«Scrivere un curriculum». Una poesia di Wisława Szymborska

Pubblichiamo “Scrivere un curriculum”, la poesia di Wisława Szymborska dedicata alla scrittura dei CV, metafora del modo in cui la società contemporanea considera gli individui.

Wisława Szymborska è stata una poetessa e saggista nata in Polonia, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996.
Szymborska era una poetessa dalle mille sfaccettature e molto legata alla semplicità della vita di ogni giorno: la sua grandezza risiede anche e soprattutto nella capacità di raccontare la semplicità con grande voce poetica.

Scrivere un curriculum

Cos’è necessario?
È necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.

A prescindere da quanto si è vissuto
il curriculum dovrebbe essere breve.

È d’obbligo concisione e selezione dei fatti.

Cambiare paesaggi in indirizzi
e ricordi incerti in date fisse.

Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.

Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.

I viaggi solo se all’estero.

L’appartenenza a un che, ma senza perché.

Onorificenze senza motivazione.

Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.

Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.

Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.

Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.

Aggiungi una foto con l’orecchio scoperto.
È la sua forma che conta, non ciò che sente.

Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

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