«Non essere ansioso». Un testo di p. Peter Olsen (arciprete ortodosso-statunitense)

Il nostro Salvatore ci dice nel Vangelo che non dovremmo essere ansiosi. Dicendo questo, il Signore ci sta rivelando che abbiamo effettivamente la capacità di controllare la nostra ansia.

In Luca 12:7 e in Matteo 10:30 il Signore ci dice che gli stessi capelli del nostro capo sono contati. Qui ci viene detto che non dovremmo preoccuparci ed essere ansiosi perché Dio ha il controllo.

Lo dirò di nuovo. Dio ha il controllo. Quanto spesso lo dimentichiamo? Ci aiuta anche a mettere le cose in prospettiva ricordando che la terra è un microscopico granello di sabbia all’interno del vasto spettro di Dio e del Suo potere.

Come dovremmo noi cristiani affrontare la tentazione di essere ansiosi? Dovremmo offrire i nostri problemi a Dio. Nella lotta contro l’ansia dovremmo fare affidamento sulla nostra fede e sulla nostra fiducia in Dio; la forza della preghiera e della speranza.

I farisei avevano torto quando dicevano che Dio non ascolta i peccatori (Giovanni 9:31). Sicuramente ascolta i peccatori. Davide ci dice nel cinquantesimo salmo: “Un cuore spezzato e contrito, o Dio, tu non disprezzerai”. Davide era colpevole di adulterio e omicidio, eppure sappiamo che Dio ascoltò le preghiere di Davide e lo aiutò moltissimo nella sua vita.

Nel panikhida sentiamo che “non c’è uomo senza peccato”. Non lasciare che il Diavolo ti inganni facendoti pensare che le tue preghiere e la tua fiducia in Dio siano vane.

Il modo per avvicinarci a Dio è con umiltà e riconoscendo con rimorso che siamo peccatori. Inoltre, dobbiamo avere la mentalità secondo cui scegliamo la volontà di Dio rispetto alla nostra volontà.
Se seguiamo questa prescrizione, allora riusciremo a obbedire al Signore quando Egli ci dice: “Non essere in ansia”.

p. Peter Olsen

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