da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Lettera aperta dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice a chi vive a Pantelleria e in tutte le altre zone colpite dal fuoco appiccato nelle ultime ore.
Carissimo, carissima,
se sento muovere le mie viscere, penso alle tue, a quelle dei panteschi tutti! Panteschi tutti!
Non possiamo continuare ad abitare così la casa comune.
Occorre contribuire ad un pensiero altro, ad un’altra logica che spinga dal di dentro delle viscere dei cuori a relazioni altre con sé stessi, con gli altri, con l’ambiente. A cuori umani, di carne, che celebrano la vita che scorre dentro e attorno a noi.
Pubblichiamo l’intervista a cura di Tudor Petcu al giornalista Jean-Claude Noye sulla figura di padre Placide Deseille. L’archimandrita Placide , all’anagrafe René Jean Emile Deseille, nato il 16 aprile 1926 a Issy-les-Moulineaux (Hauts-de-Seine) e morto il 7 gennaio 2018 a Romans-sur-Isère (Drome), è stato un monaco e teologo ortodosso francese. È conosciuto come il fondatore delle dipendenze athonite (métochia) in Francia: il Monastero ortodosso Saint-Antoine-le-Grand nel 1978 a Saint-Laurent-en-Royans nella Drôme e il Monastero della Protezione della Madre di Dio (1985) che in seguito divenne noto come Monastero di Solan nel Gard. È il fondatore della collezione “Spirituality Orientale” dell’Abbaye Bellefontaine . È autore di diversi libri sulla storia del monachesimo e della spiritualità ortodossa, di cui era specialista.
Il senso comunitario dell’esistenza costituisce o avrebbe dovuto costituire il fondamento primordiale della natura umana nella sua manifestazione teologico-esistenziale. Il fondamento dell’amicizia, come diceva Pavel Florenskji, non rappresentava la realtà storica dell’umanità, che optava per l’insicurezza come stato di cose, sottomettendosi così volentieri alla passione della distruzione. In altre parole, l’uomo, preso genericamente, non poteva o non voleva assumere una pedagogia dell’amore per l’Altro e per il mondo che lo circonda, che ci fa comprendere il fatto che non ha saputo integrarsi in uno spazio vitale favorevole alla pace e all’armonia nella diversità.
da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.
Candidi racconti di un pellegrino al suo padre spirituale (titolo originale russo: Otkrovennye rasskazy strannika duchovnomu svoemu otcu) è il titolo di uno dei più diffusi e amati libri sulla preghiera cristiana ortodossa.
L’opera è piuttosto recente: la sua prima edizione in lingua russa è stata stampata a Kazan’ intorno al 1860. Le sue traduzioni in altre lingue, che hanno reso celebri i Racconti di un pellegrino, risalgono agli anni successivi alla prima guerra mondiale.
Nonostante l’età relativamente giovane, e il suo stile narrativo popolare, i Racconti hanno un posto di rilievo tra i più stimati testi spirituali dell’Ortodossia russa. Altrettanto significativa è l’origine del testo. Per quanto immersi nell’atmosfera dell’Impero russo della seconda metà dell’Ottocento, i Racconti provengono dal Monte Athos, e precisamente da un manoscritto anonimo scoperto nel monastero athonita russo di San Panteleimone.
Beati i poveri: ricchezza e povertà nella predicazione di Gesù Eric Noffke. Professore di Nuovo Testamento presso la Facoltà Valdese di Teologia dal 2016. Ha lavorato come pastore in diverse chiese metodiste e valdesi dal 1996. È presidente della Società Biblica in Italia.
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) ha scritto al presidente turco Recep Tayyip Erdogan esprimendo il «dolore e lo sgomento» dei membri della Comunione di fronte alla sua decisione di convertire la famosa Hagia Sophia in una moschea.
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
E con i templi aperti che faremo? Butteremo via i culti su Zoom, le meditazioni in diretta Facebook, la preghiera su Whatsapp, le presentazioni dei libri e i dibattiti online? Che cosa resterà di queste esperienze spirituali vissute davanti a un monitor o a uno smartphone? Vedremo.
Questo film racconta un viaggio attraverso il Grande Fiume compiuto da Paolo Rumiz, insieme all’esploratrice Valentina Scaglia, e in compagnia di canoisti, barcaioli, scrittori, pescatori. Un viaggio fatto di incontri, cibo, avventure, ma che rappresenta anche la riscoperta di un corso d’acqua selvaggio, un racconto dal punto di vista della corrente che porta verso il delta e i suoi magnifici rami.
Il Vesakh è la festività più importante per i Buddisti: in essa si commemorano i principali avvenimenti della vita di Buddha.
La festa del Vesakh/Hanamatsuri 2020, nei vari Paesi di cultura buddista è celebrata in date diverse, secondo le differenti tradizioni. Quest’anno la festa sarà celebrata nella maggior parte dei Paesi di tradizione buddista il 6 maggio.
Per tale circostanza, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha fatto pervenire ai Buddisti il seguente messaggio:
da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
Le parole hanno un’anima e concorrono a costruire e a condividere la realtà e ad edificare cultura. Scuola è una di queste: dalla radice antica, ricca di significati e suggestioni, certamente suscita e rievoca, in ognuno di noi ricordi, emozioni, sentimenti, pensieri.
La prima giornata, venerdì 14 febbraio, dell’Incontro nazionale di Spiritualità delle Acli è scandita dalla relazione del Priore di Bose, Luciano Manicardi, sulla grammatica della spiritualità cristiana. Il primo punto messo in chiaro dal priore è che in un mondo fluido, dove a volte c’è perfino una bulimia di spiritualità come quella riferita al new age, alle pratiche orientaleggianti, bisogna mettere subito in chiaro che lo spirituale cristiano si fonda sul Logos, cioè sulla parola di Dio. Ecco perché il paradigma dell’ascolto è prioritario nella nostra fede, anche se spesso questa si basa sul devozionismo, sulla taumaturgia o sul miracolismo. “Dobbiamo affermare con forza – ci dice Manicardi – che il cristianesimo si fonda sulla memoria, sulla fede e sull’intelligenza delle Sacre Scritture. Senza Scrittura Cristo non può salvare nessuno. E la Parola, che si accompagna sempre allo Spirito, ci rivela anche l’uomo Gesù. Per questo motivo i vangeli sono una scuola di umanizzazione: una Chiesa che voglia annunciare oggi il Vangelo deve annunciare l’umanità di Gesù. Solo innestandoci nell’umanità di Cristo noi potremo trasformare la nostra umanità a Sua immagine e somiglianza”. Un altro punto su cui il priore ha voluto soffermarsi è stata la centralità dell’ascolto. “L’ascolto è il verbo della conversione e anche quello della libera scelta. L’ascolto – ha continuato Manicardi – è il punto di intersezione tra i sensi e lo spirito: la Parola abita lo sguardo e si rende visibile facendosi carne. È così che la vita spirituale è anche vita corporea, non c’è contrapposizione tra questi due aspetti”.
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