da «La resistenza dei cristiani» di don Primo Mazzolari

Quali sono in parole oneste e concrete i valori della Resistenza? Sono i valori fondamentali dell’uomo di ogni tempo e che non costituiscono il peculiare patrimonio di un determinato momento storico, ma appartengono al piano morale dell’uomo e del cristiano, garantendone la dignità e la grandezza.

L’amore della libertà, la sete di giustizia, quando uno ha il cuore puro, ci fa trovare “resistenti” nei confronti di ogni forma di iniquità o di pressione, aperta o segreta, calcolata o istintiva, pubblica o privata, militare od economica, laica o clericale, di partito o di razza …

Noi italiani, nonostante i molti torti e le dolorose vicende della nostra storia, abbiamo un mirabile e ininterrotto filone di resistenze, che ci riscatta da quel servilismo, che spesso ci viene rinfacciato e che, purtroppo, al pari del vizio, è sempre più clamoroso della virtù.

(Lezioni e valori della Resistenza italiana, 1955 – da P. Mazzolari, La Resistenza dei cristiani, a cura di G. Vecchio, EDB, Bologna 2025, pp. 100-101)

Parlando di Resistenza, quella che a giorni compie dieci anni, un amico mi diceva: “O si è resistenti fin dal principio, se no, davanti al prendere piede del male, ci può togliere la diabolica tentazione di buttarcisi contro violentemente. E si è da capo”. Dio, infatti, ha resistito al male dell’uomo appena questo spuntò nel nostro cuore. Ci mandò fuori dal Paradiso terrestre, ma per accoglierci nella sua misericordia, che vale più di tutti i paradisi. Un altro giorno, quando il nostro male divenne così inondante che il diluvio, al contrario, è niente, mentre nelle sterminate valli stagnavano ancora le grandi acque, Egli distese sul cielo l’arcobaleno della nuova alleanza. Poi giunta la pienezza dei tempi, l’Unigenito incominciò a resistere come uomo al male dell’uomo … Non è ancora nato e resiste: è appena venuto ed è già crocifisso. Betlemme il calvario sono così vicini. Cristo resiste. Resiste alla popolarità, al gusto di farsi mantenere dagli altri. Resiste al facile e pauroso mestiere di comperare teste o di spaccarle per piantarvi la Verità … Se egli si stancasse di rimanere inchiodato, l’odio non avrebbe più la sua diga e l’amore sarebbe la cosa più insensata e più inutile.

(Il Resistente, 1955 – da P. Mazzolari, La Resistenza dei cristiani, pp. 115-117)

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