«Benvenuto, futuro!», la fiducia che viene dalla speranza cristiana

da Chiesadimilano.it, il Portale della Diocesi Ambrosiana.

«Io non sono ottimista, io sono fiducioso. Non mi esercito per una retorica di auspici velleitari e ingenui. Intendo dar voce piuttosto a una visione dell’uomo e della storia che si è configurata nell’umanesimo cristiano. Credo nella libertà della persona e quindi alla sua responsabilità nei confronti di Dio, degli altri, del pianeta. E credo nella imprescindibile dimensione sociale della vita umana, perciò credo in una vocazione alla fraternità». Sono le parole conclusive del Discorso alla città che l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha pronunciato nella Basilica di Sant’Ambrogio questa sera, alla vigilia della festa del Santo patrono.

Sant’Ambrogio 2019. Mons. Mario Delpini, Discorso alla città di Milano: “Benvenuto futuro!” (testo completo in pdf)

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L’Italia e il suo declino. A proposito del sorprendente ammonimento di un brano del vangelo di Luca

da Santalessandro.org, settimanale online diocesi di Bergamo.

Non sono molti gli opinionisti, i giornalisti, le testate, gli autori di libri che denunciano il declino dell’Italia. Le cattive notizie sono sgradevoli, non fanno vendere, non creano audience, non portano voti. Perciò la condizione reale del Paese e la sua collocazione nel mondo sono occultate. Il giornalismo politico ha il suo daffare a commentare mosse, contromosse, tattiche e giri di valzer della politica quotidiana. D’altronde, è esso stesso coinvolto nel gioco politico quotidiano, è un giornalismo embedded, che “fa partito” e che tenta, spesso riuscendoci, di etero-dirigere la politica partitica. Non manca il giornalismo d’inchiesta, ma occupa solo gli interstizi della Rete. Quanto alla ricerca accademica, riesce a fare fugace capolino sui mass-media, ma è ben lungi dall’entrare in contatto con la vita intellettuale quotidiana delle persone.

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Aquile Randagie, il film sugli scout che si ribellarono al fascismo

da Anpcnazionale.com, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani e da Diocesidicremona.it, il sito della diocesi di Cremona.

Aquile Randagie. Il film

da Anpcnazionale.com

Una storia vera, una storia talmente importante che viene da domandarsi come mai così pochi la conoscano e soprattutto una storia che doveva essere raccontata. Aquile randagie è il film di Gianni Aureli che racconta una pagina della storia resistenziale italiana veramente poco nota: i protagonisti sono un gruppo di giovani scout lombardi che a partire dagli anni Venti, quando tutte le associazioni giovanili vennero chiuse per decreto dal Duce, decisero di non mollare il fazzolettone e di continuare a incontrarsi in clandestinità. Il film, dopo la presentazione al Giffoni film festival nelle sale da lunedì 30 settembre in 200 copie grazie all’alto numero di richieste che il mondo dello scoutismo ha fatto di questo titolo, è un viaggio attraverso il ventennio fascista. I protagonisti sono i ragazzi che decidono di resistere al fascismo creando le Aquile Randagie: giovani, guidati da Andrea Ghetti e Giulio Cesare Uccellini, detto Kelly, che continuano le attività scout in clandestinità, per mantenere la Promessa: aiutare gli altri in ogni circostanza.

locandina aquile randagie

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Un ricordo di Alda Merini a dieci anni dalla morte

da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.

Dieci anni fa, il primo novembre del 2009, moriva a Milano Alda Merini. La vogliamo ricordare con questa intervista fatta qualche anno prima.

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

Così, in una splendida poesia, Alda Merini parla di sé. L’ho sempre letta e seguita e mi intrigava conoscere quella che, a giudizio di moltissimi, è la più grande poetessa del nostro paese, più volte candidata al Nobel per la letteratura. E così un giorno mi sono recato ai Navigli, la zona di Milano dove abita.

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I confini del Paradiso

dal profilo facebook di fratel Ignazio de Francesco, monaco della Piccola famiglia dell’Annunziata.

Le identità religiose e culturali non nascono nel vuoto, questo è chiaro. Come le vite individuali, anch’esse si radicano in un territorio. E’ naturale. Poi però dalle radici spuntano paletti, ed è a questo punto che esplodono i problemi.

