Dossetti e la pace

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Pubblichiamo qui la riflessione di Paolo Barabino della Piccola Famiglia dell’Annunziata per la marcia per la pace presso Monte Sole del 6 marzo 2022. Si tratta di una rilettura di alcune convinzioni profonde di Giuseppe Dossetti sulle premesse concrete per una spiritualità, cultura e politica della pace. Prospettive che suonano singolarmente interroganti per leggere il drammatico momento storico e per decifrare i processi di medio e lungo periodo che l’hanno reso possibile. Per ulteriori approfondimenti riportiamo qui alcuni testi che crediamo utili:
G. Lercaro, Non la neutralità, ma la profezia, Zikkaron, Marzabotto 2018; L. Gherardi, Le querce di Monte Sole, con una introduzione di G. Dossetti, EDB, Bologna 1994; A. Baldassarri, Risalire a Monte Sole, Zikkaron, Bologna 2019; G. Dossetti, L’eterno e la storia, EDB, Bologna 2021; G. Dossetti, Il Signore della Gloria, Il pozzo di Giacobbe 2021. Per documenti e informazioni si veda il sito “Studiare Dossetti”, qui (Fabrizio Mandreoli).

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Strage di Marzabotto – Intervista a Giuseppe Dossetti

«Il ricordo può svilire in routine, il pensiero mai». La memoria può non essere bastevole, occorre modificare radicalmente il modo di pensare. È questo l’invito, l’auspicio e in un certo modo anche l’ammonimento che don Giuseppe Dossetti volle suggerire alle giovani generazioni in una delle ultime interviste concesse.

«Rompendo» il silenzio della vita monastica nel maggio del 1994, conversando con Carlo Di Carlo, don Giuseppe parla della strage di Marzabotto, del nazismo, della guerra, pensando in particolare modo ai giovani, che numerosi accorrevano a Monte Sole per fare memoria e per riflettere sull’orrore della guerra. Continua a leggere

Montesole e la vicenda della Piccola Famiglia di Dossetti

da Santalessandro.org, settimanale online diocesi di Bergamo.

Forse è giusto che l’itinerario per raggiungere i fratelli e le sorelle di Montesole non sia troppo agevole. Con la fine, a metà della salita su per l’appennino tosco-emiliano, della strada asfaltata, la Comunità probabilmente desidera proteggere la propria pace. O forse tutto questo è il segno di un territorio che è rimasto abbandonato e maledetto per lunghissimi anni. Continua a leggere