Sulla saggezza nell’era del Coronavirus o sulla nuova umanità

L’inizio del 2020 ha portato una sorpresa completamente inaspettata per l’umanità, in particolare la diffusione del nuovo Coronavirus Covid 19, che inizialmente ha colpito la maggior parte della popolazione cinese. A quel tempo, quasi tutti avrebbero detto che l’attuale virus è una sofferenza della Cina, ma questa sofferenza è diventata globale, o in altre parole collettiva.

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Cedri del Libano (lettura popolare della Bibbia)

da Profeziaeliberazione.blogspot.com, Profezia e Liberazione “L’uomo può volgersi al bene soltanto nella libertà” (GS 17).

Ci sono nella Bibbia espressioni e immagini che si possono cogliere appieno soltanto immergendosi nella geografia delle terre, dei mari e dei monti delle regioni in cui è nato il testo. Se dal mare o da qualunque luogo dei territori corrispondenti agli attuali Siria e Israele si guarda verso il Libano, ciò che lascia un’impressione profonda sono le imponenti catene montuose, con cime che, superando i 3.000 metri, si stagliano contro il cielo. Per i popoli delle regioni circostanti, abituati a climi torridi e a piane spesso desertiche, la visione di questi monti ha sempre suscitato timore e riverenza. Molti racconti ugaritici e mesopotamici fanno così delle cime libanesi dell’Ermon luoghi mitici e popolati da divinità. Data la loro altezza, esse sono spesso ricoperte di ghiacci e nevi, e questo fatto è all’origine del nome della regione. Laban nelle lingue semitiche è radice che significa “bianco” (oggi in arabo indica ad esempio il latte) e da qui il nome Libano.

Oggi tali montagne appaiono brulle e rocciose, ma nell’antichità tutta la catena montuosa libanese era di un colore verde vivace dato dalle sterminate foreste di cedri che la ricoprivano. Certi panorami alpini possono soltanto essere un’ombra delle decine di chilometri di foreste ininterrotte che ricoprivano queste montagne, bianche per sei mesi l’anno e verde smeraldo per i restanti sei.

Il cedro è una conifera, albero imponente che può raggiungere 2,5 metri di diametro per 40 di altezza. Essendo l’unica riserva di legno nell’immenso territorio che va dalle regioni dei grandi fiumi mesopotamici all’Egitto, gli oltre tre millenni di sfruttamento del legno per la costruzione di navi, abitazioni ed edifici religiosi da parte di egiziani, amorrei, fenici, cananei, israeliti, babilonesi, assiri, persiani, greci e romani hanno progressivamente ridotto il numero di questi alberi, tanto che, nel 118 d.C., l’imperatore Adriano, per tutelarli, emanò quello che può essere considerato uno dei primi decreti di protezione ambientale della storia.

Oggi le poche centinaia di alberi rimasti sulle catene montuose libanesi sono concentrate in alcuni parchi naturalistici sotto la tutela dell’UNESCO. Queste imponenti conifere hanno rappresentato per i popoli biblici un simbolo di potenza e di ricchezza, di maestà e di imponenza. E con queste categorie ci confronteremo in questo contributo.

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Quale idea di sicurezza si può ritrovare nella Bibbia? Viaggio nelle Sacre Scritture, tra bisogno securitario e libertà, tra protezione e controllo

da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.

La riflessione biblica sulla sicurezza assume sottolineature differenti a seconda dei soggetti: schiavi, nomadi, cittadini, uomini e donne la percepiscono in modi differenti.

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Messaggio CEI per la giornata del lavoro 2018: “Quantità, qualità e dignità del lavoro è la grande sfida dei prossimi anni”

“La quantità, qualità e dignità del lavoro è la grande sfida dei prossimi anni per la nostra società nello scenario di un sistema economico che mette al centro consumi e profitto e finisce per schiacciare le esigenze del lavoro”, scrivono i Vescovi italiani nel Messaggio della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace in vista del 1° maggio. Nel Messaggio vengono individuate “tre urgenze fondamentali”: rimozione degli ostacoli per chi il lavoro lo crea, istituzioni formative all’altezza delle sfide, una rete di protezione per i soggetti più deboli.

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“Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”. Il messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2018

Quattro azioni per cercare di affrontare il tema dei migranti e dei rifugiati salvaguardando – sempre e in primo luogo – la dignità della persona. Papa Francesco ha scelto la giornata odierna per diffondere il testo del suo Messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che la Chiesa cattolica celebrerà il prossimo 14 gennaio 2018. Un testo ricco di proposte e azioni concrete, che Francesco offre all’analisi e allo studio della comunità cristiana e di quella internazionale. Del resto, ricorda lo stesso Pontefice “nei primi anni di pontificato ho ripetutamente espresso speciale preoccupazione per la triste situazione di tanti migranti e rifugiati”. Una preoccupazione che lo ha portato a tenere sotto la propria guida quella sezione dedicata ai migranti istituita con la creazione del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano e integrale. Continua a leggere