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Liberalizzare le armi non porta maggiore sicurezza

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

La diffusione delle armi da fuoco – e così il loro uso – è un tema che nel nostro Paese rimane spesso sottotraccia e non viene affrontato con la dovuta chiarezza. Nelle ultime settimane la questione è tornata sotto i riflettori (in parte per mera «polemica» politica), dopo il Decreto con il quale il Governo guidato da Conte ha recepito la Direttiva europea volta alla limitazione della diffusione di certi tipi di armi. Al di là dello scontro politico e dei dettagli tecnici di tale recepimento è necessario sottolineare quanto questo passaggio sia emblematico perché evidenzia una tendenza preoccupante, e in un certo senso inedita, in Italia: la volontà di difendersi da soli e con una pistola in mano.

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Frère Alois Löser ospite di #SOUL con Monica Mondo

Frère Alois Löser, è dal 2005 il priore della comunità di Taizé fondata da Frère Roger, luogo di incontro e di crescita spirituale e umana per decine di migliaia di giovani.

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La prima apparizione di Franklin Armstrong in “Peanuts”. Il valore sociale ed inclusivo di un fumetto

dal profilo facebook di Paola Ronco.

È il 31 luglio 1968. Un giovane nero sta leggendo un giornale, quando a un tratto il suo sguardo si posa su un dettaglio. Con le lacrime agli occhi, il giovane comincia a urlare e correre per tutta la casa, in cerca di sua madre. Anche lei rimane senza fiato di fronte a quella pagina: mai pensava di vivere così a lungo per vedere una cosa del genere.

E così in altre case del paese.

Cosa avevano visto madre e figlio? La prima apparizione di Franklin Armstrong sull’iconico fumetto Peanuts.

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Quando la classe dirigente è smarrita. Un’omelia dell’Arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

Nei giorni scorsi i vescovi della Lombardia hanno vissuto alcune giornate di esercizi spirituali nell’Eremo di Montecastello di Tignale (Bs) al termine del quale hanno rivolto una speciale benedizione ai fedeli delle proprie diocesi nel tempo di oggi. In questo contesto si inserisce anche l’omelia tenuta dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, che qui sotto rilanciamo. Prendendo spunto dalla pagina biblica del racconto di Giuditta, Delpini affronta il tema quanto mai attuale oggi della crisi della classe dirigente. Offriamo questa riflessione ai nostri lettori nel suo testo integrale.

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“Comunità accoglienti, uscire dalla paura”. Lettera della Commissione per le Migrazioni della CEI alle comunità cristiane

Lo scorso 20 maggio la Commissione Episcopale per le Migrazioni della CEI ha indirizzato alle comunità cristiane la lettera “Comunità accoglienti, uscire dalla paura”. Il documento arriva in occasione del 25° anniversario del precedente, “Ero forestiero e mi avete ospitato” (1993). Il testo, a fronte del movimento migratorio, invita a passare dalla paura all’incontro, dall’incontro alla relazione, dalla relazione all’interazione.

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Verso il 4 marzo /4 Come ritrovare il futuro perduto

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Scorrendo le gesta e i detti di questa campagna elettorale, ormai decisamente avviata verso lo sbocco del 4 marzo, si ha l’impressione che in Italia la politica si stia consumando nella ricerca di un futuro che non riesce più ad immaginare. E che, anzi, tenda a ritrarsi nel ventre caldo di un passato in cui crede di trovare le certezze che non ha. Tanto da rivalutarne anche il peggio di quei rottami.
Il fenomeno si presenta con le dimensioni tragiche del ricorso alla violenza – privata o di stato, praticata o minacciata – per la soluzione di non importa quale contrasto.
Ne è icona attendibile il presidente americano Trump sia quando scatena, nel suo paese, l’ennesima guerra dei ricchi contro i poveri, sia quando si cimenta nella disfida dei bottoni (nucleari) con l’altrettanto pittoresco dittatore coreano. Continua a leggere

Perché ci danno tanto fastidio?

