
da Caritas.diocesidicomo.it e Caritascomo.it, i siti della Caritas diocesana di Como.
Sono stati predisposti i sussidi settimanali per introdurre la preghiera nei gruppi di incontro parrocchiali e vicariali Caritas per tutto l’anno liturgico.
Le riflessioni che guidano il momento di condivisione di questo nuovo anno liturgico, sono proposte da Don Rocco Acquistapace, sacerdote diocesano che con la sua esperienza e saggezza saprà guidarci a fare della Parola il riferimento per ogni azione quotidiana, la guida alle nostre scelte e ai nostri cammini comunitari.
Vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 16-18)
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
Parola del Signore
Ascolto e medito:
In nome di Dio Padre, siamo tutti fratelli. La presenza di Gesù tra noi, nel mondo, ha voluto ristabilire questo legame profondo. Siamo chiamati a costruire una chiesa come Gesù ha voluto, una chiesa che fosse prima di tutto famiglia. Un significato espresso proprio dalla SS. Trinità, Padre e Figlio uniti da un amore manifestato attraverso lo Spirito Santo. Un amore eterno, indissolubile, proprio come quello di una vera famiglia, di cui facciamo parte tutti, fratelli con un unico Padre. Un valore da riscoprire in questo tempo in cui molti valori, non per ultimo proprio quello della famiglia, si stanno perdendo. L’amore di Dio verso noi è un amore familiare. Dio Padre che ama ha come progetto esclusivamente la salvezza e la vita; possiamo dire che questa è la sua unica preoccupazione. Lo sguardo di Dio è e sarà sempre per noi uno sguardo di Padre, un abbraccio di Misericordia. Egli è con noi attraverso il Figlio e con lo Spirito Santo continua ad amarci. La Trinità è un incontro voluto da Dio stesso. Nel brano di Vangelo Gesù spiega molto bene questa verità a Nicodemo. Come gli ultimi vangeli, letti in queste domeniche, anche questo va ascoltato e meditato con il cuore, senza cercare di dare spiegazioni logiche ma solo aprendo il cuore e lasciandoci invadere da questo Amore di cui possiamo sperimentare la presenza nella vita di tutti i giorni. Dio ha mandato suo Figlio perché ci spiegasse questo Amore, perché ce ne indicasse la strada per seguirlo e viverlo tra noi e con noi. La salvezza che ci promette non è la salvezza da un pericolo imminente o da un dolore incomprensibile, ma è la possibilità dataci di sperimentare e riconoscere l’Amore come Lui ce lo ha mostrato. Ecco perché la famiglia e la comunità in cui viviamo possono aiutarci in questo. In questi luoghi proviamo la preoccupazione verso l’altro che un Padre può provare verso un Figlio, sperimentiamo la condivisione, l’accoglienza reciproca, il perdono, la speranza, l’uscire da noi stessi per qualcosa di più grande che in grandezza ci ritorna e ci rende uomini e donne fedeli al progetto stesso di Dio.Tutto dunque proviene dall’amore, da tre persone che sono un solo Dio perché il Padre è creatore e misericordioso quindi Amore; il Figlio incarnato, morto e risorto per noi è Amore; lo Spirito Santo che tutto muove, cosmo e storia, è Amore. Una relazione quella tra Padre, Figlio e Spirito Santo generatrice di amore. Tutto proviene dall’Amore, tende all’Amore e si muove spinto dall’Amore.
Medito e condivido:
- Quale pensiero, risonanza, o riflessione suscita in me il Vangelo di questa domenica?
- Vivere l’Amore nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità. Quali riflessioni?
Il metodo
Ciascuna nostra azione, pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.
La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale.
È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.
Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.
Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:
SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;
SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;
SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.