Il lato intollerante della Riforma magisteriale

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

Ora che si sono spenti i riflettori sulle celebrazioni del V centenario dell’evento simbolico della Riforma protestante (l’affissione delle 95 tesi, mai avvenuta) e, dopo un profluvio di discorsi e pubblicazioni, si sono calmate le acque, si potrebbe tentare un primo bilancio, al quale necessariamente dovrà seguire una riflessione più approfondita sia sulle rievocazioni celebrative, spesso mistificatorie, sia sui tentativi di revisione storica di vari aspetti della Riforma.

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Quelli davvero “radicali”: anabattisti in pillole

da Svoltaonline.it, per i giovani cristiani che vogliono capire, credere e cambiare, il blog dei giovani della Assemblee di Dio in Italia.

Quest’anno si celebra il Cinquecentenario della Riforma Protestante. Quando ci capita di sentir parlare di Riforma protestante, di sicuro il primo nome è quello di Martin Lutero (1483-1546), il grande riformatore tedesco che, forte della propria esperienza personale di salvezza, ebbe il coraggio di sfidare Roma. Poi ci sarebbero più o meno in quest’ordine: Calvino, Zwingli, Melantone e, fra i precursori, Tyndale o Wycliffe. In ultimo, solo in ultimo, potremmo sentir citare anche gli Anabattisti. Di loro non si parla molto e, quando lo si fa, spesso sono liquidati come fanatici ed estremisti. Fu davvero così o vale la pena spendere dieci minuti per capire meglio cosa fu l’Anabattismo nell’Europa del XVI secolo? Vedremo infatti che questi anabattisti semi-sconosciuti ci sembreranno più vicini di quanto avremmo immaginato. Continua a leggere