Mentre a Gaza, martellata dalle bombe, il fantasma della carestia si fa sempre più reale e la guerra rischia pericolosamente di allargarsi, parla suor Nabila Saleh, che per sei mesi è rimasta rifugiata nella parrocchia cattolica insieme a 635 sfollati cristiani, in condizioni umanitarie disperate, prendendosi cura dei più fragili. La religiosa della congregazione araba delle Rosary Sisters ha operato per tredici anni nella Striscia, dove dirigeva una grande scuola in cui 1.250 alunni, in maggioranza musulmani, imparavano i valori della convivenza e del pluralismo. Oggi pensa a come sarà possibile ricominciare tutto da capo e curare traumi inimmaginabili. Il primo passo? «Uguali diritti per israeliani e palestinesi».
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«Per una teologia della pace». Una lettera del prof. Sergio Tanzanella
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Sergio Tanzarella è ordinario di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli, dove dirige l’Istituto di Storia del cristianesimo. È inoltre professore invitato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Tra le sue pubblicazioni: La purificazione della memoria. Il compito della storia tra oblio e revisionismi (Edb, 2001), Gli anni difficili. Lorenzo Milani, Tommaso Fiore e le “Esperienze pastorali” (Il Pozzo di Giacobbe 20082). Ha collaborato a Cristiani d’Italia. Chiese. Società, Stato 1861-2011 (Treccani, 2011).
Ai Rettori delle Pontificie Università in Italia
Ai Presidi delle Pontificie Facoltà Teologiche in Italia
Ai Direttori degli Studi Teologici e degli Istituti Teologici
Ai Direttori degli Istituti Superiori di Scienze Religiose
Gentilissime Autorità Accademiche,
per molti anni la propaganda della bontà della guerra fredda fondata sul principio della deterrenza ha cercato di convincerci che con i lampi nucleari di Hiroshima e Nagasaki la guerra fosse stata archiviata e resa di fatto impossibile.
Era evidentemente una buona illusione ma anche una menzogna perché le guerre e le stragi in Indocina, in Corea, in Algeria, in Vietnam, in Cambogia, con i loro milioni di morti, l’uso frequente di armi chimiche, il ricorso sistematico alla tortura erano lì a smentire questa tesi ottimista e negazionista. Contemporaneamente in Africa era un continuo susseguirsi di altre guerre, spesso ignorate ma non meno letali, premesse per gravissime carestie ed epidemie. Tutte guerre dove i morti civili sopravanzavano di molto i morti militari.
Martin Lutero su epidemie e fede. Il coronavirus da un punto di vista storico-ecclesiastico – un’analisi possibile?
da Voceevangelica.ch, Chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera.
Il fatto che la maggior parte dei paesi in tutti i continenti sia colpita da un nuovo virus, è senza precedenti. Il nostro mondo globalizzato e la conseguente mobilità, assai elevata e rapida, di così tante persone, è un fattore che un tempo non c’era. La questione, però, va oltre: esistono analogie, esperienze, risorse a cui sia possibile riallacciarsi, per esempio nel modo di far fronte alle epidemie? È ciò che andremo a esaminare in questa sede, da una prospettiva decisamente contemporanea.
«Non si governa così il nostro Paese!». La lettera di 152 vescovi del Brasile
Questa lettera (pubblicata in italiano da Settimananews.it) è una durissima denuncia del governo del Brasile e del suo presidente per la situazione nella quale con la loro incapacità, manipolazione e inadeguatezza, hanno ridotto il paese. A soffrire maggiormente sono i più poveri, gli indigeni, gli emarginati, che non vedono davanti a sé nessuna speranza di cambiamento. E sono anche i più duramente colpiti dalla pandemia del coronavirus e le vittime più esposte alla crisi economica in cui versa il paese.
La lettera è firmata da 152 vescovi del Brasile, tra cui l’arcivescovo emerito di San Paolo, Dom Claudio Hummes, dall’emerito vescovo di Blumenau, Dom Angélico Sandalo Bernardino, e il vescovo di São Gabriel da Cachoeira (AM), Dom Edson Taschetto Damian, dall’arcivescovo di Belém (PA), Dom Alberto Taveira Corrêa, dal vescovo emerito di Xingu (PA), Dom Erwin Kräutler, dal vescovo ausiliare di Belo Horizonte (MG), Dom Joaquim Giovani Mol, e dall’arcivescovo di Manaus (AM) e dall’ex segretario generale della CNBB, Dom Leonardo Ulrich Steiner.
Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa – VII. Ortodossia e Diritti Umani. Ci hai creati a tua immagine e somiglianza
Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa: è il titolo di un documento di rilevante importanza. È il primo e organico approccio a quella che i cattolici chiamano «dottrina sociale». Il suo peso è indicato dalla sua origine (una richiesta del concilio di Creta del 2016), dal livello della commissione che l’ha preparato (13 teologi), dal materiale e riletture forniti (25 eparchie del Trono ecumenico distribuite nel mondo), dalle 12 lingue in cui è stato tradotto, dall’approvazione, nel gennaio 2020 del santo e sacro sinodo di Costantinopoli.
