Poemi giapponesi

Il nostro collaboratore Tudor Petcu ha appena cominciato un nuovo progetto per il blog “La Bottega di Nazareth”, cominciando a tradurre alcuni poemi giapponesi TANKA e HAIKU. Il suo desiderio è quello di far conoscere attraverso il blog la profondità della cultura giapponese. In questo momento Tudor sta imparando la lingua giapponese, sperando di diventare nel più breve tempo possibile anche insegnante di giapponese nel suo paese. Ci invia alcuni poemi da lui tradotti, mettendo a disposizione anche l’originale giapponese.

Il TANKA (letteralmente poesia breve ), genere tradizionale di poesia giapponese, appartiene assieme all’haiku, di cui è l’antecedente, al Waka ( la poesia giapponese vera e propria ). Il Tanka è un componimento nato nel V secolo D.C.. Grazie alla sua versatilità e alla pratica ininterrotta, non ha mai subito variazioni nel corso dei sedici secoli della sua storia. Ma a partire sopratutto dal XVII secolo, i primi tre versi iniziarono ad essere usati come poesia a se stante , dando così vita all’HAIKU.

L’HAIKU, la forma di poesia giapponese più conosciuta in Occidente, si diffuse in Giappone dal XVII secolo in poi e deriva dal Tanka. É una forma poetica che ha una struttura molto semplice: è formato da diciassette sillabe, suddivise in tre versi rispettivamente di 5-7-5 sillabe. Ciò deriva dal concetto che ogni emozione è un indivisibile e perfetto insieme che può essere espresso da poche, significative parole. L’Haiku è poesia di concentrazione. Gli haiku seguono le regole di metrica e di sillabazione di cui sopra. L’Haiku è un componimento dell’anima, è come un attimo di vita che diventa verso.

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