Gli studenti delle Scuole Penny Wirton, fondate da Eraldo Affinati, scrivono a Papa Leone

Erano partiti il 5 maggio dalla stazione Centrale di Milano, sono arrivati a Roma il 14 maggio. In mezzo, un “Cammino della pace” che ha visto Eraldo Affinati, scrittore e fondatore della Scuola Penny Wirton e Piero Arganini, responsabile della Penny Wirton di Parma, percorrere l’Italia per incontrare i ragazzi delle varie sedi della scuola e raccogliere i loro pensieri sulla pace. L’obiettivo era quello di consegnare al nuovo pontefice – al momento della partenza non ancora eletto – una lettera ricca di idee, suggestioni e parole che vengono dal cuore di chi ha affrontato l’esperienza della migrazione. «In tempi come questi il pacifismo non può essere lasciato solo ai politici o agli opinionisti, ma serve una riflessione più ampia che riguardi tutti noi», dice Affinati. «La pace, quella vera, la si costruisce nell’incontro con l’altro, che è quello che facciamo tutti i giorni alla Penny Wirton. E il nostro “cammino” è stato proprio questo: abbiamo mostrato l’Italia agli studenti delle nostre scuole, mentre loro ci raccontavano la propria storia».

da Vita.it

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Un bicchiere d’acqua ad Amorgos

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

Legare spazio, tempo e Parola: è questo un tentativo pensato per il tempo estivo, cercando di far risuonare una parola della Scrittura e un luogo, che di quella parola ha rivelato un significato, un’eco, un’immagine, un volto, una storia antica o recente, una sua declinazione pratica. Il filo della Parola che cuce insieme non solo vite e tempi, ma anche gli spazi del nostro mondo: da qui “geografie della parola”.

«Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca…» (Mt 10,42): c’è tutto il caldo del mondo mediterraneo in quell’aggettivo, «fresca», che unito all’acqua evoca calure estive e grande sete. Il gesto del discepolo è davvero semplice: dare ciò che è piccolo, semplice, quotidiano nel momento in cui si registra una mancanza. Per chi cammina nel mondo mediterraneo, per chi viaggia con il caldo, un bicchiere d’acqua è ciò che sostiene, ciò che segna un’accoglienza, un’attenzione. Non c’è nemmeno la richiesta: si nota il bisogno e c’è la disponibilità di un’acqua fresca, «utile e umile e pretiosa e casta», come diceva il Poverello d’Assisi, che di peregrinazioni a piedi se ne intendeva.

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«Vedendo come sta andando questo mondo guidato da adulti e da anziani, sembra che forse dovreste essere voi giovani a educare gli adulti alla fraternità e alla convivenza pacifica!»

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARTECIPANTI ALLA CONFERENZA EUROPEA DEI GIOVANI [PRAGA, 11-13 LUGLIO 2022]

Cari giovani!

Sono molto contento di rivolgermi a voi che state partecipando alla Conferenza europea dei giovani. Vorrei dirvi qualcosa che mi sta molto a cuore. Anzitutto vorrei invitarvi a trasformare il “vecchio continente” in un “nuovo continente”, e questo è possibile solo con voi. So che la vostra generazione ha alcune buone carte da giocare: siete giovani attenti, meno ideologizzati, abituati a studiare in altri Paesi europei, aperti a esperienze di volontariato, sensibili ai temi dell’ambiente. Per questo sento che c’è speranza.

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I sussidi di meditazione dei gruppi della Caritas diocesana di Como: domenica 17 luglio 2022

da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.

È iniziato il nuovo anno liturgico-pastorale.
Prosegue per il quarto anno consecutivo la proposta di meditazione al Vangelo della domenica con il consueto sussidio.

Alleghiamo di seguito la presentazione della nuova modalità di raccolta delle meditazioni stesse.
Il sussidio, aggiornato ogni settimana, rimane strumento di accompagnamento all’Ascolto e alla meditazione della Parola, per chiunque avesse occasione di utilizzarlo, in preparazione di incontri parrocchiali o familiari, o anche per momenti di riflessione personale.

L’équipe pastorale Caritas

Leggi la presentazione della proposta

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«La cultura della cura come percorso di pace». Messaggio del Santo Padre Francesco per la celebrazione della LIV giornata mondiale della pace

La cultura della cura, come “impegno comune, solidale e partecipativo per proteggere e promuovere la dignità e il bene di tutti”, e “disposizione ad interessarsi, a prestare attenzione, alla compassione, alla riconciliazione e alla guarigione, al rispetto mutuo e all’accoglienza reciproca”, costituisce una via privilegiata per la costruzione della pace, per “debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente”. Lo scrive Papa Francesco nel suo Messaggio, reso noto oggi, per la 54.ma Giornata mondiale della pace, che verrà celebrata il primo gennaio 2021, solennità di Maria Santissima, Madre di Dio.

