«Non nominatemi invano». Un testo di p. David Maria Turoldo

Non invocate più il mio nome quando assumete le cariche del governo del mondo, o quando celebrate i vostri processi. E poi non siete capaci di trasformare una spada in vomero, e una lancia in falce, o gente fomentatrice di guerre, uomini perennemente in guerra contro i vostri fratelli: gente divisa in mille religioni.

E non pensate che ai vostri diritti, a ciò che voi, e non io, chiamate vostro diritto.

Il diritto per me è solo di colui che è umiliato e offeso, ed è senza lavoro e senza pane; il diritto è di quanti voi scartate dalle vostre assemblee e rapinate coi vostri sistemi.

Non nominatemi più fino a quando un solo fanciullo è rovinato da voi grandi; fin quando milioni e milioni di miei figli sono esclusi dai vostri guadagni, ridotti alla fame e alla morte.

E poi non date a me la colpa, poiché ci sono più ricchezze sulla terra che astri nel cielo.

Voi non sapete che cos’è un uomo, un solo uomo per me: ogni uomo che soffre è il mio Cristo, grumo di fango e lacrime del Figlio mio.

Padre David Maria Turoldo

(La mia vita per gli amici) pag.154 – 155

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