Antonio l’Egiziano. Una conferenza di Antonio Montanari

Dal Canale Youtube di Mimma Russo.

Il ‘padre dei monaci’ negli anfratti del deserto egiziano costruì la sua vita ascetica attorno alla figura di Gesù maestro di vita.

Nella settima lettera in lingua copta scrive:

Miei cari nel Si­gnore, conoscete voi stessi. Chi infatti ha cono­sciuto se stesso, conosce anche il tempo in cui vi­ve; e chi ha imparato a conoscere il tempo in cui vive resta ben ancorato agli insegnamenti di Cristo e non si lascia deviare da insegnamenti inutili alla sua vita di grazia.

(La conferenza si è svolta presso il CENTRO CULTURALE SAN BENEDETTO, SEREGNO (MB) nell’ambito dei Corsi Biblici 2014/2015)

1 – Antonio l’Egiziano: LE LETTERE

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Alle origini della “preghiera di Gesù”. Il monachesimo egiziano del IV secolo

da Esicasmo, sito con testi di spiritualità orientale e occidentale.

In uno studio recente sulle origini della preghiera di Gesù, K. Ware ha distinto quattro elementi principali in questa preghiera:

1. Devozione verso il santo nome “Gesù”, che si ritiene agi­sca in modo semisacramentale come fonte di potenza e di grazia.

2.Invocazione della misericordia divina, unite a un intenso sentimento di compunzione e di dolore interiore (pénthos).

3. Disciplina di una frequente ripetizione.

4. Ricerca di silenzio interiore o quiete (esychia),ossia di una preghiera priva di immagini e non discorsiva.

Aggiunge inoltre che gli ultimi tre elementi si ritrovano nelle fonti monastiche egiziane del IV secolo, e ne fornisce qualche esempio (pp. 176-177). Di conseguenza conclude questa breve indagine dicendo: “Il vero e proprio inizio di una particolare spi­ritualità della preghiera di Gesù deve perciò essere colto nel V più che nel IV secolo” (p. 177). Con ragione afferma che è Dia­doco di Fotica, nella seconda metà del V secolo, che va conside­rato come l’autentico “catalizzatore” di questa spiritualità; ma Diadoco è a sua volta forte­mente tributario a due monaci che vissero nel Basso Egitto nel IV secolo: Evagrio e Macario. Di conseguenza non ci spostiamo dal flusso del monachesimo egiziano di Scete. Cerchiamo di ve­dere da dove questo è partito e come si è sviluppato.

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