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

Non ci tolgono nulla, non ci rubano il lavoro, non ci faranno diventare come loro. Eppure la cronaca ci racconta quanto disprezzo, indifferenza, cinismo c’è oggi verso i senza fissa dimora.

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Abbiamo bisogno di profeti per risvegliare le coscienze. Per una società giusta e solidale

da ReteSicomoro.it, conoscere per crescere.

«Non c’è più alcun profeta, e fra noi nessuno sa fino a quando»: il grido del Salmo 74 fa parte di un lungo lamento dopo il saccheggio e l’incendio della città di Gerusalemme nel 586 a.C. La desolazione e la disperazione invadono tutti gli spiriti perché l’impensabile è accaduto: la città santa non si è salvata.

Il grido, però, si applica a tante situazioni e molti sono tentati di riprenderlo oggi, in un mondo che sembra confermare quello che diceva Giobbe: «[…] Ciò che io temo, mi colpisce, e ciò che mi spaventa, mi sopraggiunge. Non ho tranquillità, non ho pace, non ho posa, mi assale il tormento » (Gb 3,25-26). In questo nostro mondo ove diventa difficile seminare la speranza, esistono ancora profeti? E chi sono i profeti dei nostri giorni? Vorrei mostrare, in questo breve testo, che l’antica tradizione dei profeti biblici non si è completamente spenta.
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Una luce di speranza e di fiducia

da Chiesavaldese.org, il sito dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi.

Il saluto del moderatore della Tavola valdese Eugenio Bernardini in occasione del nuovo anno.

Torre Pellice, 29 dicembre 2017

Ecco, io sto alla porta e busso.

Apocalisse 3,20

Si è appena chiuso un anno difficile, un altro. Alcuni segnali positivi ci sono stati, ma intorno a noi avvertiamo un clima che continua a essere dominato dall’incertezza se non dalla paura per il domani, quasi che il mondo in cui viviamo sia destinato al declino (per gli ottimisti) o al collasso (per i pessimisti). Questo è il dramma della nostra generazione, sempre più tentata dalle proposte politiche e dalle culture identitarie e intolleranti. Continua a leggere

Il rancore, il lavoro e una piramide più lunga

da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.

L’ultimo rapporto del Censis ha certificato l’ingresso ufficiale del rancore tra le categorie che caratterizzano la vita sociale italiana. Di certo, non è una grande conquista. Ma come uscire dal “ciclo del rancore”? Continua a leggere

Fedeltà è cambiamento. La VII edizione del Festival della Dottrina Sociale

da Dottrinasociale.it, essere lievito nella società e da Festival.dottrinasociale.it, il sito del Festival della Dottrina Sociale.

Il tema

La fedeltà e il cambiamento, a prima vista, sembrano indicare due modi di essere troppo differenti per risultare  componibili . Ma se la fedeltà è il modo di rispettare la propria e l’altrui dignità, se traduce l’originaria apertura alla verità, al bello e al bene, diventa subito chiaro che la fedeltà richiede un cambiamento: per essere noi stessi  in maniera sempre più compiuta  chiediamo a noi stessi di cambiare. Anche se viviamo in un contesto in cui tutto sembra orientare verso il pensiero unico, l’egualitarismo indifferenziato , le mode comportamentali e valutative, le necessità imposte dalla tecnocrazia, è ancora percepita da molti l’originaria dignità di ogni persona al punto che proprio il rispetto della propria dignità e grandezza chiede un non adeguamento, una differenziazione dal pensiero dominante, chiede una voce fuori dal coro, un’azione differente.

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Conversazione sull’Isis con una studentessa musulmana

da Interris.it, online international newspaper – con i piedi in terra guardando il cielo.

Salve prof. scusi per il disturbo…le volevo domandare: come faccio a far capire a chi mi è intorno, che chi fa attentati terroristici non è musulmano! Ma è solo un disgraziato, malato mentale grave … e che l’Islam, per quanto possa sembrare assurdo (solo per alcuni), è molto simile al cristianesimo??? Le faccio questa domanda perché sono stata un mese intero con una persona di 68 anni (colta) che non ha fatto altro che dirmi di cambiare religione, che confrontando le due religioni il cristianesimo è migliore ecc… lei cosa ne pensa?

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