La cultura della cura, come “impegno comune, solidale e partecipativo per proteggere e promuovere la dignità e il bene di tutti”, e “disposizione ad interessarsi, a prestare attenzione, alla compassione, alla riconciliazione e alla guarigione, al rispetto mutuo e all’accoglienza reciproca”, costituisce una via privilegiata per la costruzione della pace, per “debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente”. Lo scrive Papa Francesco nel suo Messaggio, reso noto oggi, per la 54.ma Giornata mondiale della pace, che verrà celebrata il primo gennaio 2021, solennità di Maria Santissima, Madre di Dio.
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Adversa diligere: un uomo per la città. La mostra su Carlo Maria Martini e gli “anni di piombo” ora anche online
da Fondazionecarlomariamartini.it, il sito della Fondazione che promove la conoscenza e lo studio della vita e delle opere del card. Carlo Maria Martini.
La Fondazione Carlo Maria Martini e l’Istituto Leone XIII, in occasione dei quarant’anni dell’ingresso a Milano del Cardinale, hanno organizzato una mostra dedicata al pensiero e all’opera svolta da Martini per riconciliare la città dopo anni difficili e sofferti, quegli “anni di piombo” in cui la follia omicida provocò tante vittime e molto dolore.
“La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”. Messaggio del Santo Padre Francesco per la celebrazione della LIII giornata mondiale della pace
“La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica” è il titolo del Messaggio di Papa Francesco per la 53ma Giornata Mondiale della Pace, l’1 gennaio 2020.
Diviso in cinque capitoli, il testo pone al centro il grande tema della speranza, che dà fiducia e mette “le ali per andare avanti, anche quando gli ostacoli sono insormontabili”.
“Il mondo non ha bisogno di parole vuote, ma di testimoni convinti, di artigiani della pace aperti al dialogo senza esclusioni né manipolazioni”. Il messaggio del Papa è un chiaro invito all’azione, perché “la volontà politica va sempre rinvigorita, per aprire nuovi processi che riconcilino e uniscono persone e comunità”.
Al termine del messaggio, un nuovo appello alla “conversione ecologica”, sulla scorta della Laudato sì e del recente Sinodo per l’Amazzonia.
La nostra cittadinanza è nei cieli
da Chiesavaldese.org, il sito dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi.
La Conferenza delle Chiese europee (KEK) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in vista delle prossime elezioni per il Parlamento europeo dal titolo: “L’Europa è il nostro futuro”. La campagna afferma come pace, giustizia, libertà, riconciliazione, solidarietà, tolleranza e dignità umana siano non solo i valori su cui si fonda l’Unione europea (UE) ma anche quelli delle chiese cristiane. Indirizzata alle chiese membro, tra cui quella valdese e metodista, la campagna, promossa insieme alla Commissione delle chiese per i migranti in Europa, invita a partecipare al processo democratico attraverso il voto in agenda nei ventotto paesi membro della UE dal 23 al 26 maggio.
Come introduzione al tema e strumento di discussione con i candidati è stata prodotta anche un’utile brochure. Di questa campagna abbiamo parlato con il pastore Peter Ciaccio, membro del comitato direttivo della KEK.
Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune
Pubblichiamo il testo integrale del Documento firmato il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb.
Sarajevo: città dei ponti della riconciliazione
da Korazym.org, quotidiano non profit on line.
‘Un momento critico per costruire ponti’: è il titolo della conferenza internazionale svoltasi dal 26 al 29 luglio a Sarajevo per iniziativa del ‘Catholic Theological Ethics in the World Church’, a cui hanno preso parte circa 500 studiosi, in particolare teologi moralisti, provenienti da 80 Stati, chiamati a confrontarsi su due questioni centrali: la crisi climatica e il suo impatto su ambiente e popolazioni più deboli, e la tragica superficialità che si riscontra nella leadership politica di troppe nazioni.
Se il granello di frumento non muore
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Non so ora che cosa accadrà. Abbiamo dei giorni difficili davanti a noi. Ma ora non importa. Perché sono stato sulla cima della montagna. E non mi interessa. […] Voglio solo fare il volere di Dio. E Dio mi ha permesso di salire sulla montagna. E di là ho guardato. E ho visto la Terra Promessa. Forse non ci arriverò insieme a voi. Ma voglio che questa sera voi sappiate che noi, come popolo, arriveremo alla Terra Promessa. E questa sera sono felice. Non ho paura di nulla. Non ho paura di alcun uomo, i miei occhi hanno visto la gloria del Signore che viene.
Martin Luther King Jr.
Non si può prescindere da queste parole rievocando l’assassino del pastore Martin Luther King Jr. Sono state le sue ultime. Rese profetiche perché poche ore dopo – la sera del 4 aprile 1968 – egli veniva ucciso sul ballatoio del Motel Lorraine di Memphis, Tennessee, da alcuni colpi di arma da fuoco.
#Riforma500. Dichiarazione congiunta firmata da Bludau e Spreafico
da Nev.it, Notizie EVangeliche Agenzia Stampa della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
“Riconciliarsi per annunciare il Vangelo”: questo il titolo di una dichiarazione congiunta, elaborata al termine del recente Convegno “Che cosa ci ha lasciato Martin Lutero?” svoltosi ai primi di ottobre a Trento, promosso dalla Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI) e dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (UNEDI) della Conferenza episcopale italiana (CEI), e che volutamente è stata resa nota oggi, 31 ottobre, data che tradizionalmente segna l’inizio della Riforma protestante. Sono passati 500 anni da quel gesto attribuito al monaco agostiniano Martin Lutero, quello, cioè, dell’affissione delle sue 95 tesi sul portone della chiesa del castello di Wittenberg contro le indulgenze.
La dichiarazione congiunta è a firma del pastore Heiner Bludau e del vescovo Ambrogio Spreafico, rispettivamente Decano della CELI e Presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI. “Si tratta di un comune impegno a prendere sul serio il cammino ecumenico che ci riguarda e ci impegna tutti”, spiega il decano Bludau, precisando che “la passione ecumenica, in fin dei conti, è passione per il Vangelo di Gesù Cristo, per la sua chiesa, per le donne e gli uomini di oggi. È una dichiarazione che coinvolge tutti, non soltanto cattolici e luterani: perché il cammino di reciproca conoscenza, accoglienza, collaborazione e testimonianza dell’Evangelo è cosa di tutti noi”. Continua a leggere