I sussidi di meditazione dei gruppi della Caritas diocesana di Como: domenica 19 gennaio 2020

da Caritas.diocesidicomo.it e Caritascomo.it, i  siti della Caritas diocesana di Como.

Sono stati predisposti i sussidi settimanali per introdurre la preghiera nei gruppi di incontro parrocchiali e vicariali Caritas per tutto l’anno liturgico. 

Le riflessioni che guidano il momento di condivisione di questo nuovo anno liturgico, sono proposte da Don Rocco Acquistapace, sacerdote diocesano che con la sua esperienza e saggezza saprà guidarci a fare della Parola il riferimento per ogni azione quotidiana, la guida alle nostre scelte e ai nostri cammini comunitari.

Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,29-34)

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele”. Giovanni testimoniò dicendo: “Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e testimoniato che questi è il Figlio di Dio”.

Parola del Signore

Ascolto e medito:

Questo vangelo sembrerebbe una ripetizione di quello di domenica scorsa. In realtà ne è una riconsiderazione. Ha in sé un messaggio interiore, chiaro e definito, che attraverso Giovanni ci viene rivelato. L’evangelista Luca dice che Giovanni non solo vide lo Spirito Santo scendere su di lui ma senti anche una voce, la voce del Padre. Giovanni è sicuro, ha visto, ha sentito, perciò dà la sua testimonianza: “E io ho visto e testimoniato che questi è il Figlio di Dio”. Giovanni il Battista si è incontrato con Gesù Cristo, un incontro non umano ma profondo, di fede, sotto l’azione e la guida dello Spirito Santo; un incontro speciale; un incontro voluto dallo Spirito; un incontro straordinario che cambia la vita di Giovanni, per questo è diventato testimone credibile di un messaggio credibile.

Questa deve essere la nostra vita cristiana: incontrare Gesù e dare un senso reale alla sua presenza. Un incontro straordinario per Giovanni e importante per noi. Giovanni ricorda che Dio è avvolto nel mistero, non lo vediamo ma, sappiamo che suo Figlio è venuto e ci ha dato l’intelligenza e gli strumenti per conoscere il Padre. La conoscenza di Dio passa per quella di Gesù in un mondo pieno di oscurità e assurdità. Il Dio è Cristo Signore Gesù, chi non passa attraverso questa conoscenza, manifestazione della Trinità, rischia l’ateismo.

In un mondo secolarizzato, la nuova e vera evangelizzazione la possono fare soprattutto i laici cristiani attraverso tutti i loro rapporti nella famiglia, a scuola, nel lavoro, con l’amicizia, in tutte le attività anche politiche e amministrative. Non solo quindi i consacrati ma i laici che si avvicinano a Dio, loro sono coloro che devono testimoniare, sotto l’impulso dello Spirito Santo rinnovando costantementela fede nel Battesimo.

Un monito anche a noi preti, parroci e consacrati: dobbiamo lasciare ai laici nella chiesa tutti i compiti che non sono necessariamente legati all’ordine sacerdotale e investire la gran parte delle risorse e del tempo nella loro formazione. In questo modo avrà respiro largo e realistico la nuova evangelizzazione di cui abbiamo tanto bisogno. Dobbiamo mettere nella nostra vita questa disponibilità.

È importante incontrare Gesù nelle persone comuni riscoprendo le nostre relazioni all’interno delle nostre comunità. Dobbiamo, anzi vogliamo essere persone che amano, cioè hanno in sé atteggiamenti in grado di testimoniare l’amore di Dio.

Medito e condivido:

  • Penso ad un incontro straordinario nel mio lavoro, nella mia famiglia, nella mia comunità che mi ha fatto sperimentare l’Amore di Dio per esserne testimone.
  • Quale il nostro impegno nelle comunità per una nuova evangelizzazione?

Il metodo

Ciascuna nostra azione,  pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.

La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale. 

È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.

Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.

Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:

SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;

SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;

SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.

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