da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
Le moderne società sono caratterizzate dalla pluralità di approcci culturali, politici, etnici, morali e religiosi. In un contesto impossibile da circoscrivere tramite definizioni unitarie, la proposta di vita del cristianesimo è chiamata ad assumere una forma umile, semplice e in grado di generare senso. Per approfondire tale approccio sembra opportuno riprendere la lezione dello scritto anonimo del II sec. d. C. intitolato A Diogneto.
Jovan Divjak (1937-2021): una vita per la multiculturalità. Storia del generale che difese Sarajevo
Il “generale”, come lo chiamavano i molti che gli dovevano la vita per aver difeso Sarajevo durante il lungo assedio, era passato dal Festival dei Diritti Umani in una bella giornata di aprile. In faccia il perenne sorriso malizioso di un vecchio saggio che ne aveva viste di tutti i colori. Jovan Divjak si rabbuiava quando parlava dell’assedio di Sarajevo: non una guerra civile, diceva, ma una guerra contro i civili. Dopo gli orrori nazionalisti si dedicò a ricostruire la convivenza inter-etnica della Bosnia, a partire dai giovani. Intervista di Danilo De Biasio Riprese e montaggio di Alex Villamira – Fairy Tails Milano Traduzione di Laura Signori
È indispensabile segnalare, sia pure in modo sommario, alcuni cambi di paradigma socio-culturale. Il primo riguarda lo stesso concetto di cultura che non ha più l’originaria accezione intellettuale illuministica di aristocrazia delle arti, scienze e pensiero, ma ha assunto caratteri antropologici trasversali a tutti i settori del pensare e agire umano, recuperando l’antica categoria di paideia e humanitas, i due termini che indicavano nella classicità la cultura (vocabolo allora ignoto se non per l’“agri-cultura”). Per questo il perimetro del concetto è molto ampio e coinvolge, ad esempio, la cultura industriale, contadina, di massa, femminile, giovanile e così via.