Testi di Antonio Doda pubblicati sul gruppo Facebook Kairos – Storia del cristianesimo
Ancora qualche breve lineamento dell’opera di John Meier: “Un ebreo marginale”. Senza pretese, come al solito, per condivisione e discussione. Si tenga presente però che ogni singola frase di questa sintesi di Meier è “provata” dall’autore attraverso l’applicazione rigorosa dei criteri di storicità alle fonti disponibili. Con tutti i limiti oggettivi del caso ma, secondo me, con una straordinaria profondità’ di studio e buona fede.
Secondo volume, intitolato: “Mentore, Messaggio e Miracoli” . Pagine 1338. Iniziamo dal Mentore.
Attorno al 28 d.C. un ascetico profeta di nome Giovanni comparve nella valle del Giordano inferiore, proclamando un giudizio imminente, terribile, che avrebbe inghiottito tutto Israele. Il modo per sfuggire ad esso era solo la penitenza, la riforma della propria vita e un particolare battesimo di acqua per mano di Giovanni.
“….Secondo Giovanni, il giudizio finale sarebbe stato celebrato da un personaggio escatologico al quale Giovanni faceva riferimento vagamente come al “più forte” o “colui che deve venire” Questa figura misteriosa avrebbe mostrato la sua superiorità su Giovanni battezzando con lo Spirito santo, anziché con la semplice acqua.”
Gesù si sottomise al battesimo di Giovanni nel Giordano nel 28 d.C. Se Giovanni abbia conosciuto personalmente Gesù’ più di quanto sia giunto a conoscenza di tutti gli altri giudei che aveva modo di battezzare, e’ poco chiaro.
Riporto ancora le parole di Meier:
….O immediatamente dopo il suo battesimo o dopo un certo periodo di permanenza nella cerchia di Giovanni Battista, Gesù si staccò dal movimento del Battista per iniziare il suo ministero ‘pubblico’, in realtà un ministero più ‘pubblico di quello di Giovanni Battista, in quanto non conosceva alcuna limitazione geografica entro i confini d’Israele. Spostandosi dalla valle del Giordano verso la Galilea, Gesù raggiunse i giudei di tutte le fasce sociali, quelli rispettabili e (in particolare) i peccatori, i ricchi e (in particolare) i poveri’, e questo percorrendo la Galilea, la Decapoli, la Perea, la Giudea e in specie la capitale spirituale d’Israele, Gerusalemme.
Non rifiutò di entrare in contatto, occasionalmente, nemmeno con i samaritani e con i pagani. A questo mutamento di collocazione ed estensione dello scenario su cui si svolge l’azione di Gesù s’accompagna un messaggio di più vasta portata. Certo, Gesù non ruppe col Battista né mai ‘apostatò da lui e dal suo programma. Da Gesù si potevano udire ancora accenti del messaggio giovanneo sul giudizio imminente. Il presunto mite e gentile Gesù era del tutto capace di tuonare i suoi ‘guai a voi’ contro le città della Galilea che non avevano prestato ascolto al suo appello alla penitenza. Inoltre, Gesù continuò a far ricorso al battesimo come simbolo della purificazione necessaria per sfuggire al fuoco imminente. Non aveva alcuna intenzione di eliminare il rituale che aveva ricoperto un ruolo centrale nella sua stessa esistenza fino a poco prima. In altri termini, un Gesù totalmente sganciato dal battesimo di Giovanni e dalla sua predicazione di un giudizio escatologico è una creazione degli esegeti moderni. In un senso molto reale, Giovanni rimase sempre il mentore di Gesù.
Seguirà a breve la sintesi, estrema, della parte del volume 2 de “Un ebreo marginale” di John Meier dedicata al “Messaggio”.