da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Mentre ancora siamo alle prese con la quarta ondata della pandemia, le notizie che vengono dal mondo del lavoro, in queste settimane, confermano che in ogni caso essa non rimarrà soltanto una dolorosa parentesi da dimenticare, lasciandosela dietro le spalle per tornare alla vita di prima e di sempre, ma costituirà una frattura radicale, che già sta profondamente segnando gli stili di vita delle società occidentali, compresa quella italiana.
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
La politica dovrebbe occuparsi del problema centrale per far ripartire un paese: il lavoro.
Siamo francamente stufi di sentir parlare di leggi elettorali e non ci appassiona sapere se i penta-stellati faranno il governo da soli o male accompagnati. Sarebbe il caso che i partiti si occupassero immediatamente di quei problemi che hanno messo (tutti) al centro dei loro programmi.
Il principale è certamente quello del lavoro. Il governo si è vantato di aver aumentato i contratti a tempo indeterminato, le opposizioni dicono che non è vero, ciascuno sbandiera i numeri che più gli convengono … ma a che cosa serve litigare sui punti delle percentuali?
Sarebbe più serio rispondere: con l’avanzare travolgente dell’intelligenza artificiale (A.I.) che cosa succederà per il lavoro umano e di conseguenza per l’occupazione?