Sul tema della Resurrezione, sui versanti della filosofia e della teologia, una raccolta di relazioni, come dice Ferretti nell’Introduzione, «di alto livello». Tra cui sottolineo davvero altresì magistrale, alle pagine 43-59, l’apporto biblico-teologico di Lytta Basset.
Lytta Basset nella sua relazione, (traduzione di Carla Canullo), si sofferma, tra l’altro, sulla narrazione giovannea della Risurrezione di Lazzaro, (Gv 11,1-44): Lazzaro come paradigma dell’umanità, occorre scioglierlo e liberarlo dalle bende e dal sudario, ossia occorre scioglierlo e liberarlo dai legami della morte, perché possa vivere e possano vivere i suoi cari.
Quindi Lytta Basset evidenzia le tematiche decisive di aggregazione e altro sguardo sulla morte, sulla base del racconto lucano del Cammino di Emmaus (descritto in Lc 24): “Il processo di aggregazione accade solo se non ci emarginiamo e isoliamo: «Resta con noi!» chiedono allo sconosciuto. E perché il cuore si desti, occorrono i gesti quotidiani: camminare insieme (accompagnarsi reciprocamente, seguendo ciascuno il ritmo dell’altro); parlarsi e ascoltarsi (non sminuendo la perdita della persona amata ma conoscendola altrimenti); restare con la persona perduta, anche e soprattutto la notte, quando è forte la tentazione di farne un fantasma; mangiare insieme a lui/lei, accendere insieme la fiamma della vita.“
[…]
“Il racconto di Luca mette la resurrezione a portata di chiunque sia immerso nell’esperienza della perdita. Lo spiegare le scritture (v. 32) e il benedire (v. 30) possono accadere sempre e soltanto in un contesto quotidiano di gesti e parole. Lo sguardo consueto si trasforma in un Altro sguardo e il volto dell’essere amato viene trasfigurato. Tutto inizia a cambiare nel momento in cui essi ri-conoscono, grazie ad uno sguardo che è Altro, colui che fa vedere il non-visibile: ora essi lo riconoscono vivente, lo riconoscono con il loro cuore.“
Lytta Basset (Raiatea, 1950), psicologa, filosofa, teologa protestante svizzera, è stata pastore della chiesa riformata di Ginevra, insegna teologia pratica all’Università di Neuchâtel.
la ‘sinossi’ del libro:
“La resurrezione è una grande «immagine del bene». I filosofi sentono l’urgenza di scandagliarne il senso umano profondo. I teologi di ripensarla criticamente, svincolandola da visioni superate dell’uomo e del mondo. Il dialogo tra gli uni e gli altri è fecondo e avvincente. Vengono in primo piano temi come quello della corporeità, quale elemento essenziale dell’umano, del senso della finitezza, che la morte testimonia, del desiderio sconfinato di vita, che urge nel cuore umano.
La resurrezione provoca a ripensare il problema della salvezza della o dalla finitezza e invita a riscoprire il senso della nostra creaturalità, di persone chiamate a vivere creativamente, rinascendo ogni volta a nuovi livelli di vita, nella direzione di una nascita pienamente compiuta.”
La resurrezione mistero del desiderio. Un dialogo interdisciplinare
A cura di Giovanni Ferretti
Traduzioni di Carla Danani per i saggi di Verweyen e Pannenberg, Carla Canullo per i saggi di Basset e Falque
Atti del X Colloquio su Filosofia e Religione, Macerata, 27-29 maggio 2004
eum, Edizioni Università di Macerata, 2006,
pagine 181
http://ceum.unimc.it
Link al volume:
https://eum.unimc.it/it/catalogo-completo/30-la-risurrezione-mistero-del-desiderio-un-dialogo-
interdisciplinare
Hanno partecipato alla preparazione logistica e scientifica del Colloquio Roberto Mancini e Sergio Labate.
Introduzione di Giovanni Ferretti
Relazioni di:
Hansjürgen Verweyen, Ermeneutica dell’evento della resurrezione di Gesù
Wolfhart Pannenberg, La resurrezione come speranza umana e come evento storico
Lytta Basset, Pasqua: un altro sguardo sulla morte
Emmanuel Falque, Nascita e metamorfosi della finitezza: un paradigma per la resurrezione?
Natale Spineto, Morire e sopravvivere alla morte nelle religioni greca e romana
Giuseppe Riconda, Filosofia russa ottocentesca e resurrezione
Mario Ruggenini, Salvezza e resurrezione. La verità di questa vita
Roberto Mancini, Creaturalità e resurrezione. La finitezza della morte
a cura di Maurizio Abbà