impara subito a parlare diverse lingue, tra cui yiddish, tedesco, inglese e russo. Matematico e psicanalista, da giovane ha lavorato nell’azienda tessile di famiglia, ed è stato anche commerciante di preziosi e consulente aziendale.
Vaccini: la nuova frontiera delle disuguaglianze
da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
A un anno esatto dalla dichiarazione di pandemia da Covid-19 da parte dell’OMS, la disuguaglianza tra Paesi ricchi e poveri nell’ accesso ai vaccini è più acuta e drammatica che mai. Le nazioni più ricche nell’ultimo mese hanno vaccinato in media una persona al secondo, mentre la stragrande maggioranza dei Paesi in via di sviluppo ancora non è stata in grado di somministrare una singola dose, con una carenza strutturale di forniture mediche e scorte di ossigeno. Ma anche tra i paesi più ricchi le differenze sono enormi: negli Usa ogni secondo si vaccinano 35 persone, nel Regno Unito 9, in Germania, Spagna, Francia e Italia solo 2, in Belgio, Svezia e Danimarca poco più di 20 persone ogni minuto.
Così scrivono nel documento redatto insieme da Oxfam ed Emergency. Una fotografia impietosa di un mondo diseguale anche nella distribuzione dei vaccini, dove emerge, tra le altre cose, la stentata organizzazione italiana.
L’era delle chiese ibride
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Poco meno di tre anni fa, dall’11 al 13 aprile 2018, la Conferenza delle chiese protestanti dei paesi latini d’Europa (Cepple) organizzava a Madrid un incontro fra gli operatori della comunicazione delle rispettive chiese (ne avevamo scritto qui; incontri analoghi si sono svolti anche a Losanna, Torre Pellice, Lisbona e Parigi) sul tema “Qual è la presenza delle nostre chiese nel mondo digitale?”.
Nell’occasione, il teologo e giornalista svizzero Michel Kocher aveva proposto di lavorare a partire da alcuni temi chiave: in che modo le chiese possono/devono impegnarsi nel web? Qual è il loro obiettivo primario? Quale profilo devono tenere (le chiese ma anche i singoli pastori) sui social? Come tradurre il Vangelo nel linguaggio del web?
La storia della filosofia greca. Intervista di Tudor Petcu al professore Ioannis Christodoulou
Il dottor Tudor Petcu ci ha inviato una intervista al professor Ioannis Christodoulou, un’insegnante greco di filosofia che vive a Cipro. Il prof. Christodoulou si occupa di Filosofia dell’educazione, Storia della filosofia, Metafisica. Ha insegnato Filosofia dell’educazione e Sociologia dell’educazione presso la Scuola superiore di pedagogia e istruzione tecnica (ASPAETE Thessaloniki ) dal 2000 al 2002, alla Hellenic Open University (EAP) dal 2000 al 2014. Ha anche insegnato presso l’Università di Cipro (2002 -2017), l’Università europea di Cipro (2004) e la New York College (2001-2002).
Il significato spirituale della Russia. Intervista a p. Ambrogio Cassinasco a cura di Tudor Petcu
Il nostro collaboratore dott. Tudor Petcu ci propone una nuova intervista sul significato spirituale della Russia fatta ad un sacerdote ortodosso italiano che opera in Piemonte, padre Ambrogio Cassinasco. Padre Ambrogio, al secolo Andrea Cassinasco, nato a Torino nel 1967, è oggi rettore della parrocchia ortodossa russa di San Massimo a Torino. Padre Ambrogio cura anche il sito della parrocchia ortodossiatorino.net molto aggiornato, ricco di contenuti e molto popolare in rete.
La Chiesa riformata diventa verde
da Voceevangelica.ch, Chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera.
Dallo scorso 4 ottobre è online la piattaforma ecoeglise.ch. “L’obiettivo della piattaforma è di incoraggiare e di sensibilizzare i cristiani riguardo all’emergenza climatica”, spiega Lara-Florine Schmid, coordinatrice tecnica della piattaforma. Uno strumento che arriva al momento giusto. “La presa di coscienza è sempre più diffusa nelle comunità cristiane, ma trasformarla in azioni concrete si rivela più complicato”.
