«Ogni Giustizia. Con voce di donna. Omelie per l’anno A». Un libro a cura del Coordinamento Teologhe Italiane

Ogni Giustizia. Con voce di donna. Omelie per l’anno A
A cura del Coordinamento Teologhe Italiane
(Collana Itinerari di Fede), EDB, Bologna, 2025, pagine 292,
www.edb.it

Contributi di: 
Irma Bertocco, Miriam Francesca Bianchi, Maria Bianco, Caterina Costanzo, Cristina Frescura, Vanda Giuliani, Cettina Militello, Lena Residori, Simona Segoloni, Manuela Terribile, Silvia Zanconato, Selene Zorzi. 
A cura del Coordinamento Teologhe Italiane (CTI) www.teologhe.org

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La Parola è la mia casa: [16/11/2025] XXXIII dom TO anno C

da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale di Chiuro e Castionetto.

Posti tra l’attesa e la speranza per le “cose ultime” e l’impegno e il lavoro per le “cose penultime”

Dal vangelo secondo Luca (Lc 21,5-19)

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

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Un ebreo marginale. Qualche lineamento dell’opera di John Meier. 1. Il titolo

Testi di Antonio Doda pubblicati sul gruppo Facebook Kairos – Storia del cristianesimo

Visto che ho fatto lo sforzo di leggere tutto Meier, proverò a darne qualche lineamento, per discussione e divulgazione, senza pretese.

La prima cosa interessante è il titolo: perche’ Meier ha intitolato la sua corposa opera: “ Un ebreo marginale”?

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Come leggere la Bibbia (una prospettiva ortodossa)

da Natidallospirito.com, spiritualità cristiana ortodossa.

Tutta la Scrittura è ispirata da Dio.

2 Tim 3:16

“Se un re terreno, il nostro imperatore,” scriveva San Tikhon di Zadonsk (1724-83), “ti scrivesse una lettera, non la leggeresti con gioia? Certamente, con grande esultanza, cura e attenzione.” Ma qual’è, egli chiede, la nostra attitudine verso la lettera che ci è stata spedita niente meno che da Dio stesso? “Ti è stata spedita una lettera, non da qualche imperatore terreno, ma dal Re dei Cieli. Eppure quasi disprezzi un tale dono, un tesoro senza prezzo.” Aprire e leggere questa lettera, dice San Tikhon, vuol dire entrare in una conversazione personale faccia a faccia con il Dio vivente. “Tutte le volte che leggi il Vangelo, Cristo stesso ti sta parlando. E mentre leggi, tu sei in preghiera e in conversazione con lui.”

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«Perché portiate frutto». Un libro di Anne Lécu

Anne Lécu
Perché portiate frutto
(Collana Spiritualità 234), pagine 208,
Editrice Queriniana, Brescia, 2025,
Traduzione dal francese di Valerio Pignatta
www.queriniana.it

Titolo originale:
Anne Lécu, Afin que vous donniez du fruit
2022 by Les Éditions du Cerf, Paris

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La Parola è la mia casa: [09/11/2025] Dedicazione basilica lateranense XXXII dom TO anno C

da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale di Chiuro e Castionetto.

Il dito e la luna, il tempio e Dio

 Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 2,13-22)

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

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Una lettura della Fratelli tutti 1/3: Una mappa per orientarsi

«Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca … ci siamo tutti. Come quei discepoli che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: “Siamo perduti!”. Così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme». Queste parole della preghiera di papa Francesco fatta il 27 marzo 2020, venerdì santo, in una piazza San Pietro vuota a causa della pandemia rappresentano un’immagine che non riassume i tanti e complessi temi della Fratelli tutti, ma ne rende piuttosto bene l’atmosfera.

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«Sentinella, quanto resta della notte?» (Is 21,11). Di Giuseppe Dossetti

da Dossetti.eu, “Studiare Dossetti” notizie, info, bibliografia, approfondimenti su Giuseppe Dossetti.

Commemorazione di Giuseppe Lazzati nell’ottavo anniversario della morte, Milano, 18 maggio 1994.

