Florenskij, ogni sparo è mirato al corpo di Cristo

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

A 85 anni dalla morte di Pavel Alexandrovic Florenskij, abbiamo chiesto al prof. Natalino Valentini, pioniere degli studi su Florenskij in Italia, appassionato e inesausto esploratore della teologia e spiritualità russo-ortodossa del Novecento, di raccontarci lo stato delle ricerche più recenti sulla vita e sull’opera del geniale pensatore russo, martire della Chiesa del XX secolo.

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Commento alla liturgia ortodossa: Ventesima Domenica dopo Pentecoste

da Santa-rus.com, La Santa Rus’. Grazia e bellezza nell’incontro con la Santa Rus’.

25 ottobre / 12 ottobre 2020 – Domenica

Domenica 20a dopo Pentecoste. Non c’è digiuno. Tono 3°.

Memoria dei santi padri del VII Concilio ecumenico (787). Dei martt. Probo, Taracho e Andronico (304). Del ven. Cosma, vesc. di Majum, creatore di canoni (c. 787). Dei venn. Amfilochio, igùmeno di Glushitsk, e Dionigi di Glushitsk (1452). Del ven. Simeone il Nuovo Teologo (per l’ufficiatura vedi 12 marzo). Della mart. Domnica (286). Dello ierarca Martino il misericordioso, vesc. di Tours (c. 400). Trasferimento da Malta a Gatchina di una parte del Legno della Croce Vivificante del Signore. Dell’icona Filermskaja della Madre di Dio e della mano destra di Giovanni Battista (1799). Di san Giovanni Letnikov, conf. (1930); dello ieromart. Lorenzo (Levchenko) (1937); dello ieromart. Alessandro Pozdeevskij presbitero (1940); dello ierarca Nicola (Moghilëvskij) conf., metr. di Alma-Ata (1955).
Delle icone della Madre di Dio di Gerusalemme (48), “Odighitria” di Jaroslavl’-Smolensk (1642), di Rudensk (1687) e di Kaluga (1812).

Apostolo: Gal 1:11-19 e dei santi padri: Ebr 13:7-16.

Vangelo: Lc 7:11-16 e dei santi padri: Gv § 56 = 17:1-13.

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Le Solovki mistiche

da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.

Vi presentiamo una miscellanea di foto d’autore sull’esperienza estiva delle isole Solovki, tra vita monastica, natura incontaminata e le bellezze della Tebaide del Nord.

L’arcipelago delle Solovki è stato spesso chiamato “Tebaide settentrionale” o “Athos settentrionale”. È un gruppo di isole situate all’ingresso della Baia di Onega, nella parte sud-occidentale del Mar Bianco, l’unico mare interno dell’Oceano Artico. Il Mar Bianco stesso è affascinante per la sua storia unica e la sua flora e fauna. Per quasi metà dell’anno è coperto da banchi di ghiaccio alla deriva, ma quando questi si sciolgono in estate il mare e le isole diventano un mondo mistico di animali del mare del Nord, e flussi e riflussi di marea che rivelano formazioni rocciose inquietanti contro le albe e i tramonti luminescenti delle “notti bianche” dell’Artico. Non c’è da meravigliarsi che gli uomini che desiderano la vita di rigoroso ascetismo e contemplazione divina siano sempre stati attratti dal monastero delle Solovki e dai suoi eremi, disseminati su tutte le sue isole. Ma le Solovki attirano anche artisti e fotografi, che vi trovano un gioco di luce e bellezza naturale in continua evoluzione.

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