Stato e Regioni dialogo necessario da 50 anni
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Cinquant’anni fa una legge dello Stato favoriva la nascita delle Regioni a Statuto ordinario. Il regionalismo, già definito nella Costituzione del 1948 e avviato parzialmente con le cinque Regioni a Statuto Speciale, diventava una realtà. Abbiamo chiesto al professor Roberto Zaccaria, costituzionalista, di aiutarci a riflettere sul contributo che le Istituzioni regionali hanno dato alla democrazia e all’assetto della nostra Repubblica.
«Sono un intellettuale con quattro nonni contadini» – di Emmanuel Mounier
Emmanuel Mounier (Grenoble, 1º aprile 1905 – Parigi, 22 marzo 1950) è stato un filosofo francese, oltreché scrittore e giornalista, noto per aver definito la posizione filosofica del personalismo comunitario.
Fondò la rivista Esprit, la cui pubblicazione risultò punto di riferimento di un vasto settore del pensiero francese e del cristianesimo. Pubblicò anche diverse opere di carattere pedagogico, filosofico e politico.
Assieme a Jacques Maritain, rappresentò uno dei massimi esponenti del cattolicesimo politicamente impegnato.
Proponiamo un frammento dei diari (1933-1950) e delle lettere di Emmanuel Mounier, testimonianza dei suoi sentimenti e dei suoi rapporti.
«Sono un montanaro» – di Emmanuel Mounier
Emmanuel Mounier (Grenoble, 1º aprile 1905 – Parigi, 22 marzo 1950) è stato un filosofo francese, oltreché scrittore e giornalista, noto per aver definito la posizione filosofica del personalismo comunitario.
Fondò la rivista Esprit, la cui pubblicazione risultò punto di riferimento di un vasto settore del pensiero francese e del cristianesimo. Pubblicò anche diverse opere di carattere pedagogico, filosofico e politico.
Assieme a Jacques Maritain, rappresentò uno dei massimi esponenti del cattolicesimo politicamente impegnato.
Proponiamo un frammento dei diari (1933-1950) e delle lettere di Emmanuel Mounier, testimonianza dei suoi sentimenti e dei suoi rapporti.
Germania e l’Ortodossia. Intervista di Tudor Petcu a padre Arne Giewald
Una nuova intervista a cura del dott. Tudor Petcu. Padre Arne Giewald ci parlerà dell’Ortodossia in Germania. Padre Arne Giewald è nato nel 1974 a Schleswig, nel nord della Germania, in una famiglia luterana. All’inizio era orientato verso i circoli ecclesiastici e le comunità della Chiesa evangelica in Germania. Dal 2003 al 2006 si è formato come predicatore nella Chiesa evangelica (predicatore laico) e dal 2006 al 2008 studia presso l’Istituto San Denis di Parigi. Nel corso di questi studi si è convertito all’Ortodossia e nel 2009 è stato ordinato da Mons. Germano, arcivescovo della Chiesa ortodossa di Francia. Padre Arne Giewald è subordinato alla Chiesa ortodossa di Francia e costruisce due comunità di missione a Kiel e Flensburg nel nord della Germania.
Martiri Copti
da Diocesicoptamilano.com, diocesi cristiana copta ortodossa di Milano.
San Mena (o Menna) il Meraviglioso
È uno dei santi più venerati sia in Oriente che in Occidente per i numerosi miracoli verificati per mezzo delle sue preghiere e intercessioni per noi. È quello che dimostrano le numerose ampolle in terracotta e in argento, con la stampigliatura delle sue immagini e qualche emblema sintetico della sua vita e dei suoi miracoli, che sono state trovate in varie città del mondo antico come in Terra Santa, in Sudan, in Germania, in Francia, in Iugoslavia e in Italia, esempi dei quali si possono ammirare nel tesoro della Cattedrale di Monza.
