
da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.
Riproponiamo per il terzo anno consecutivo il sussidio di meditazione relativo al Vangelo della domenica.
Con la stessa struttura, nel sussidio viene proposto quest’anno un unico cambiamento rispetto alle immagini settimanali riportate sulla prima pagina a introduzione del Vangelo, della meditazione e della proposta di lavoro personale.
La meditazione anche per quest’anno sarà guidata dalle riflessioni di don Rocco Acquistapace che ha rinnovato la sua disponibilità ad accompagnarci in questo cammino. Con l’augurio che il sussidio possa rappresentare motivo di condivisione comunitaria alla luce e nell’ascolto della Parola.
L’équipe pastorale Caritas
Vangelo secondo Marco (Mc 9,38-43.45.47-48)
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù:
«Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse:
«Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile.
E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.
E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Parola del Signore
Ascolto e medito:
Se prendiamo alla lettera il Vangelo dovremmo essere tutti orbi, zoppi e monchi, ma sappiamo bene che quello di Gesù è un linguaggio metaforico, con l’intento di essere chiaro e preciso; una Parola scomoda ma da prendere sul serio!
Perché il Signore è così duro? Il contesto ci racconta di Giovanni che è arrabbiato perché ha visto qualcuno guarire nel nome di Gesù. I guaritori quando cercavano di liberare qualcuno posseduto da una malattia, si avvicinavano al malato e imponendo le mani invocavano dei guaritori. Il primo, solitamente, era il Figlio di Davide, Salomone e via via altri.
Il guaritore che ha fatto arrabbiare Giovanni, ha invocato anche Gesù e Giovanni glielo ha impedito. Gesù tranquillizza Giovanni dicendogli che nessuno che invoca il Suo nome può essere impedito di farlo.
Non scandalizzatevi! e si riferisce alla tentazione che abbiamo anche noi di stabilire chi è dentro e chi è fuori. La Chiesa appartiene al Regno di Dio ma non lo esaurisce. Apparteniamo al Regno di Dio ma non è solo nostro, non è solo per noi e Gesù lo dice chiaramente. Spesso soffochiamo invece che far divampare il fuoco del Vangelo. Dobbiamo stare attenti a non giudicare, a non rilasciare patentini ma dobbiamo essere accoglienti, rispettosi e misericordiosi. Dobbiamo portare il Vangelo, non allontanare da Cristo.
Il Signore chiede a Giovanni, a me, a noi, di rivedere e di reimpostare il nostro essere comunità. È faticoso dopo duemila anni di storia ma dobbiamo tornare ad essere fiduciosi e trasparenti. Dobbiamo diventare veramente Figli del Padre che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. È impegnativo sì, ma se ci affidiamo lo Spirito Santo sarà la nostra guida
Medito e condivido
- Quali divisioni e quali unioni all’interno delle nostre comunità?
Il metodo
Ciascuna nostra azione, pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.
La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale.
È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.
Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.
Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:
SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;
SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;
SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.