
da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.
È iniziato il nuovo anno liturgico-pastorale.
Prosegue per il quarto anno consecutivo la proposta di meditazione al Vangelo della domenica con il consueto sussidio.
Alleghiamo di seguito la presentazione della nuova modalità di raccolta delle meditazioni stesse.
Il sussidio, aggiornato ogni settimana, rimane strumento di accompagnamento all’Ascolto e alla meditazione della Parola, per chiunque avesse occasione di utilizzarlo, in preparazione di incontri parrocchiali o familiari, o anche per momenti di riflessione personale.
L’équipe pastorale Caritas
Leggi la presentazione della proposta
dal Vangelo secondo Luca (Lc 9, 51-62)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero:
«Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?».
Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse:
«Ti seguirò dovunque tu vada».
E Gesù gli rispose:
«Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse:
«Seguimi».
E costui rispose:
«Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre».
Gli replicò:
«Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse:
«Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia».
Ma Gesù gli rispose:
«Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore
Ascolto e medito
È il viaggio di Gesù a Gerusalemme, dove sarà arrestato, condannato e crocefisso. Sapendo di dover andare incontro ad un’esperienza tragica prende una ferma decisione e continua il suo cammino, affrontando la paura che in quanto uomo come noi, sentiva in quel momento.
Ci sembra strano dover pensare a Gesù impaurito e angosciato per la sua sorte. Gesù prova anche il rifiuto da parte degli altri e la tentazione da parte dei suoi stessi discepoli di fermarlo o addurre al suo potere per farsi strada.
Ma Gesù non vuole questo, Gesù, che affronta le sue stesse preoccupazioni, non esime dall’interrompere il suo cammino, la sua missione, perché Lui è coraggioso e soprattutto Misericordioso.
Se i discepoli sono titubanti, altri vogliono seguire Gesù, in particolare tre fatti si presentano mentre si dirige a Gerusalemme, fatti e personaggi che rispecchiano i nostri atteggiamenti.
Colui che si autocandida alla sequela di Gesù, quasi come partito preso, quando in realtà seguire Gesù significa accettare la povertà, l’insicurezza, il fardello del fratello o della sorella da portare, la sottomissione reciproca, l’insicurezza e poi anche il fallimento, quella fine verso cui il Signore cammina con il volto indurito.
Colui che vuole restare legato alla legge antica, alle sue sicurezze e le antepone alla fede in Cristo che non ci chiede di abbandonare gli affetti ma semplicemente riconoscerlo come vero Amore per l’eternità.
Ed infine colui che prima di seguirlo, si guarda indietro quasi a sottolineare la nostalgia del passato e la paura del nuovo, ma nelle mani di Gesù è possibile sentirsi al sicuro.
Quanta fatica facciamo ad impegnarci nel seguire Gesù! Quanto poco coraggio abbiamo a testimoniare la scelta di vivere come ci ha insegnato! Come se la vocazione dovesse essere abbellita invece che essere vissuta con radicalità evangelica, laddove niente abbiamo da temere, senza se e senza ma!
Il metodo
Ciascuna nostra azione, pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.
La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale.
È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.
Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.
Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:
SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;
SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;
SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.