Contemplare il volto di Dio: 6) Il volto del Dio di misericordia. Di Rosanna Virgili

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Rosanna Virgili ci offre dieci schede per la meditazione invitando a contemplare il volto di Dio e aiutando a riflettere sul modo in viviamo questo nostro tempo.

6. Il volto del Dio di misericordia. Eterna è la sua misericordia

Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
 “Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
 e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
 come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
 salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
 Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
 del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci,
 liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore,
 in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
 per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
79 per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace”.

Lc 1,67-79

PRESENTAZIONE

Il primo capitolo del vangelo di Luca introduce la pagina nuova della storia della salvezza che avverrà in Gesù Cristo, come un ulteriore atto di misericordia da parte di Dio. Nel quadro teologico dell’evangelista appare che tutti gli interventi che il Signore ha portato nel corso della storia del suo popolo, e che la Bibbia racconta, siano, a loro volta, atti di amore gratuito da parte Sua. Un’idea assolutamente inconfutabile che più di ogni altra caratterizza il Volto del Dio biblico e non solo di quello del Nuovo Testamento. In effetti, di libro in libro, rimbalzano le “sue misericordie”, vale a dire le innumerevoli e reiterate azioni di grazia e di affetto incondizionato che escono dal Suo cuore e dalle Sue mani.

PER LEGGERE E COMPRENDERE: un Dio sempre presente nell’amore

“Zaccaria fu pieno di Spirito Santo e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, il Dio d’Israele, perché ha osservato e riscattato il suo popolo (…) e ha fatto misericordia verso i nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza” (vv. 68.72). Il cantico di Zaccaria è un solenne inno di grazie al Dio di Israele, perché ha operato grandi prodigi e potenti atti di salvezza. Ma la parola che li esprime e li comprende tutti è una sola: “misericordia”. Nei versetti del canto un continuo ricordo di ciò che Egli fu fin dall’inizio con il suo alleato ed eletto. Misericordia fu l’abbassarsi di Dio sull’urlo della schiavitù che Israele levò dall’Egitto. Quel grido lo colpì nelle viscere ed Egli si curvò per osservare cosa gli accadesse e prendersi cura della sua miseria. Misericordia fu la notte del riscatto quando fece passare l’angelo del giudizio sulla casa di Faraone, mentre salvava con il sangue i figli di Israele, ridando loro la libertà della Pasqua (cf Es 12). Misericordia fu ancora quella che Egli usò verso di loro quand’erano in esilio in Babilonia che li fece tornare in quella terra che essi stessi avevano contaminato con le loro idolatrie, infedeltà e menzogne. Misericordia mosse sempre Dio e lo persuase a perdonare settanta e più settanta volte il suo popolo duro di cervice e lento a capire la statura di un Dio che fa ogni cosa soltanto per amore. “Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti (…) perché il Signore vi ama” (Dt 7,7-8) così Egli si era qualificato fin dal principio e questo era stato in ogni momento il Suo nome!

“Attraverso il grembo di misericordia del nostro Dio, ci farà luce dall’alto un germoglio di sole (…) per orientare i nostri passi su una via di pace”. Ma il Volto del Dio-Misericordia non appartiene soltanto alla memoria del passato e tutto il Cantico si muove piuttosto per i fatti successi nel presente e che saranno fonte di Benedizione per il futuro. Il “germoglio di sole” è il figlio di Zaccaria, Giovanni il Battista, frutto di un atto recentissimo di misericordia che ha toccato la carne e la storia di sua moglie Elisabetta della cui sterilità, diventata feconda, tutti hanno detto: “il Signore ha esaltato in lei la sua misericordia” (Lc 1,58). Un volere divino che entra nell’intimo dell’umiliazione umana e la abbraccia e la fa propria fino a farla germogliare di insperata dignità e di vita: questo è ciò che il Vangelo chiama: “misericordia”. E il sole che spunta col mattino di Giovanni annuncia un oriente di pace: sarà Gesù a farlo diventare Regno di Dio sulla terra. Un altro immenso atto di misericordia che Maria canta nel suo stupendo Magnificat: “Grandi cose ha fatto per me il Potente e Santo è il suo nome; la sua misericordia si trasmette di generazione in generazione per quelli che gli sono dinanzi. Fece potenza col suo braccio, disperse i superbi nell’idea dei loro cuori; abbassò i potenti che sedevano in alto, e pose in alto coloro che erano in basso; gli affamati riempì di beni, mentre i ricchi mandò via vuoti. Prestò aiuto a Israele, suo figlio, nella memoria della misericordia” (Lc 1,49-54).

PER MEDITARE E ATTUALIZZARE

  1. La misericordia non è un semplice sentimento di compassione verso chi è misero, bisognoso, o peccatore, ma il più vitale e rigenerante gesto di amore di Dio verso il suo popolo. Quanto e come dobbiamo cambiare la nostra idea di “misericordia”?
  2. La misericordia non si limita a toccare le corde della sensibilità del nostro cuore, ma esige un impegno globale verso i poveri, gli emarginati dalla vita, i lontani e i peccatori, affinché tutti possano rientrare in quel grembo di vita che è Dio. Cosa deve fare la Chiesa per dare al mondo il segno di questa misericordia?

PER PREGARE

Signore Gesù,
donaci di rinascere dall’alto, come dicesti a Nicodemo.
I tuoi occhi scendano a guardare le tristezze dell’anima
E non si scandalizzino di noi, delle nostre piccole o grandi prigioni
Dei limiti di un cuore ottuso e spaventato
Liberaci dai macigni di ieri
Che rendono un muro il domani
E la tua cura d’amore renda possibile il Presente
Spazioso e libero, dolce come il miele, buono come il latte.
Uscire dal tempio e abitare la cittá
PIANO DI LAVORO 2015-2016

 

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