I sussidi di meditazione dei gruppi della Caritas diocesana di Como: domenica 3 maggio 2020

da Caritas.diocesidicomo.it e Caritascomo.it, i  siti della Caritas diocesana di Como.

Sono stati predisposti i sussidi settimanali per introdurre la preghiera nei gruppi di incontro parrocchiali e vicariali Caritas per tutto l’anno liturgico. 

Le riflessioni che guidano il momento di condivisione di questo nuovo anno liturgico, sono proposte da Don Rocco Acquistapace, sacerdote diocesano che con la sua esperienza e saggezza saprà guidarci a fare della Parola il riferimento per ogni azione quotidiana, la guida alle nostre scelte e ai nostri cammini comunitari.

Vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 1-10)

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Parola del Signore

Ascolto e medito:

La parabola raccontata, presenta due figure: il pastore che è padrone del gregge e il ladro, che ne è estraneo. Il primo entra dove si trova il gregge, per la porta, mentre il secondo si arrampica.

Il pastore, più avanti nel racconto sarà spiegato, è Gesù, il gregge sono i suoi discepoli; il ladro sono gli scribi, i farisei, che figurano come pastori del popolo, ma lo portano lontano da Dio.

Il padrone e il ladro si distinguono dalla voce che ciascuna pecora riconosce e segue. Le pecore che riconoscono la voce del pastore, una volta che lo seguono diventano loro amiche. Gesù, il buon pastore, dà la vita in abbondanza, mentre il ladro la distrugge, la uccide.

Compreso chi sono il pastore e il ladro, noi siamo le pecore, noi discepoli e sua comunità. Anche oggi ci sono i ladri che distruggono il gregge, che danno segnali diversi, disorientano le persone.

Come cristiani desideriamo essere guidati ma dobbiamo imparare a ricercare la voce che ci guida sulla via di Gesù. Le tentazioni, che ci portano su altre strade, sono le voci che accettiamo di sentire ma non sono quella di Gesù. E le voci non buone sono tante, si celano in tante occasioni che incontriamo nella nostra quotidianità e si traducono in tante azioni: la disinformazione, la mancanza di giustizia, la faciloneria, la ricerca del conflitto e tante altre ne potremmo elencare.

Anche tra i pastori non è facile trovare dei buoni pastori. Dobbiamo cogliere le molte forme di guida che Gesù pone sulla nostra strada, nel nostro gregge e ascoltarle, meditare, discernere.

Tra il pastore e il gregge, tra Gesù e la sua comunità, non ci sono intermediari, il rapporto è diretto. Lui è la sola strada per andare al Padre, lui che apre la porta non del gregge ma la porta di una strada nuova, lui che vuole per i suoi figli la liberazione dal male e la pienezza della vita, in abbondanza.

Medito e condivido:

  • Come le nostre comunità possono offrire e testimoniare l’abbondanza della vita di Gesù?

Il metodo

Ciascuna nostra azione,  pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.

La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale. 

È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.

Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.

Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:

SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;

SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;

SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.

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