È destino della formazione in questa stagione politica di essere evocata più che praticata. Grandi elogi e scarsissimo impegno. Perché? Perché la formazione disturba: ampliando la platea dei concorrenti e sottraendo al déjà vu gli orizzonti delle cose futuribili.
La formazione cioè sai dove comincia ma ignori dove ti potrà condurre. Per questo è pubblicamente lodata e privatamente negletta, o almeno temuta.
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