I sussidi di meditazione dei gruppi della Caritas diocesana di Como: domenica 6 febbraio 2022

da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.

È iniziato il nuovo anno liturgico-pastorale.
Prosegue per il quarto anno consecutivo la proposta di meditazione al Vangelo della domenica con il consueto sussidio.

Alleghiamo di seguito la presentazione della nuova modalità di raccolta delle meditazioni stesse.
Il sussidio, aggiornato ogni settimana, rimane strumento di accompagnamento all’Ascolto e alla meditazione della Parola, per chiunque avesse occasione di utilizzarlo, in preparazione di incontri parrocchiali o familiari, o anche per momenti di riflessione personale.

L’équipe pastorale Caritas

Leggi la presentazione della proposta

dal Vangelo secondo Luca (Lc 5, 1-11)

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone:

«Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca».

Simone rispose:

«Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».

Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.

Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo:

«Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore».

Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone.

Gesù disse a Simone:

«Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».

E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Parola del Signore

Ascolto e medito

L’odierna pagina evangelica narra dell’incontro di Gesù con alcuni uomini, semplici pescatori, di ritorno da una battuta di pesca poco proficua. Quegli uomini non sono ancora suoi discepoli, lo diventeranno, non hanno ancora scoperto la loro vocazione, ma Gesù si fa loro incontro.

Quante volte, nelle nostre vite, ci è capitato di incrociare altre persone, di fare esperienze importanti e di tessere relazioni significative…e tutte a partire da un semplice incontro.

“I pescatori erano scesi e lavavano le reti”. Chissà quante volte quegli uomini replicavano lo stesso gesto in maniera ripetitiva, giorno dopo giorno, ma Gesù si avvicina ed entra nella loro, nella nostra, quotidianità e la stravolge.

“Gettate le vostre reti per la pesca”, dice a Pietro, il quale si oppone, titubante, e forse anche un po’ dubbioso all’inizio, alla richiesta di Gesù e risponde sulla base della propria esperienza di pescatore: “abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”. Ovvero: è pura follia voler andare nuovamente in mare aperto ora che si è stanchissimi e che le condizioni sono del tutto sfavorevoli alla pesca. Ed è qui che Pietro compie il salto della fede: “sulla tua parola getterò le reti” accettando di essere contraddetto nelle sue competenze e facendo affidamento sul Signore.

La nostra natura umana, le nostre esperienze terrene si scontrano, per fede, con ciò che è impossibile all’uomo ma non a Dio. La fede e la relazione con il Signore si approfondiscono per noi quando ci costano, ci pongono in crisi e ci contraddicono.

Obbedendo alla volontà del Signore le reti si riempiono e “allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca che venissero ad aiutarli”. Dietro le operazioni di pesca che avvengono congiuntamente fra le due barche si delinea il formarsi di un gruppo di discepoli, di un gruppo ecclesiale. L’obbedienza alla parola di Dio è il fondamento necessario ma poi i membri della comunità si vengono in aiuto l’un l’altro. Nella comunità cristiana ci si aiuta, ci si sostiene, si lavora insieme, si riconosce il bisogno che uno ha dell’altro, che nessuno è indispensabile ma che tutti siamo necessari e allora il volto ecclesiale si umanizza e prende i connotati della vera fraternità, del luogo dove non abita la paura, il timore dei giudizi, ma dove ci si riconosce reciprocamente. Dall’incontro con l’altro nasce l’Amore, cresce la fiducia e la solidarietà, nel Signore siamo tutti fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre.

“Al vedere questo Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: << Signore, allontanati da me perché sono peccatore>>”. Pietro riconosce che quello di straordinario che è appena accaduto, è avvenuto nella più ordinaria quotidianità, gettando le reti.

Il Signore non abita lontano, fuori da noi, ma ci viene incontro nella nostra vita di ogni giorno. Non ci chiede di fare cose straordinarie ma che ci lasciamo sconvolgere nell’ordinario. L’incontro con Gesù per quegli uomini è motivo di stupore, di meraviglia, un incontro che non lascia indifferenti.

Il metodo

Ciascuna nostra azione,  pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.

La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale. 

È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.

Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.

Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:

SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;

SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;

SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.

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