La pubblicazione è avvenuta negli USA il 27 marzo 2020. I curatori sono David Bentley Hart (del Notre Dame Institute for advanced study) e John Chryssavgis (del patriarcato ecumenico, presidente della commissione). Disteso in 82 numeri e diviso in otto parti, occupa una settantina di pagine.
I titoli delle parti sono orientativi: oltre la prefazione, l’introduzione (è tempo di servire il Signore); la Chiesa nella sfera pubblica (affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio); il corso della vita umana (santifica le anime e i corpi nostri, e concedici di servirti in santità tutti i giorni della nostra vita); povertà, ricchezza e giustizia civile (ricordati Signore, di coloro che si ricordano dei poveri); guerra, pace e violenza (per la pace del mondo intero…); relazioni ecumeniche e relazioni con altre fedi (preghiamo per l’unità di tutti); ortodossia e diritti umani (ci hai creati a tua immagine e somiglianza); scienza, tecnologia, mondo naturale (il tuo dal tuo a te offriamo); conclusione (esultiamo, possedendo quest’àncora di speranza).
Su Settimananews.it il commento di Lorenzo Prezzi.
Azione di pentimento e rinascita a 100 anni dalla rivoluzione russa a cura del forum “Possessori di speranza”
Nel 2017, la Fraternità della Trasfigurazione è stata uno degli organizzatori della “Iniziativa di pentimento nazionale”, programmata in coincidenza con il centesimo anniversario della rivoluzione russa. Nel corso dell’anno, il proclama del gruppo di iniziativa (pubblicato qui in lingua italiana) è stato firmato sul relativo sito web da 735 persone, tra cui rappresentanti della prima emigrazione russa, nonché da personaggi noti del mondo della scienza e della cultura, responsabili di progetti di volontariato, clero e laici. Un gruppo di persone impegnate, che respingono l’individualismo e il disinteresse per il bene e il destino comune, si sono unite. Sono vivaci e aperti all’azione indipendente, e li invitiamo a continuare ad andare avanti nel lavoro comune come parte dei “Possessori di speranza” (nome del forum – letteralmente “coloro che hanno speranza” – che vuole contrapporsi agli “altri che non hanno speranza” disapprovati da Paolo in 1Ts 4,13) – Iniziativa per il Pentimento e la Rinascita Nazionale.
La Via Crucis delle guerre dimenticate
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
Nel giorno in cui papa Francesco invita al digiuno e alla preghiera per la pace ripercorriamo la Passione di Gesù in comunione con il Sud Sudan, la Repubblica democratica del Congo e le altre terre che restano ostaggio della violenza.
La video intervista a Matteo Perotti, missionario laico della diocesi di Como tra gli studenti di Wau in Sud Sudan
È una giornata speciale questo venerdì 23 febbraio della Quaresima 2018. Papa Francesco ci ha infatti chiamati a vivere questa giornata all’insegna del digiuno e della preghiera per invocare la pace in tutto il mondo, ma con uno sguardo particolare alla Repubblica democratica del Congo e al Sud Sudan, due Paesi sfiniti da altrettanti conflitti dimenticati.
È con questa intenzione che vivremo questa settimana la nostra Via Crucis, partendo dalle realtà indicate da Francesco, ma abbracciando idealmente tutti e 40 i conflitti armati che oggi attraversano il mondo senza che nemmeno lo sappiamo. Ricorderemo brevemente sette di queste guerre che affliggono l’Africa, l’Asia e l’America Latina nel nostro cammino lungo il Calvario. E a ogni stazione pregheremo facendo nostra una preghiera per la pace composta dai cristiani di quel continente.
Esiste un conflitto di interessi tra ambiente e lavoro?
da Benecomune.net, dire bene delle cose, blog promosso dalle Acli Nazionali.
Il presunto conflitto d’interessi tra ambiente da una parte e lavoro, consumo e creazione di valore dall’altra è legato all’errata concezione del processo di creazione di valore in economia, erroneamente associato alla produzione di oggetti inquinanti. Ma in futuro la creazione di valore economico sarà sempre di più caratterizzata da attività a basso impatto ambientale Continua a leggere
Africa nella morsa della fame. A rischio 26 milioni di persone
da ReteSicomoro.it, conoscere per crescere.
L’Africa Sub-sahariana sta morendo di fame e di sete. Una delle più gravi crisi umanitarie degli ultimi decenni ha ridotto alla disperazione, nell’intera zona, circa 26 milioni di persone. In Paesi come Ciad, Camerun, Niger, Nigeria, sono oltre 7 milioni coloro che non hanno accesso a cibo ed acqua. Continua a leggere