
Il biblista Paolo De Benedetti accetta la sfida di raccontare per radio, a “Uomini e Profeti”, la complessa e affascinante struttura dell’alfabeto ebraico. Il quale non è soltanto un insieme di segni grafici atti a trascrivere parole e frasi. Ma è il tramite della Parola di Dio rivolta agli esseri umani e il pilastro portante sul quale è stato costruito l’intero universo. Ogni lettera, nell’alfabeto ebraico, ha un valore fonetico, simbolico, numerico. Paolo De Benedetti, con la sua conoscenza del testo biblico e della sapienza rabbinica che si è accumulata nei secoli, ci svelerà soltanto alcuni dei segreti racchiusi nelle lettere. Alef, ad esempio, è un suono quasi muto. E rappresenta il silenzio di Dio, la sua unicità, ma anche è la lettera con cui inizia il nome del primo uomo, Adamo. Bet significa casa, ed è la casa in cui l’uomo deve abitare, ma con una porticina aperta, perché si deve sempre essere in cammino.
Raccogliendo i frammenti accumulati in secoli di studio sulle parole e sulle singole lettere delle Scritture, Paolo De Benedetti continua a guidare gli ascoltatori alla conoscenza dei segreti racchiusi nell’alfabeto ebraico. Egli si sofferma a spiegare che cosa si intende per ‘mistica’ ebraica: una corrente di interpretazione che parte dai primi secoli e che nel secondo millennio prende decisamente il sentiero della Qabbalà, una sorta di sapere esoterico, riservato a pochi, ma con risvolti di grande interesse anche per l’esegesi tradizionale.
Per capire l’attenzione minuta che per secoli è stata data, nella tradizione ebraica, a ogni singola lettera dell’alfabeto, occorre forse tenere presente, ci dice Paolo De Benedetti, che in ebraico davar significa “parola”, ma anche “cosa”. Per cui le parole non sono “di carta”, ma della carne viva di uomini e donne. De Benedetti parla anche della particolarità della mistica ebraica rispetto alle mistiche delle altre tradizioni. La lettere prese in esame vanno dalla Tet alla Lamed, passando per una delle più importanti: la yod, che è la lettera con cui inizia il nome di Dio, ma anche il nome del “popolo più piccolo della terra”.
Mem che significa ‘acqua’, Nun ‘serpente marino’, Samek, con valore numerico ‘sessanta’. Paolo De Benedetti ci propone il significato di ciascuna lettera dell’alfabeto ebraico, il cui studio non appartiene soltanto alla mistica ebraica, o alla Qabbalà, ma a chiunque si accosti al libro della Bibbia. Paolo De Benedetti ci tiene a precisare che non è un mistico, ma è comunque affascinato dalle innumerevoli composizioni che si possono realizzare con le 22 lettere dell’alfabeto: un numero finito, che però dà luogo all’infinito.
Sommario
00:00 – – – – – – – – – – – Presentazione
29:49 Alef
36:42 Bet
44:07 – – – – – – – – – – – La mistica ebraica
1:02:30 Ghimel
1:09:53 Dalet
1:13:56 Hei
1:17:04 Vav
1:20:51 Zayin
1:22:09 Chet
1:24:54 – – – – – – – – – – La parola nella cultura ebraica
1:45:41 Tet
1:50:37 Iod
1:58:49 Kaf
2:01:28 Lamed
2:15:23 – – – – – – – – – – La Cabala, la permutazione
2:32:26 Mem
2:34:14 – – – – – – – – – – Il Golem
2:38:46 Nun
2:40:36 Samech
2:41:03 – – – – – – – – – – La gematria
2:42:41 Ayin
2:50:37 – – – – – – – – – – Alcune curiosità sulla lingua
3:05:33 Pey
3:08:21 Tsadi
3:10:28 Qof
3:13:28 Resh
3:15:06 Shin
3:15:57 Tav
Suggerimenti bibliografici
Suggeriamo alcuni libri da consultare:
- Gabriel Mande, L’alfabeto ebraico, Mondadori;
- Giulio Busi, Mistica ebraica, Mondadori;
- Daniela Saghì Abravanel, Il segreto dell’alfabeto ebraico, D.L.I;
- Mireille Hadas Lebel, Storia della lingua ebraica, Giuntina.
Da “Uomini e profeti” condotto da Gabriella Caramore.