Al Paese non serve un altro partito di ispirazione cristiana. Servono cristiani che hanno voglia di cambiare il mondo

da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.

Due anni fa Democrazia Solidale, il progetto sostenuto da alcuni esponenti di rilievo della Comunità di Sant’Egidio, ora Insieme, la formazione promossa da Stefano Zamagni e presentata a Roma il 4 ottobre scorso. Ritorna, con una certa frequenza, la tentazione di dare vita ad un partito di ispirazione cristiana. L’obiettivo dichiarato da tutti è – in vista di una prossima legge elettorale – di posizionarsi al centro dello schieramento politico e porre rimedio alla diaspora, che dura da più di trent’anni, dei cattolici che, orfani della Democrazia Cristiana, si sono divisi e dissolti nei due schieramenti. Rendendo, molto spesso, irrilevanti le istanze di cui sono portatori. Un “lievito” che, a detta dell’economista bolognese, è stato “devitalizzato”, perché se non raggiunge la soglia critica, non riesce a svolgere la sua funzione. Un lievito che è stato incapace di dare vita ad una classe dirigente di ispirazione cristiana degna di stare dentro, con competenza, le trasformazioni in atto nel nostro Paese.  

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Cattolici e politica: la lettera di Roberto Rossini al quotidiano Avvenire

da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.

La morte di Giovanni Bianchi ha riacceso il dibattito sul ruolo dei cattolici in politica. Tra i primi a rilanciare il tema era stato, sulle pagine dell’Avvenire, l’onorevole Franco Monaco in una lettera al direttore del quotidiano Marco Tarquinio. Secondo il presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini, intervenuto anche lui sul quotidiano della Cei, le questioni di fondo che i cattolici sono chiamati ad affrontare nella politica sono due: mettere a fuoco un’idea di Stato capace di rispondere ai temi e ai tempi che stiamo vivendo e rigenerare una classe dirigente politica capace di governare il cambiamento. Continua a leggere