È spesso abbastanza difficile caratterizzare concretamente termini sia astratti che radicali, come il nichilismo e il postmodernismo. Pertanto, lo scopo di questo articolo non sarà una critica delle due realtà concettuali ed epoche culturali, ma evidenziare il dramma psico-sociale e spirituale che possono generare.
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«Compassione» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
BarbaSophia – Filosofie cristiane e nuove teologie nel ‘900: Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) e il cristianesimo umano e resistente
da BarbaSophia, il canale YouTube in cui il prof. Matteo Saudino spiega e racconta concetti e storia della filosofia.
Dietrich Bonhoeffer (Breslavia, 4 febbraio 1906 – Flossenbürg, 9 aprile 1945) è stato un pastore luterano, un professore universitario con un dottorato in teologia, un pioniere del movimento ecumenico, uno scrittore prolifico, un poeta e una figura centrale nella lotta contro il regime nazista. La sua dottrina ha costituito una netta inversione della rotta teologica: all’abitudine di contestare il mondo in nome di Dio Bonhoeffer ha sostituito la contestazione di Dio in nome del mondo “divenuto adulto”, ponendo i presupposti per le teologie della secolarizzazione, della rivoluzione e, in qualche modo, anche della teologia della “morte di Dio”. La morale per Bonhoeffer non si basa sul concetto astratto del bene, ma su quello che realisticamente aderisce alla storia, soprattutto facendosi carico del destino di tutti: è il concetto di “sostituzione”, che caratterizza sia la dottrina sia la personale testimonianza di Bonhoeffer
Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) e il cristianesimo umano e resistente
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«Senso della qualità» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
Edith Stein: una grande donna!
da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.
Edith Stein nacque a Breslavia nel 1891. Ultima di sette fratelli di un’agiata famiglia ebrea, percorse con successo gli studi, occupandosi di psicologia e di ricerca filosofica nell’università della sua città natale e poi in quelle di Gottinga e di Friburgo, come allieva prima e assistente del fino noto filosofo Edmund Husserl.
«Fiducia» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
«Alcune formulazioni di fede intorno al governo di Dio sulla storia» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
«Giustizia immanente» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
«Disprezzo degli uomini?» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
«Della stupidità» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
Filosofia come modo di vivere. Intervista di Tudor Petcu al filosofo Alexander Baumgarten
Il nostro collaboratore Tudor Petcu ci invia una nuova intervista, stavolta all’intellettuale rumeno Alexander Baumgarten. Alexander Baumgarten (nato il 16 ottobre 1972 a Bucarest) è un filosofo rumeno specializzato in filosofia antica e medievale. Attualmente insegna alla Facoltà di Storia e Filosofia dell’Università “Babeș-Bolyai” di Cluj-Napoca, capo del Dipartimento di Filosofia Premoderna e Rumena e del Centro di Filosofia Antica e Medievale.
«Del successo» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
Tocca a noi difendere Dio. Vivere la Pasqua in questo tempo
da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
Il silenzio di Dio
Non è il problema della verità che mi preoccupa. Voglio sapere se il punto di vista religioso ha un significato oggi. Trova una risposta, Lurie. Fa’ a pezzi la Bibbia e vedi se è qualcosa di più, oggi, dell’Iliade o dell’Odissea. Trova quella risposta.
Cosi Chaim Potok, il magnifico cantore degli ebrei di Brooklin, in uno dei suoi libri più belli, un vero e proprio romanzo di formazione (In principio, Garzanti). La questione posta da Potok è risuonata prepotente in questo tempo. Tempo di dolore e di morte, tempo di domande e di grandi interrogazioni. Tempo dove Dio, a molti, è parso muto e lontano.
«Coraggio politico?» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
«Chi resta saldo?» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
Pavel Evdokimov: breve ritratto di un teologo russo
da Korazym.org, quotidiano non profit on line.
Per cattolici e protestanti l’accesso e la comprensione della teologia ortodossa è stato mediato, nel Secondo Dopoguerra, dalle opere di Pavel Evdokimov (1900-1970). Dopo gli studi, egli si dedicò, dopo essersi trasferito da San Pietroburgo a Istanbul, ad una vasta opera sociale in particolar modo a favore degli immigrati, poveri e socialmente emarginati.
«Senza solido terreno sotto i piedi» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
Germania, i fantasmi del passato: dalla deprivazione alla depravazione
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
La strage di Hanau, in Germania, con il suo tragico tributo di undici morti e quattro feriti gravi, non scoperchia nessun tombino, semmai confermando gli effluvi mefitici e i miasmi nausebondi che ammorbano un Paese il quale, pur con tutti i limiti del caso, dal dopoguerra in poi ha cercato di fare i contì – più e meglio di altre nazioni europee – con il proprio passato. La destra radicale è bene insediata nel labirinto delle organizzazioni, più o meno legali, che usano il conservatorismo di una parte della popolazione come volano per estremizzare le reazioni ai cambiamenti in atto. I dati in materia sono significativi: nel 2018 in Germania sono stati registrati 20.400 reati riconducibili all’estremismo di destra, di cui 938 eventi violenti, insieme a 821 crimini prettamente xenofobi. Sussiste un sostanziale accordo tra gli studiosi e i ricercatori, quindi in immediato riflesso tra le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie, nel quantificare e, soprattutto, nello stimare il fenomeno.
AestOvest. Storia, memoria e attualità di una terra di confine
Nel Giorno del Ricordo consigliamo un percorso multimediale realizzato qualche anno fa da OBC Transeuropa che racconta il confine orientale e le sue complesse e tragiche vicende.
“Qui abita un Ebreo, Gesù” questa la risposta (al nord e al sud) di alcuni sacerdoti alla scritta “Juden hier” apparsa a Mondovì
da Pietrevive.blogspot.it, il blog di Tempo Perso.
Due sacerdoti molto diversi tra loro (don Giovanni Berti, giovane, del nord, parroco a Moniga del Garda-BS noto per le sue vignette a firma GIOBA e padre Felice Scalia, gesuita dal 1947 , autore di nomerosi libri, insegnante per molti anni alla facoltà teologica dell’Italia meridionale e all’Istituto Superiore di Scienze umane e religiose di Messina, città in cui vive ed opera attivamente) rispondono in maniera diversa nella forma, ma identica nella sostanza alla vergognosa scritta sul portone d’ingresso dell’abitazione del figlio della staffetta partigiana Lidia Rolfi con la scritta nazista “Juden Hier”, qui ebrei, e la stella di David.