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Carlo Carretto, testimone “ingombrante”. Un breve ritratto

da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.

Carlo Carretto nasce ad Alessandria il 2 aprile 1910, in una famiglia di contadini proveniente dalle Langhe. E’ il terzo di sei figli, di cui quattro si faranno religiosi. La famiglia si trasferisce presto a Torino, in un quartiere periferico, dove c’è un oratorio salesiano che avrà molta influenza sulla formazione di Carlo e su tutta la famiglia. A 18 anni inizia a insegnare come maestro di scuola elementare.

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I sussidi di meditazione dei gruppi della Caritas diocesana di Como: domenica 12 luglio 2020

da Caritas.diocesidicomo.it e Caritascomo.it, i  siti della Caritas diocesana di Como.

Sono stati predisposti i sussidi settimanali per introdurre la preghiera nei gruppi di incontro parrocchiali e vicariali Caritas per tutto l’anno liturgico. 

Le riflessioni che guidano il momento di condivisione di questo nuovo anno liturgico, sono proposte da Don Rocco Acquistapace, sacerdote diocesano che con la sua esperienza e saggezza saprà guidarci a fare della Parola il riferimento per ogni azione quotidiana, la guida alle nostre scelte e ai nostri cammini comunitari.

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I sussidi di meditazione dei gruppi della Caritas diocesana di Como: domenica 07 giugno 2020

da Caritas.diocesidicomo.it e Caritascomo.it, i  siti della Caritas diocesana di Como.

Sono stati predisposti i sussidi settimanali per introdurre la preghiera nei gruppi di incontro parrocchiali e vicariali Caritas per tutto l’anno liturgico. 

Le riflessioni che guidano il momento di condivisione di questo nuovo anno liturgico, sono proposte da Don Rocco Acquistapace, sacerdote diocesano che con la sua esperienza e saggezza saprà guidarci a fare della Parola il riferimento per ogni azione quotidiana, la guida alle nostre scelte e ai nostri cammini comunitari.

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«Lettera a Rut» – di don Tonino Bello

Proponiamo un testo di don Tonino Bello del luglio 1991.

Carissima Rut, avrei voluto scriverti in ben altra circostanza. Per approfondire ad esempio le ragioni di quell’universalismo della salvezza che hanno indotto Dio a includere anche te, unica straniera nell’albero della genealogia ebraica di Gesù. Non ti nascondo infatti che quando nella messa viene proclamata la lista degli antenati di Cristo tramandataci da Matteo, mi sorprende e mi commuove sentir pronunciare il tuo nome di donna fugace come un fremito d’ala. Sembra un nome abbreviato per pudore. O intimidito di comparire in mezzo al ferrigno scrosciare dei nomi di tanti maschioni.

Ti scrivo, invece, perché voglio sfogare con qualcuno la tristezza che mi devasta l’anima in questi giorni, alla vista di tanti stranieri che hanno invaso l’Italia, e verso i quali la nostra civiltà, che a parole si proclama multirazziale, multiculturale, multietnica, multireligiosa e multinonsoché non riesce ancora a dare accoglienze che abbiano sapore di umanità.

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Ospitalità (lettura popolare della Bibbia)

da Profeziaeliberazione.blogspot.com, Profezia e Liberazione “L’uomo può volgersi al bene soltanto nella libertà” (GS 17).

L’ospitalità è una delle più antiche e diffuse forme di virtù sociale dell’umanità. Da sempre la migrazione e la necessità di spostamenti delle persone che accomunano ogni cultura e civiltà richiedono l’accoglienza da parte di coloro che già vivevano in un determinato territorio. Le radici di questa virtù sono certamente da ricercare nell’obbligo all’aiuto reciproco, specie in considerazione che la necessità di essere accolto è esperienza che prima o poi chiunque si trova a fare. Così per garantire che chi ne ha bisogno possa trovare accoglienza, ogni religione e sapienza umana ha sempre posto l’ospitalità come un obbligo sacro. Presso tutte le culture, il venire meno ai sacri dettami dell’ospitalità rituale comportava sanzioni divine, oltre che umane.

È quindi degno di nota il fatto che nell’Antico Testamento non si trovi nessun comandamento al riguardo, e che l’ospitalità non fa parte delle virtù per le quali sia prevista una speciale benedizione (o maledizione nel caso di trasgressione dell’obbligo dell’accoglienza). Anzi, a differenza di molte lingue antiche, l’ebraico non sembra conoscere neppure una parola per denominare l’ospitalità, tanto che, quando ne avrà bisogno, la letteratura rabbinica conierà un termine a partire dal greco. Eppure proprio all’ospitalità e all’accoglienza (perché ci sia ospitalità occorre essere capaci di accoglienza, ecco perché i due termini in questo articolo saranno spesso usati come sinonimi) sono legate molte storie bibliche. I patriarchi prima e l’intero popolo poi si presentano originariamente come “stranieri” che possono vivere solo se “accolti” da altri. La vicenda di Abramo, il padre per eccellenza di Israele, ne è paradigma essenziale.