Don Giovanni Gatti tra Mandello del Lario, Caspoggio e Bellinzona: la pastorale e la catechesi, l’impegno sociale, l’antifascismo e l’esilio. 4 – L’esilio a Bellinzona e l’impegno antifascista
Proponiamo in più puntate i testi e i materiali della mostra su don Giovanni Gatti realizzata dall’Archivio Comunale Memoria Locale di Mandello del Lario in collaborazione con la parrocchia San Rocco di Caspoggio e la parrocchia Sacro Cuore di Mandello.
L’esilio a Bellinzona e l’impegno antifascista
Il 17 settembre 1924 accetta di espatriare in Svizzera, a Bellinzona, dove arriva il giorno stesso, accompagnato dal parroco di Mandello Don Bay Rossi; è accolto presso il collegio Francesco Soave, dove resta per ventidue anni fino al 1945. Qui svolge, da esiliato, l’attività di insegnante e aiuta i rifugiati politici italiani in Svizzera, procurando loro casa e lavoro, ma anche occasioni di impegno politico.
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I tesori dimenticati e nascosti della filosofia russa. Interviste a cura di Tudor Petcu
Pubblichiamo una intervista a cura di Tudor Pectu sui tesori dimenticati e nascosti della filosofia russa. Gli intervistati sono rispettivamente il Dr. Anatoly Chernyaev – Capo del Dipartimento di Storia della filosofia russa presso l’Istituto di filosofia, Accademia Russa delle Scienze; il Dr. Vladimir Sidorin – Ricercatore presso l’Istituto di filosofia, Accademia Russa delle Scienze; il Dr. Ksenia Vorozhikhina – Ricercatrice presso l’Istituto di filosofia, Accademia Russa delle Scienze.
Quando parliamo della storia della filosofia, di solito consideriamo l’eredità greca della filosofia e del pensiero occidentale il cui contributo all’evoluzione della filosofia moderna è stato eccezionale. Non possiamo dimenticare il razionalismo filosofico specifico del Medioevo o quello cartesiano, per non discutere della fenomenologia tedesca del 20 ° secolo, i cui rappresentanti più importanti erano senza dubbio Franz Brentano, Edmund Husserl e Martin Heidegger.
E se dovessimo parlare di un mondo filosofico meno conosciuto ma altrettanto importante? Da questo punto di vista abbiamo l’opportunità di fare riferimento alla storia della filosofia russa che è meglio definita dalla teologia ortodossa sviluppata da Sergei Bulgakov, ma soprattutto dalla letteratura di Lev Tolstoj e Dostoevsky. In effetti, si può dire che il più grande filosofo russo fu Dostoevskij a causa del fatto che i suoi personaggi esprimono un vero disordine filosofico, ma ultimo ma non meno importante una rivoluzione filosofica.
Lo scopo di questa intervista è cercare di evidenziare la bellezza dimenticata della filosofia russa che contribuisce non solo all’evoluzione della filosofia europea, ma anche al suo risveglio. In questa sessione, potrebbe essere posta la seguente domanda: come dovremmo comprendere la filosofia russa poiché la cultura russa non è stata realmente caratterizzata dalla filosofia in quanto tale? No, la cultura russa potrebbe non aver avuto una filosofia pratica, ma aveva il mistero ontologico che esprime al meglio la vera filosofia insieme a tutta la sua ricchezza.
“Come loro”: René Voillaume e l’eredità di Charles de Foucauld
da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.
René Voillaume nasce il 19 luglio 1905 a Versailles, in una numerosa famiglia di origini lorenesi. Il padre, Charles, è ingegnere e il suo lavoro lo porta spesso lontano da casa. La madre, Marthe Wagner, è una donna forte e riservata, profondamente religiosa.
René ha nove anni quando scoppia la Prima Guerra mondiale. Mentre il padre si trova al fronte, la famiglia risiede per cinque anni a La Bourboule, una località di villeggiatura a sud di Clermont-Ferrand, conosce l’abbé de Fraissinette, sacerdote di grande valore umano e spirituale, che lascerà una traccia profonda nella vita del giovane Voillaume.
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