Signore, salvaci dalle persone pie

Questo popolo si avvicina a me con la loro bocca e mi onora con le loro labbra; ma il loro cuore è lontano da me.

Mt 15,8

La religione ti insegna a fare i tuoi doveri, come facevano gli idolatri. Un esempio: diciamo che siamo andati nei nostri siti di pellegrinaggio, abbiamo pagato i nostri risparmi, lasciato dei soldi nella scatola di beneficenza, lasciato delle candele accese, dell’olio, o anche le nostre suppliche, i nostri nomi, la nostra offerta-pane, tutto. Tutte queste cose sono doveri religiosi, ma il nostro cuore non è cambiato minimamente. L’ora del dovere finisce, e noi siamo come eravamo prima: siamo pronti ad attaccare l’altro, pronti a protestare sull’altro, pronti ad essere di nuovo aspri, come eravamo prima … Il nostro cuore non ha cambiato. E così, non acquisiamo quella relazione con Cristo, perché ci limitiamo semplicemente ai doveri, ai doveri religiosi.

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“I segni della nostra Pasqua”, di don Primo Mazzolari

Don Primo Mazzolari (1890-1959): parroco, predicatore, conferenziere, scrittore, giornalista e polemista. In tutto e soprattutto, sempre: Sacerdote, uomo di Dio. Non ci sono schemi in cui possa essere racchiusa la sua opera, perché il suo metodo era l’amore, un amore senza misura. Nella sua vita don Primo aveva in realtà avvertito il Cristo e lo aveva fatto avvertire, oltre che nel mistero dell’Eucaristia, nella stessa presenza dei poveri: il tesoro come egli diceva della sua parrocchia. Aveva qualcosa del profeta che parla senza preoccuparsi dei rischi personali che la sua parola gli può far correre. Autentico scrittore sa interessare, conquistare, convincere; sa stabilire una giusta sintesi tra il passato e il nuovo, tra la cultura e la vita, rimanendo ancorato a sicuri principi che danno il senso esatto della situazione.

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