La Chiesa vetero-cattolica

Il nome di Chiesa “vetero-cattolica” non esprime conservatorismo, bensì l’intento di un ritorno alle originarie fonti cristiane. Nasce formalmente nel 1870, quando molti studiosi (fra i più importanti dell’epoca, specie di Sacra Scrittura e di Storia del Cristianesimo e della Chiesa!) rifiutano di sottomettersi ai nuovi dogmi imposti dal Concilio Vaticano I: infallibilità del papa e suo potere di governo (giurisdizione universale) sulla Chiesa intera. Quegli studiosi furono scomunicati, e dovettero organizzare delle comunità alternative. Fin dall’inizio, questa Chiesa ha avuto consapevolezza di una triplice vocazione:

  1. opporsi alle crescenti pretese di Roma;
  2. presentare una Chiesa da un lato più fedele alle origini e dall’altro capace di applicare il Vangelo oggi;
  3. impegnarsi nell’ecumenismo.

Ecco le fondamentali dottrine e la prassi:

  • La Scrittura (AT secondo il canone cattolico e NT) è la norma suprema, ma si riconosce il valore della Tradizione ‘apostolica’, quella cioè che ha portato alla formazione del canone del NT, necessaria per una corretta comprensione della Parola di Dio che ci viene comunicata attraverso la Scrittura.
  • Si accettano le definizioni dogmatiche dei primi 7 concili, gli unici realmente ecumenici (in particolare, Trinità e Incarnazione). Le decisioni successive, anche se prese da un concilio, vanno verificate alla luce della Scrittura e di queste definizioni.
  • Siamo giustificati per fede, fede che deve necessariamente esprimersi nelle opere dell’amore.
  • Si conservano la grande tradizione spirituale e liturgica del cattolicesimo, compreso il settenario sacramentale (dando la priorità a Battesimo ed Eucaristia quali sacramenti storici); si crede nella presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, ma non nella transustanziazione. La confessione privata è facoltativa. Ad essa si aggiunge la riconciliazione pubblica durante la celebrazione eucaristica.
  • Il culto si celebra fin dagli inizi nella lingua del popolo, dando molta importanza alla predicazione e respingendo forme di pietà eccessive o superstiziose (abusi nel culto dei santi, nel culto mariano, reliquie, ecc.). Particolare risalto, per le sue conseguenze ecclesiali, si dà alla
  • Necessità di amministrare a tutti la comunione sia con il pane sia con il vino.
  • Si onora Maria come Madre di Dio, ma non si condividono le successive speculazioni sulla sua immacolata concezione, assunzione in cielo o mediazione universale.
  • Nella comunione dei santi si può pregare gli uni per gli altri anche al di là del limite della morte; ma ‘santi’ sono tutti i credenti, e non esiste dottrina del purgatorio e delle indulgenze.
  • Il Vescovo di Roma (il Papa) è soltanto un primus inter pares, ma per motivi storici, non per volontà divina; non è infallibile e non detiene governo (giurisdizione) sulla Chiesa universale.
  • La Chiesa ha struttura sinodale, con piena autorità dei laici, e vescovi che garantiscono la successione apostolica, eletti dalle singole assemblee nazionali.
  • La Parola di Dio si pone nella tensione di un Nuovo Testamento che non sostituisce, ma re-interpreta un Testamento che non è superato, né annullato, ma che continuando a costituirne le imprescindibili radici, è semplicemente “ri-letto”. Questo metodo che situa la Parola nell’oggi, consente di rileggere continuamente le Scritture per preservarne l’essenza, perché non l’uomo è stato fatto per la legge, ma la legge per l’uomo! È solo in questa ottica che si praticano:
    • l’ordinazione femminile (diaconato, episcopato, presbiterato);
    • il matrimonio delle persone ordinate;
    • il dovere e il diritto delle coppie di esercitare una genitorialità aperta alla vita e responsabile, scegliendo in base alle necessità e alla coscienza della famiglia, gli eventuali metodi contraccettivi;
    • le nuove nozze dei divorziati (come in tutta la Chiesa, fino al III secolo);
    • l’accoglienza integrale delle persone omosessuali, senza alcuna discriminazione sia nella vita ecclesiale sia nell’accesso agli ordini sacri.
  • È una chiesa povera, e in Italia tutti i presbiteri si mantengono attraverso un’attività lavorativa, che pur sottraendo forze ed energie per la pastorale, al tempo stesso contribuisce ad abbattere la barriera tra laicato e clero in virtù del sacerdozio universale di tutti i credenti.