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«Evangelo secondo Matteo. Commento midrashico e narrativo». Un libro di Alberto Mello

Alberto Mello
Evangelo secondo Matteo. Commento midrashico e narrativo
(Collana Spiritualità biblica), Nuova edizione riveduta e ampliata
Edizioni Qiqajon Comunità di Bose
Magnano (BI), 2025, pagine 572,
www.qiqajon.it

In copertina: T’oros di Taron e Anonimo, L’ingresso di Gesù a Gerusalemme, miniatura (1300-1307), particolare, Evangeliario di Gladzor, ms. 1, f. 126, Charles E. Young Research Library, University of California, Los Angeles Ca

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Metafisica del Medioevo o vocazione esicasta della filosofia. Argomenti ontologici ed esistenza di Dio. Un articolo di Tudor Petcu

Un nuovo testo dal progetto di dottorato dell’autore.

Il Medioevo stesso abbondava di concetti e artifici tecnici che costituivano l’apologia di una solida onto-teologia secondo la quale l’esistenza di Dio può essere spiegata solo razionalmente, ma solo in relazione diretta con le fonti scritturali e i dogmi della Chiesa cattolica romana.

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La carne dei poveri nella “Dilexi te”

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Il vissuto di chi sta ai margini delle logiche di profitto e di produzione è provocazione per i credenti a lasciarsi misurare da coloro nei quali Cristo sceglie di farsi incontrare e toccare. Da questa carne di Cristo affamata, malata, carcerata, i teologi sono sollecitati a suscitare pratiche capaci di azioni trasformatrici e inclusive. Le riflessioni che seguono sono di Marzia Ceschia, docente di Teologia spirituale presso la Facoltà teologica del Triveneto.

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La Parola è la mia casa: [02/11/2025] Commemorazione defunti XXXI dom TO anno C

da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale di Chiuro e Castionetto.

La collina di Spoon River e la collina delle beatitudini. Dialogo di vita e di morte, di verità e di misericordia

Dal vangelo secondo Matteo (Mt 5, 1-12a)

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

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La forma più antica del Rito Romano?

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

Nell’omelia del 25 ottobre 2025, in san Pietro, a Roma, il cardinale Burke ha affermato:
“La Messa Pontificale di oggi è celebrata secondo la forma più antica del Rito Romano, l’Usus Antiquior. La Chiesa celebra il 18º anniversario della promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum, con il quale Papa Benedetto XVI ha reso possibile la celebrazione regolare della Messa secondo questa forma, in uso sin dai tempi di san Gregorio Magno.”

Un’affermazione del genere, a una lettura attenta, rivela alcune inesattezze storiche e implicazioni teologiche fuorvianti, che meritano di essere chiarite.

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Sicurezza e certezza. La mia vocazione non è mai stata tranquilla. Un testo di p. David Maria Turoldo

La mia vocazione non è mai stata tranquilla, e non lo è neppure oggi. Infatti io non sono mai sicuro di me stesso. La sicurezza è una categoria che non mi appartiene; e spesso nei miei scritti io ho distinto tra sicurezza e certezza.
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Politiche della fraternità e Costituzione

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Il capitolo V dell’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco è dedicato alle politiche della fratellanza come tecnica volta a realizzare un’amicizia sociale capace di maneggiare in modo costruttivo e creativo la conflittualità che circola all’interno del corpo delle società umane. Le democrazie uscite dalle due grandi rivoluzioni moderne sono sostanzialmente imperniate sul binomio libertà-uguaglianza quali diritti esclusivi delle nascenti classi borghesi commerciali e imprenditoriali. In vario modo, dunque, la fraternità sembra essere la grande esclusa dall’esperimento democratico occidentale.

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«Vera Riforma. Liturgia ed ecclesiologia nel Vaticano II». Un libro di Massimo Faggioli

Massimo Faggioli
Vera Riforma. Liturgia ed ecclesiologia nel Vaticano II
EDB, Bologna, 2013,
www.edb.it

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Vedere le “cose nuove” dalla periferia. Discorso di papa Leone XIV ai partecipanti all’incontro mondiale dei movimenti popolari (23 ottobre 2025)

Il dialogo di papa Leone con i Movimenti Popolari, sulla scia del vivo interesse già manifestato dal suo predecessore, papa Francesco, denota la considerazione che la Santa Sede nutre nei loro confronti, tanto da definire di «importanza profetica» la loro presenza nella società.

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«Qohelet». Un libro di Gianfranco Ravasi

Gianfranco Ravasi
Qohelet
Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano), 2025,
Prima edizione 1988, pagine 488,
www.edizionisanpaolo.it

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La Parola è la mia casa: [26/10/2025] XXX dom TO anno C

da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale di Chiuro e Castionetto.

Chi sta al centro della scena?

Dal vangelo secondo Luca (Lc 18, 9-14)

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

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