da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
Tempo sospeso quello che stiamo vivendo. Tempo di prova, inedito e imprevisto. Tempo nel quale fragilità e morte, tabù per la coscienza contemporanea, da fatti privati sono diventati fenomeni pubblici. Enigmi con i quali fare, inevitabilmente, i conti.
Nelle scorse settimane Faceapp, l’applicazione che ti fa vedere come sarai da vecchio, è tornata di moda. E con lei, le domande sulla privacy degli utenti. L’app creata da un’azienda russa ha infatti regole vaghe e poche chiare rispetto alla gestione dei dati che ogni utente le fornisce utilizzandola. Faceapp non è però la sola ad avere problemi di trasparenza, hanno sottolineato gli esperti, e c’è chi ha chiesto di aprire una discussione seria e allargata su questo tema. Tra questi, il presidente della Yeshiva University di New York, il rabbino Ari Berman. “Che cosa facciamo in quest’epoca di connessione costante e monitoraggio continuo, dove i pensieri, le parole e le azioni possono essere istantaneamente catturati, trasmessi in tutto il mondo e conservati per sempre; dove i confini tra pubblico e privato sono sempre più sfumati?”, si è chiesto Berman sulle pagine di Forbes, cercando di dare una risposta ebraica al tema della tutela dei nostri dati sensibili online.
Proponiamo e rilanciamo alcuni materiali legati alla scuola di formazione socio politica svolta in diocesi di Como negli anni passati. Nei momenti di imbarbarimento e analfabetismo sociale e politico, quando violenza, odio e fanatismo sono sulla scena occorre tornare ai fondamentali, occorre formazione.
Leonardo Becchetti (Roma, 31 luglio 1965) è un economista italiano. Dal 2006 è professore ordinario di Economia politica e direttore del Master MESCI in cooperazione internazionale e del corso biennale European Economy and Business Law presso l’Università di Roma Tor Vergata. Il 12 ottobre 2010 presso il centro parrocchiale San Giuseppe di Morbegno tenne l’incontro “Le politiche di governo: dai principi ai fatti, quali vie?”, di cui pubblichiamo la trascrizione non rivista dall’autore. Continua a leggere
da Interris.it, online international newspaper – con i piedi in terra guardando il cielo.
In principio era il “Giuramento d’Ippocrate”, che tutti i medici prestano ancora oggi, all’inizio della loro carriera professionale, come summa di regole morali. Tra i principi salienti spiccano su altri:
– Perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica dell’uomo.
– Curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno.
– Promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente, fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione. Continua a leggere