«Memoria, Creazione, Dialogo. Percorsi dell’Arte Ebraica». Un libro di Enrico Riparelli

Enrico Riparelli
Memoria, Creazione, Dialogo. Percorsi dell’Arte Ebraica
Prefazione di Giulio Osto,
Cittadella Editrice, Assisi, 2021, pagine 362,
www.cittadellaeditrice.com

In copertina: Maurycy Gottlieb
Ahasuerus, ebreo errante (1876), olio su tela,
Cracovia, Muzeum Narodowe.
Elaborazione grafica di un dettaglio.
Fonte: www.wikimedia.org

La Sinossi del libro:

«Il volume vuole essere un’introduzione sintetica alla ricchezza e complessità della tradizione artistica ebraica, seguendo un percorso storico-tematico: un viaggio alla scoperta di grandi artisti appartenenti a epoche e culture diverse – tra i quali Maurycy Gottlieb, Marc Chagall, Mark Rothko, Sigalit Landau, Siona Benjamin, Tobia Ravà. 

Un rilievo speciale è riservato alle grandi potenzialità dell’arte ebraica in funzione del Tikkun Olam, ossia della “riparazione del mondo” intesa come ripristino della giustizia e dell’amore tra gli uomini di ogni cultura e religione».

Su Chagall e la sua arte, ecco questa ‘pennellata’ descrittiva: “è certo idonea a superare i confini ristretti delle appartenenze religiose per aprirli a uno sguardo universale, ma essa non può essere compresa se non in relazione con il testo biblico, del quale egli confessava: «Io non vedevo la Bibbia, la sognavo». Conosciuta sin dall’infanzia grazie all’educazione familiare e sinagogale, per Chagall la Bibbia, più che valere da rivelazione di un evento cosmico, assume un sapore di famiglia, popolata da personaggi concreti, umili, in dialogo costante con Dio, che richiamano per molti tratti la stessa biografia dell’artista. Ma proprio questa mitica umanità, rappresentata nella concretezza di una storia situata in un tempo e spazio particolari, è dotata di un significato universale, capace per questo di suscitare i sentimenti più profondi che parlano anche agli uomini di oggi. Episodi e personaggi biblici forniscono a Chagall una griglia di lettura del tempo presente, soprattutto delle vicende drammatiche che hanno colpito i popoli nel secolo delle rivoluzioni, delle guerre mondiali e della Shoah». (295-296)

L’opera è dedicata alla memoria di Friedl Dicker-Brandeis (Vienna 1898 – Birkenau 1944), austriaca di origine ebraica, artista e insegnante, arte-terapeuta ante litteram, che nei bambini di un campo di concentramento ha saputo ridestare la libertà della fantasia.

L’AUTORE

«Enrico Riparelli è docente di Teologia nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Padova collegato alla Facoltà Teologica del Triveneto. I suoi principali ambiti di ricerca afferiscono al dialogo interreligioso e interculturale. Tra le sue monografie, Itinerari filosofici per un dialogo interculturale (2015) e Culture e religioni in dialogo (2019)».

a cura di Maurizio Abbà

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