«Ricordo di una solitudine» – di Sergio Paronetto

Sergio Paronetto (Morbegno, 14 gennaio 1911 – Roma, 20 marzo 1945) è stato un economista e politico italiano. Manager industriale ed intellettuale, tra i più influenti ispiratori del moderno pensiero sociale cristiano, Paronetto fu protagonista dell’Azione Cattolica Italiana tra le due guerre, stretto collaboratore di Giovanni Battista Montini e Alcide De Gasperi, sul quale ebbe una decisiva influenza in materia economica, animò a Roma, durante gli anni della seconda guerra mondiale, un cenacolo culturale che raccolse tutti i personaggi più importanti della Resistenza, dell’economia e della politica di allora. Fu il principale ispiratore ed estensore del Codice di Camaldoli.

Per Sergio Paronetto l’ascetica non è una disciplina per eremiti, ma piuttosto il necessario complemento alla vita quotidiana, un allenamento all’azione e all’esercizio dell’impegno civile. «Ascetica dell’uomo d’Azione», che contiene anche il brano che proponiamo, pubblicato per la prima volta nel 1948 su iniziativa di Giovanni Battista Montini (che scrisse anche la prefazione), raccoglie le riflessioni di Paronetto negli anni della Resistenza al fascismo e dei primi sforzi per la rinascita del Paese. Sono scritti lontani da ogni sterile introspezione narcisistica, testimonianza di un’energia spirituale e politica che si nutre di una inesausta ricerca di verità nella pratica quotidiana.

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25 aprile 2019 a Como: il discorso di Luigino Nessi

Proponiamo qui di seguito (da Ecoinformazioni.com) il testo e il video del discorso di Luigino Nessi (tra l’altro anche consigliere delle ACLI provinciali) che ha parlato dal palco in nome dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

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La storia del monastero di Chevetogne. Intervista a padre Antoine Lambrechts a cura di Tudor Petcu

Nell’intervista a cura di Tudor Petcu, padre Antoine Lambrechts ci parlerà della storia del monastero di Chevetogne. Padre Antoine Lambrechts ha studiato filologia germanica e slava ad Anversa e Lovanio, teologia a Tessalonica, Lovanio e Roma, specializzandosi in Storia della Chiesa russa. E’ Sacerdote e monaco benedettino del monastero di Chevetogne (Belgio), dove è stato coredattore della rivista «Irenikon» e priore, attualmente è bibliotecario e redattore del bollettino «Lettre de Chevetogne». L’abbazia di Chevetogne è un’abbazia benedettina situata a Chevetogne, una zona a 11 km dal centro della città di Ciney, della Provincia di Namur nella regione di Vallonia in Belgio.
Il monastero presenta una particolarità, ossia di possedere due chiese, una chiesa di rito latino, dedicata a Gesù di Nazaret, e l’altra chiesa di rito bizantino dedicata all’esaltazione della Vera Croce. Questo monastero è unico ed è stato messo sotto il segno dell’ecumenismo, da parte del fondatore, Lambert Beauduin, anche se la Comunità è soltanto composta da monaci cattolici collegati all’Ordine di San Benedetto. 
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“Cammino di introduzione al Corano ed all’Islam” di fratel Ignazio De Francesco della comunità di Monte Sole. Incontro n. 4 (13 maggio 2015)

da Famigliedellavisitazione.it, il sito dell’Associazione di fedeli della diocesi di Bologna “Famiglie della Visitazione”.

Mercoledì 13 maggio 2015, secondo il programma annunciato (v. post), si è tenuto presso la parrocchia di S. Antonio alla Dozza (Bologna) il quarto incontro per un “cammino di introduzione al Corano ed all’Islam”

Relatore:
fratel Ignazio De Francesco della comunità di Monte Sole.

Di seguito pubblichiamo la registrazione audio e un resoconto sintetico dell’incontro.

Introduzione al Corano e all’Islam di Ignazio De Francesco. Incontro n. 4 – file audio

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La bulimia culturale e l’importanza del «ruminare»

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

Da un articolo di giornale ho tratto spunto per una riflessione sulla tendenza della società moderna che ha riflessi anche sulla vita spirituale. L’autore, citando l’articolo di una studiosa francese, notava come in campo culturale si verifichi un fenomeno analogo a quello che si riscontra nel campo del cibo: una vera e propria obesità o bulimia culturale.

Si assiste infatti a una produzione libraria, a cui corrisponde invece una tasso di lettura mediocre, si moltiplicano i seminari, gli incontri, i festival, le mostre affollate, un vorticare di iniziative che sembra rispondere, più che a un bisogno di informazione e di stimoli culturali, al bisogno di riempire un vuoto. Questo aspetto della nostra modernità è meritevole di riflessione ma lo è ancor più per noi credenti l’interrogativo se un fenomeno analogo non si verifichi anche in campo spirituale. Non potrebbe cioè diffondersi la convinzione che l’accrescersi degli stimoli aumenti la qualità del credere? Che l’accrescersi delle informazioni migliori la qualità della fede? Applicare alla fede la legge di mercato: l’offerta di beni di consumo accresce la domanda? Continua a leggere

Gli scaffali vuoti

da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.

C’è una piazza a Berlino, nel Mitte, che al centro ha una piccola lastra di vetro conficcata nel pavimento. La gente ci cammina sopra andando a lavorare o all’opera o alla chiesa di Santa Edvige. Di quando in quando qualche turista si ferma e cerca di catturare con l’obiettivo o il cellulare quel che è nascosto sotto quella lastra: una biblioteca vuota, scaffali di libri che non esistono più perché bruciati, proprio su quella piazza, nel grande rogo nazista, il più imponente dei tanti eseguiti allora in diverse località della Germania. Continua a leggere