Attenzione! Non bisogna confondere questa Chiesa con altre dal nome simile presenti in Italia ma che non fanno parte del Consiglio Ecumenico delle Chiese (e quindi non sono, per noi, canoniche) e le cui dottrine spesso differiscono notevolmente dalle nostre. Noi della Chiesa Cristiana Vetero Cattolica invece siamo nel consiglio ecumenico delle Chiese, tramite l’ICCC.

Crediamo nella Sacra Scrittura, norma ultima della fede e della vita cristiana, contenuta nei libri dell’Antico e del Nuovo Testamento.

Crediamo in Dio Padre e in Gesù Cristo, suo Figlio, Dio fatto carne, nella sua opera di redenzione e nel suo ritorno alla fine dei tempi.

Crediamo nella presenza dello Spirito Santo che agisce in tutta la Chiesa e procede dal Padre, come recitiamo nella preghiera del “Credo”.

Crediamo nella forza spirituale della preghiera e nell’intervento di Dio che ci libera e guarisce.

Crediamo la Chiesa, una, santa, cattolica (cioè universale) e apostolica, e ci consideriamo un’istanza di riscoperta delle fonti cattoliche e del rinnovamento della Chiesa.

Crediamo nel perdono dei peccati e nella resurrezione dei morti, e riconosciamo sette Sacramenti.

Crediamo che la Chiesa debba essere indipendente dallo Stato Vaticano, e governata in ogni nazione dal Consiglio Sinodale composto da laici e da ministri ordinati, e confessiamo che deve essere ecumenica, democratica e fraterna ed esistere soprattutto per i poveri, gli emarginati, i peccatori, gli ammalati, i sofferenti, i fragili, gli abbandonati, i prigionieri…

Crediamo nella Santa Messa, festa e banchetto di gioia, durante la quale spezziamo il pane e beviamo il vino – vero Corpo e vero Sangue di Gesù Cristo – comunicando tutti con entrambi gli elementi.

Crediamo nel sacramento dell’ordine sacro, nel carattere opzionale del celibato dei presbiteri e dei vescovi, nella pari vocazione della donna e dell’uomo a ricevere gli ordini sacri (diaconato, presbiterato, episcopato).

Crediamo che il vescovo di Roma (il Papa) detenga un primato d’onore, ma lo consideriamo fallibile come ogni altro essere umano, così come hanno creduto tutti i cristiani-cattolici fino all’anno 1870, e non gli attribuiamo la giurisdizione (governo) sulla Chiesa universale.

Crediamo che tutti i fedeli debbano poter ricevere tutti i sacramenti, nonostante un eventuale divorzio. Con la dispensa del vescovo che valuta ogni caso individualmente è possibile ricevere la dispensa per contrarre un nuovo matrimonio.

Crediamo che le coppie abbiano il dovere e il diritto di esercitare una genitorialità responsabile, scegliendo in base alle loro necessità gli eventuali metodi contraccettivi.

Crediamo nella positività intrinseca della forza sessuale e affettiva, che costituisce un grande dono di Dio. Chiunque abbia un orientamento sessuale diverso dalla maggioranza non può e non deve essere discriminato o escluso dai sacramenti, compreso l’ordine sacro.

Crediamo che Maria di Nazaret sia madre di Dio, ma non condividiamo le successive speculazioni sulla sua immacolata concezione, assunzione in cielo o mediazione universale.

 

 

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