
da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.
Riproponiamo per il terzo anno consecutivo il sussidio di meditazione relativo al Vangelo della domenica.
Con la stessa struttura, nel sussidio viene proposto quest’anno un unico cambiamento rispetto alle immagini settimanali riportate sulla prima pagina a introduzione del Vangelo, della meditazione e della proposta di lavoro personale.
La meditazione anche per quest’anno sarà guidata dalle riflessioni di don Rocco Acquistapace che ha rinnovato la sua disponibilità ad accompagnarci in questo cammino. Con l’augurio che il sussidio possa rappresentare motivo di condivisione comunitaria alla luce e nell’ascolto della Parola.
L’équipe pastorale Caritas
Vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 14-21)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore
Ascolto e medito:
Giovanni l’evangelista è stato testimone della Passione e morte di Gesù, ha visto la Sua sofferenza e il disprezzo subito. Giovanni parla di innalzamento, di gloria. Il suo sguardo alla crocenon è facilmente comprensibile ma ci pone in una prospettiva nuova. La croce è stata un supplizio ma ha anche rivelato come Dio ha amato fino al dono di sé; Gesù è stato crocifisso a mezz’aria tra cielo e terra ma in realtà proprio sulla croce, riconcilia cielo e terra; muore solo e abbandonato ma in realtà testimonia che l’amore più grande è dare la vita per i propri amici.
È uno sguardo che ci permette di vedere in una storia di morte una storia d’Amore, la storia dell’Amore di Gesù che ha narrato una volta per tutte l’amore di Dio. La nostra fede è nell’amore che Dio ha per noi. Dio ama il mondo intero: tutto ci parla di Lui. La terra, gli animali, le piante, l’aria, tutta la creazione è amata e noi stessi dobbiamo imparare a vivere questo amore.
In tempo di Quaresima non possiamo non porci la domanda di come e se abbiamo imparato ad amarci come Dio ci ama. Tutti possiamo e dobbiamo credere in un mondo costruito sulla logica dell’amore anziché della contrapposizione e dell’esclusione. Gesù lo ha detto chiaramente: Dio ha mandato suo Figlio non per giudicare il mondo ma per salvarlo. La vita del credente non è pensata in misura di un tribunale ma di Amore.
Cristo è venuto a portare una grazia e ci chiede di escludere dall’immagine che abbiamo di Dio, qualsiasi intenzione punitiva, qualsiasi paura. Noi amati da Dio non per nostro merito ma per sua benevolenza, siamo chiamati a non escludere nessuno, a non sentirci unici o migliori, semplicemente fratelli di tutti e per tutti.
Medito e condivido
- In quale prospettiva vivo e testimonio la mia fede in Dio?
Il metodo
Ciascuna nostra azione, pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.
La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale.
È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.
Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.
Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:
SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;
SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;
SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.