Signore facci liberi (Preghiera del ribelle)

Il 16 giugno papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il martirio di Teresio Olivelli, ucciso dai nazisti nel campo di concentramento di Hersbruck in odio alla fede.

Questa è la storia del testo che proponiamo:

Il giornale clandestino “il ribelle”, organo delle formazioni partigiane Fiamme Verdi ebbe un importante ruolo all’interno della Resistenza, non solo per i partigiani cattolici. Il primo numero uscì il 5 marzo 1944. Teresio fu uno degli animatori del giornale.

Teresio compose la Preghiera nel mese di marzo e la fece stampare e diffondere per la comunione pasquale dei partigiani. Scrive il suo amico e collaboratore Claudio Sartori: “Fu anche l’unica volta che Rovida [il tipografo clandestino] se lo vide capitare in tipografia, in viale Campania 17. L’indirizzo non glielo avevo dato ma lo trovai là un giorno. Era preoccupato della veste tipografica della preghiera. Il motto della copertina [Signore facci liberi] l’aveva scelto lui e scelse lui anche la lunga croce esile. Volle correggere anche le bozze (…). Poi se ne portò via il primo pacco e cominciò personalmente la distribuzione di quello che considerava il suo dono ai ragazzi, a tutti i ragazzi della città e della montagna. La prima edizione fu esaurita in un lampo. Se ne fece poi la seconda, la terza, la quarta. Ma Olivelli non era già più con noi”.

La preghiera ebbe una vasta diffusione clandestina ed è oggi considerata uno dei capolavori della letteratura della Resistenza.

da teresiolivelli.weebly.com

SIGNORE che fra gli uomini drizzasti la Tua Croce segno di contraddizione, che predicasti e soffristi la rivolta dello spirito contro le perfidie e gli interessi dei dominanti, la sordità inerte della massa, a noi oppressi da un giogo oneroso e crudele che in noi e prima di noi, ha calpestato Te fonte di libere vite, dà la forza della ribellione.

DIO,  che sei Verità e Libertà, facci liberi e intensi: alita nel nostro proposito, tendi la nostra volontà, moltiplica le nostre forze, vestici della Tua armatura. Noi Ti preghiamo Signore.

TU che fosti respinto, vituperato, tradito, perseguitato, crocifisso, nell’ora delle tenebre ci sostenti la Tua vittoria: sii nell’indigenza viatico, nel pericolo sostegno, conforto nell’amarezza. Quanto più s’addensa e incupisce l’avversario, facci limpidi e diritti.

NELLA tortura serra le nostre labbra. Spezzaci, non lasciarci piegare.

SE cadremo fa che il nostro sangue si unisca al Tuo innocente e a quello dei nostri Morti a crescere al mondo giustizia e carità.

TU che dicesti: “Io sono la risurrezione e la vita” rendi nel dolore all’Italia una vita generosa e severa. Liberaci dalla tentazione degli affetti: veglia Tu sulle nostre famiglie.

SUI monti ventosi e nelle catacombe delle città, dal fondo delle prigioni, noi Ti preghiamo: sia in noi la pace che Tu solo sai dare.

DIO della pace e degli eserciti, Signore che porti la spada e la gioia, ascolta la preghiera di noi ribelli per amore.

Teresio Olivelli

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