«Bisogna guardare al globale, che ci riscatta dalla meschinità casalinga. Quando la casa non è più famiglia, ma è recinto, cella, il globale ci riscatta perché è come la causa finale che ci attira verso la pienezza. Al tempo stesso, bisogna assumere cordialmente la dimensione locale, perché possiede qualcosa che il globale non ha: essere lievito, arricchire, avviare dispositivi di sussidiarietà. Pertanto, la fraternità universale e l’amicizia sociale all’interno di ogni società sono due poli inseparabili e coessenziali. Separarli conduce a una deformazione e a una polarizzazione dannosa». Già da questa parte del n. 142 di Fratelli tutti, intuiamo come il tema dell’enciclica non sia un generico invito ad una fraternità teorica, ad un volemose bene irenico e con la testa nelle nuvole. Al contrario, il testo affronta la complessità del reale sostenendosi e costruendo il proprio percorso attorno ad alcune strutture di pensiero portanti.
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Una lettura della Fratelli tutti 1/3: Una mappa per orientarsi
«Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca … ci siamo tutti. Come quei discepoli che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: “Siamo perduti!”. Così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme». Queste parole della preghiera di papa Francesco fatta il 27 marzo 2020, venerdì santo, in una piazza San Pietro vuota a causa della pandemia rappresentano un’immagine che non riassume i tanti e complessi temi della Fratelli tutti, ma ne rende piuttosto bene l’atmosfera.
Politiche della fraternità e Costituzione
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Il capitolo V dell’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco è dedicato alle politiche della fratellanza come tecnica volta a realizzare un’amicizia sociale capace di maneggiare in modo costruttivo e creativo la conflittualità che circola all’interno del corpo delle società umane. Le democrazie uscite dalle due grandi rivoluzioni moderne sono sostanzialmente imperniate sul binomio libertà-uguaglianza quali diritti esclusivi delle nascenti classi borghesi commerciali e imprenditoriali. In vario modo, dunque, la fraternità sembra essere la grande esclusa dall’esperimento democratico occidentale.
Esiste un dovere di contribuire alla vita di una democrazia?
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
In Italia, alle recenti elezioni europei dello scorso giugno, ha partecipato il 49,7 per cento degli aventi diritto. È la prima volta che nella storia repubblicana si registra una simile affluenza in elezioni di questo genere. La crisi di partecipazione alla vita democratica del Paese non pare conoscere rallentamenti. In un bel volume intitolato Democrazia e amicizia sociale. Superare la crisi della partecipazione (Ave, 2024), il filosofo morale Giovanni Grandi cerca di declinare un nuovo paradigma di partecipazione attraverso la relazione fra democrazia e amicizia sociale. Professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Trieste, Grandi fa parte del Comitato scientifico delle Settimana sociali dei cattolici in Italia. Lo intervistiamo a partire dai contenuti del suo ultimo libro.
“Fratelli tutti”, la nuova enciclica di papa Francesco. Un invito alla lettura
La registrazione video della serata, organizzata da UCID Sondrio, di invito alla lettura dell’enciclica “Fratelli tutti” da parte di don Andrea Del Giorgio, Vice Responsabile del Servizio diocesano alla Pastorale Sociale, del Lavoro e della Custodia del Creato della Diocesi di Como. A cura di UCID, sezione di Sondrio.
L’enciclica della fraternità integrale
da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.
Papa Francesco è molto affezionato, e qualcosa di più, al Santo di cui ha voluto prendere il nome. Guarda ancora a san Francesco, dopo la Laudato si’ del 2015, l’enciclica appena resa pubblica, Fratres omnes «sulla fraternità e l’amicizia sociale» (non trascurabile questo binomio, su cui occorrerà tornare). «Fratelli tutti» traduce infatti il vocativo usato da san Francesco nella VI Ammonizione: «Guardiamo, fratelli tutti, il Buon Pastore…» (FF 155).