Africa: tra sofferenza e mistero. Un saggio di Tudor Petcu

Il mondo in cui viviamo è senza dubbio il fascino del mistero e della curiosità, un esercizio ininterrotto di comprensione della realtà. Tutta la storia che è stata scritta finora, triste e gloriosa, oscura e luminosa, ha lasciato un’eredità che ha decisamente segnato la costituzione delle tribù, delle culture e delle civiltà dell’umanità. Un mondo lacerato dalla tentazione della distruzione e dell’annientamento ma benedetto dall’enigmatica passione della conoscenza.

Nell’infinito apparente e illusorio della Terra, appare un continente che esprime una gamma di realtà e significati esistenziali, una voce di riconciliazione con il destino crudele, un perpetuo abbraccio della tragedia e una teologia dell’infanzia. Tutte queste sono alcune delle caratteristiche fondamentali e ontologiche dell’Africa, un continente così ricco di risorse naturali e spirituali, ma così in ginocchio di fronte ai traumi della storia.

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‘Eurabia’, tra complici e vendette

da Interris.it, online international newspaper – con i piedi in terra guardando il cielo.

Il terrorismo continua a colpire senza pietà, mentre non pochi Paesi europei fingono di avere le mani candide dinanzi a questo orrore. Purtroppo chi conosce le antiche e le nuove colonizzazioni del Continente africano, invece, non si sorprende. Sulle reali cause di questo odio viscerale che sta invadendo il mondo occidentale bisognerebbe chiedere conto agli analisti di Paesi come la Francia, il Belgio, la Gran Bretagna, per non parlare degli Usa e della Cina. Continua a leggere

Appello di padre Alex Zanotelli ai giornalisti: “Rompiamo il silenzio sull’Africa”

da Pietrevive.blogspot.it, il blog di Tempo Perso.

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo come missionario uso la penna (anch’io appartengo alla vostra categoria) per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani. Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale. So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che vorrebbe. Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli stanno vivendo.

Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa. (Sono poche purtroppo le eccezioni in questo campo!) Continua a leggere