PANIKKAR, con il linguaggio dell’anima, espone il “suo” pensiero fluido e gratificante; snoda gli schemi e le artificiosità intellettuali che atrofizzano le realta’ spirituali.
Si allontana dalle divergenze e trabocca nella consapevolezza dell’universalità della divinità, comune e manifesta in tutto cio che è, enfatizzando l’unicità di ogni individuo. Definisce la via della mistica, come processo di liberazione e scoperta della consapevolezza del se, di relazione e condivisione.
Perché un magazine dell’Unione Buddhista Italiana?
I tempi sono maturi per la diffusione di un organo di informazione che faccia da cassa di risonanza della voce dell’UBI, non solo rispetto alla preservazione e alla diffusione del Dharma. Immaginiamo un magazine che racconti della vita dei Centri, e allo stesso tempo, nella consapevolezza delle differenze sul piano rituale e dottrinale delle varie scuole e tradizioni facenti capo all’UBI, sia in grado di esprimere, grazie anche a questa ricchezza, la sensibilità buddhista su questioni di carattere etico o comunque legate all’attualità. Intervenire nel sociale è un impegno legato anche agli effetti dell’Intesa con lo Stato che, attraverso il finanziamento dei progetti con i fondi dell’otto per mille, ci porta alla conoscenza e allo scambio di esperienze con diverse realtà presenti sul territorio italiano e non solo.
DOBBIAMO ACQUISIRE CONSAPEVOLEZZA IN QUELLO CHE FACCIAMO NEL QUOTIDIANO.
Quanto incidono le nostre scelte alimentari in questa società? Fare la spesa oggi, decidere cosa acquistare e cosa consumare nel nostro quotidiano è un atto politico e sociale. È un’azione che va intrapresa con la massima consapevolezza. Purtroppo questa società tende a spingerci verso un consumo superficiale, basato esclusivamente sul prezzo che inevitabilmente porta a pensare che meno spendiamo meglio è.
Quale prezzo siamo disposti a pagare per i cibi che consumiamo?
Viviamo nella società delle Etichette, abbiamo un’Etichetta per tutto, tanto che ogni prodotto alimentare ha un’Etichetta sempre più grande, con sempre maggiori dati e numeri. Purtroppo però si sono scordati una cosa fondamentale da inserire … manca l’ETICA nell’ETICHETTA!
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Lo sguardo altero dell’uomo sarà umiliato, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il Signore solo sarà esaltato in quel giorno.
Isaia 2, 11
Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio.
Galati 6, 7
«Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio», il versetto di Galati che oggi ci è stato proposto prosegue affermando «perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà». Non vi ingannate: gli uomini e le donne a cui parlano gli autori biblici sono vissuti e vissute migliaia di anni fa, ma questa Parola risulta forte e chiara anche per noi. Di una attualità che ci sgomenta. Non vi ingannate: non ci inganniamo, noi che ancora oggi continuiamo a beffarci di Dio. L’apostolo Paolo sta proprio parlando a noi: non vi ingannate, voi che vi fidate più di voi stessi che di Dio. Non vi ingannate, voi che avete posto la vostra esistenza sotto il segno dell’idolatria, che sia essa il denaro, il potere, la vostra autorità, o la vostra affermazione personale.
Sintetico ed efficace è l’aforisma (dal greco antico ἁφορισμός, definizione). E Tudor Petcu dimostra di essere davvero abile in queste brevi frasi che condensano un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale.
Dieci concetti chiave per il periodo di festività e ricorrenze che si è aperto con Rosh Hashanah, vivrà nelle prossime ore il momento più alto con il solenne digiuno dello Yom Kippur e si concluderà con Sukkot. A proporli è rav Jonathan Sacks, ex rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth e tra le voci più autorevoli dell’ebraismo mondiale.