BarbaSophia – Epicuro (342 – 270 a. C.)

da BarbaSophia, il canale YouTube in cui il prof. Matteo Saudino spiega e racconta concetti e storia della filosofia.

Epicuro (in greco antico: Ἐπίκουρος, Epíkouros, “alleato” o “compagno, soccorritore”, in latino: Epicurus; Samo, 10 febbraio 341 a.C. – Atene, 270 a.C.) è stato un filosofo greco antico. Discepolo dello scettico democriteo Nausifane e fondatore di una delle maggiori scuole filosofiche dell’età ellenistica e romana, l’epicureismo, che si diffuse dal IV secolo a.C. fino al II secolo d.C., quando, avversato dai Padri della Chiesa subì un rapido declino, per essere poi rivalutato secoli dopo dalle correnti naturalistiche dell’Umanesimo, del Rinascimento e dal razionalismo laico illuminista.

1. Epicuro: la teoria del tetrafarmaco e la ricerca della felicità

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Sull’idea di Provvidenza

da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.

Da una parte (almeno in Italia) è un po’ per colpa del Manzoni, che nei Promessi sposi ha messo in bocca al povero Renzo la frase “La c’è la Provvidenza!” e ha finito per cattolicizzare un’idea fondamentale di ogni fede monoteista.

D’altra parte, la Shoah ha di fatto ostacolato a molti la comprensione dell’attributo della divina Provvidenza, che da sempre ha fatto e fa la differenza tra il concetto della divinità presso i greci e quello rivelato al e dal mondo ebraico.

Se il termine talmudico ‘apikoros’ viene da Epicuro (ma l’etimologia è incerta) esso rimanda non a una concezione edonistica della vita, ma proprio alla teologia del filosofo del giardino: gli dèi, secondo la scuola degli epicurei, non si curano del mondo, restano indifferenti ai problemi degli esseri umani e non provvedono alle loro sofferenze.

Il Dio di Israele, al contrario, ascolta il grido dei suoi figli, anche quello che non riesce ad esprimersi e resta strozzato in gola; si lascia commuovere dalle sofferenze del mondo; e con ardito antropomorfismo, secondo i maestri piange in luoghi nascosti.

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