da Santa-rus.com, La Santa Rus’. Grazia e bellezza nell’incontro con la Santa Rus’.
Nella città dove sono nato le confraternite mariane sono tante e vivaci. Ricordo un confrate che tutti chiamavano, con una certa ironia, “il tifoso della Madonna”: la sua devozione era così ardente da trasformarsi facilmente in proclami dottrinali. Ogni aspetto della Madre di Dio diventava, per lui, un dogma implicito da difendere con lo zelo di una curva da stadio.
Ripenso a lui leggendo alcune reazioni in certi ambienti cattolici tradizionalisti alle recenti precisazioni del Dicastero per la Dottrina della Fede sul titolo di “corredentrice”: una parte del mondo cattolico sembra voler difendere come verità definita ciò che la Chiesa non ha mai definito. È il rischio del “tifo mariano”: trasformare la pietà in ideologia e la tradizione in slogan.
Qui l’Ortodossia rimane di una sobrietà cristallina. E per spiegarla non serve neppure un trattato: basta guardare l’icona della Dormizione.
Al centro dell’icona non c’è Maria che sale gloriosa in cielo con potere proprio, né una figura che coopera visibilmente all’atto salvifico del Figlio. Al contrario: Maria giace sul letto funebre, mentre Cristo sta in piedi, radioso, e tiene tra le braccia l’anima di sua Madre, rappresentata come una bambina avvolta in fasce bianche.
È un’immagine decisiva, che dice senza parole ciò che l’Ortodossia afferma da sempre: la salvezza passa da Cristo a Maria, non da Maria a Cristo, né tantomeno da Maria e Cristo insieme.
Se Maria fosse “corredentrice” nel senso forte che alcuni vorrebbero attribuirle, l’icona mostrerebbe tutt’altro: forse una Madre che sostiene il Figlio, o che coopera visibilmente all’opera redentiva. Invece l’icona mostra esattamente il contrario: il Redentore che salva, la creatura che viene salvata, e il mistero della grazia che discende dall’alto.
Questa immagine è la lettura visiva di ciò che la Scrittura proclama con chiarezza: «Uno solo è il Mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù» (1 Tm 2,5).
E i Padri sono unanimi: Maria è la nuova Eva, la più pura delle creature, la Porta attraverso cui il Verbo entra nel mondo. Ma non è causa della redenzione. Sant’Ireneo, sant’Atanasio, san Giovanni Damasceno: nessuno ha mai attribuito alla Madre di Dio un ruolo co-causale nella salvezza.
E i santi moderni non si discostano: san Giovanni di Shanghai metteva in guardia contro la “falsa sapienza” che tenta di porre accanto a Cristo un secondo principio salvifico.
L’icona della Dormizione, allora, è la risposta più semplice e profonda al dibattito sul titolo di “corredentrice”. In essa Maria è glorificata come solo l’Ortodossia sa fare: dorme nel Signore, mentre il Figlio la accoglie tra le braccia come primizia dell’umanità redenta.
La sua grandezza non è nell’essere co-redentrice, ma nell’essere perfetta destinataria della redenzione; non nell’aggiungere qualcosa alla Croce, ma nel ricevere tutto dal Crocifisso.
Questa è la verità che l’Ortodossia custodisce: Maria non è co-redentrice. È la Madre di Dio – Theotokos – Θεοτόκος – Богородица. Ed è proprio qui che risplende la sua gloria.