Cammino dalla religione alla fede. Un testo di p. David Maria Turoldo

È l’uomo religioso che deve convertirsi, è il praticante che deve verificare la sua stessa pietà, perché posso essere praticante senza essere credente, come posso essere credente senza essere praticante. Il “ritualismo” è il culto separato dalla vita.

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Il terzo necessario per un sano equilibrio tra testa e cuore (credenti)

dal profilo facebook di fratel Ignazio de Francesco, monaco della Piccola famiglia dell’Annunziata.

Da Istanbul ricevo una email dove lei mi informa di avere brillantemente superato l’esame di religioni comparate. Le rispondo “alf mabruk ala najahiki”, complimenti! È la giovane musulmana sunnita che qualche settimana fa mi aveva chiesto aiuto per prepararsi a quell’esame: dovevo rispondere a una lista di 22 densissime domande sulla mia fede. Una cosa quasi unica in tanti anni di rapporto con i musulmani, che so più inclini a informare i cristiani sul cristianesimo, piuttosto che esporsi alla loro narrazione. Lei dunque ha compiuto un atto coraggioso, con metodo rigoroso.

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