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La Diocesi rinnova l’accoglienza: il documento del Consiglio Caritas

da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.

Nelle ultime settimane il Vescovo Oscar con Caritas e Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus si sono confrontati sul tema dei flussi migratori e dell’accoglienza, raccogliendo anche le osservazioni delle cooperative e degli enti a più stretta collaborazione. Le cause di questi flussi sono molteplici e complesse, e richiedono ancora, da parte di tutti, lo sforzo di una conoscenza dei fatti più approfondita e consapevole.

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25 aprile 2019 a Como: il discorso di Luigino Nessi

Proponiamo qui di seguito (da Ecoinformazioni.com) il testo e il video del discorso di Luigino Nessi (tra l’altro anche consigliere delle ACLI provinciali) che ha parlato dal palco in nome dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

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La nostra cittadinanza è nei cieli

da Chiesavaldese.org, il sito dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi.

La Conferenza delle Chiese europee (KEK) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in vista delle prossime elezioni per il Parlamento europeo dal titolo: “L’Europa è il nostro futuro”. La campagna afferma come pace, giustizia, libertà, riconciliazione, solidarietà, tolleranza e dignità umana siano non solo i valori su cui si fonda l’Unione europea (UE) ma anche quelli delle chiese cristiane. Indirizzata alle chiese membro, tra cui quella valdese e metodista, la campagna, promossa insieme alla Commissione delle chiese per i migranti in Europa, invita a partecipare al processo democratico attraverso il voto in agenda nei ventotto paesi membro della UE dal 23 al 26 maggio.

Come introduzione al tema e strumento di discussione con i candidati è stata prodotta anche un’utile brochure. Di questa campagna abbiamo parlato con il pastore Peter Ciaccio, membro del comitato direttivo della KEK.

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«Ho sognato una città …». Luigino Nessi al ritiro dell’Abbondino d’oro 2018

Villa Olmo sabato 1 dicembre ha ospitato la consegna dell’Abbondino d’oro 2018. Tre i riconoscimenti consegnati a due personaggi che hanno senza alcun dubbio segnato un’intera generazione di comaschi, padre Giovanni Bonacina da una parte e Luigi Nessi dall’altra, e una associazione di volontariato storica del nostro territorio, Abio Como, che quest’anno ha compiuto trent’anni.

Luigi Nessi, del quale riportiamo il video dell’intervento e il testo scritto (leggermente più lungo di quello pronunciato alla consegna del premio), è “una vera e propria istituzione per gli albatesi”, come lo ha definito la presidente del Consiglio comunale Anna Veronelli nella sua introduzione. E infatti la motivazione spiega: “per aver servito, in oltre cinquant’anni di impegno generoso e infaticabile, le persone più fragili della nostra comunità e avere affiancato al volontariato nel campo sociale l’impegno nella promozione dello sport per i più giovani e nelle assemblee municipali”. Nessi infatti si è distinto nello sport per aver fondato l’Albatese, nella politica per aver ricoperto per oltre 20 anni con estremo senso civico il ruolo di consigliere comunale, e ancora nel volontariato per essere sempre stato al fianco dei più deboli.

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Stranieri o cittadini? Un articolo di Luca Mazzinghi

da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.

“Perché, se sono alessandrini, non venerano i nostri stessi dèi?”. Questa era la domanda che nel I secolo a.C. ponevano i cittadini greci di Alessandria d’Egitto agli ebrei che abitavano ormai da quasi tre secoli la stessa città, così come ci racconta lo storico ebreo Flavio Giuseppe, vissuto nel I sec. d.C. Vogliono esserne cittadini, dicono gli abitanti di Alessandria, ma sono di un’altra religione, per di più del tutto diversa dalla nostra.

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Un nuovo linguaggio per le migrazioni. XXVII Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes

da ReteSicomoro.it, conoscere per crescere.

Gli stereotipi che affollano le menti di un numero crescente di persone sul tema dei migranti, ci interrogano sul futuro di un paese che talvolta sembra aver smarrito la bussola, in preda ad un’isteria collettiva che, al di là di tutto, va compresa e non semplicemente stigmatizzata. Certamente non posso tacere la mia apprensione verso la diffusa tendenza, anche a livello istituzionale, a costruire luoghi comuni sui migranti e su coloro che lavorano per accoglierli e tutelarli.

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