
da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.
È iniziato il nuovo anno liturgico-pastorale.
Prosegue per il quarto anno consecutivo la proposta di meditazione al Vangelo della domenica con il consueto sussidio.
Alleghiamo di seguito la presentazione della nuova modalità di raccolta delle meditazioni stesse.
Il sussidio, aggiornato ogni settimana, rimane strumento di accompagnamento all’Ascolto e alla meditazione della Parola, per chiunque avesse occasione di utilizzarlo, in preparazione di incontri parrocchiali o familiari, o anche per momenti di riflessione personale.
L’équipe pastorale Caritas
Leggi la presentazione della proposta
dal Vangelo secondo Luca (Lc 6, 27-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
“A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate loro.
Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.
Parola del Signore
Ascolto e medito
Il Vangelo di questa domenica parla di amore. Tocca un tema che è centrale per la vita di ognuno, verso il quale sentiamo un’innata familiarità e attrazione, che siamo spesso disposti a definire “il bene più grande”, che cerchiamo e proteggiamo.
Utile alla lettura di questo messaggio è l’introduzione che Gesù fa al suo insegnamento: «a voi che ascoltate». C’è un richiamo all’ascolto, alla disponibilità a mettersi in discussione. Ci è richiesto di uscire dall’automatismo con cui viviamo in relazione all’altro. Solo entrando in un più profondo ascolto di sé stessi, in una vita spirituale, si può tentare di comprendere e abbracciare questa Parola.
Eppure, leggendo la Parola di oggi, sentiamo, a primo impatto, che è estranea alla nostra vita, che è paradossale: «A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra». Possiamo realmente ascoltare, e quindi obbedire, a questo comando di Cristo?
«E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro» è la frase che, forse, può offrirci una chiave di lettura al mistero. Se, infatti, ci ascoltiamo, scopriamo che questo amore, che sembra follia, è quello che il nostro cuore desidera. Noi speriamo in questo amore capace di benedizione, pazienza, dono gratuito, comprensione, perdono. Speriamo in qualcuno che ci ami anche quando mostriamo i nostri lati peggiori.
Il “nemico” da amare, infatti, si cela ovunque: presto o tardi, in modo più o meno grave, tutti possono deluderci e ferirci, o non amarci come crediamo di meritare. Il “nemico” sarà il fratello, il figlio, il marito, l’amico. Noi stessi potremmo diventare nemici dell’altro. Ma se l’alternativa è l’odio, la vendetta, le percosse, la maledizione…non possiamo più amare nessuno, neanche noi stessi.
L’Amore di cui parla Gesù è l’unica strada per vivere insieme, perché tutti abbiamo bisogno del perdono, di qualcuno che non risponde al male con il male ma che è capace di uscire dall’idea simmetrica nei rapporti interpersonali, dal calcolo, dall’equilibrio tra dare e avere che è la cifra del clima culturale che viviamo e dell’infelicità che si annida nelle nostre vite. Ebbene, se siamo capaci di riconoscere questo nella nostra vita, cioè l’idea che anche noi possiamo far male agli altri ed essere desiderosi di perdono, allora il messaggio “inaccettabile” del Vangelo odierno, ci sarà più vicino, meno estraneo. Siamo capaci di metterci in ascolto? Possiamo realmente ascoltare e quindi obbedire alla Parola?
Il metodo
Ciascuna nostra azione, pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.
La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale.
È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.
Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.
Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:
SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;
SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;
SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.