Beatitudini per il tempo della disoccupazione

Beati coloro che si impoveriscono per investire e creare occupazione, perché accumulano ricchezze per il Regno eterno.

Beati coloro che rinunciano ad accumulare occupazioni che non sono loro necessarie per vivere, perché hanno un posto assicurato nel Regno.
Beati i funzionari pubblici che lavorano come se si occupassero dei propri affari, che facilitano le procedure e studiano seriamente i problemi, il loro lavoro sarà considerato come sacro.

Beati i lavoratori indipendenti che non si oppongono alle giuste riforme della loro professione, perché è meglio fare la volontà di Dio che piacere ai colleghi.
Beati gli operai e gli impiegati che preferiscono la creazione di posti di lavoro per tutti anziché accumulare ore supplementari e premi per se stessi, perché essi sanno dov’è il loro vero tesoro.

Beati i banchieri, i mediatori, i commercianti che non approfittano della situazione per aumentare i loro guadagni, fosse pure in modo legale, perché rendono un grande servizio alla pace.

Beati gli uomini politici e sindacali che si dedicano a trovare soluzioni realistiche alla disoccupazione, al di là delle strategie e degli interessi particolari perché essi accelerano l’avvento del Regno.

Beati saremo noi tutti quando smetteremo di dire: «Se non traggo profitto dalla situazione, lo farà un altro». Quando cesseremo di pensare: «Che male c’è a frodare, dal momento che lo fanno tutti?». Quando rinunceremo a pensare: «Se non si viola la legge, tutto è permesso», perché allora la vita in società, sarà un’anticipazione della felicità del Regno.

Mons. Rafael Torija de la Fuente

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